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PIERCARLO BARALE - A Verona, su una panchina di Porta Vescovo, appena dopo Natale, un nigeriano di 45 anni è morto in totale solitudine: cioè senza alcuna attenzione e soccorso. Passate alcune ore, la panchina, sulla quale abitudinariamente viveva e dormiva, diventata il sostegno del suo cadavere - l'anima sarà certamente altrove e continuerà l'esistenza sotto altre forme e con altre modalità - è stata data alle fiamme. Chi ha agito ha compiuto - se era già morto - vilipendio di cadavere e danne...
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PIERCARLO BARALE - Il Tribunale di Roma ha accolto le richieste di risarcimento formulate da un gruppo di migranti, salvati dal naufragio da una nave militare italiana. Erano stati consegnati ad una motovedetta libica e riportati in Libia. Lo Stato italiano è stato condannato a pagare, a ciascuno, per i danni patiti con l'ulteriore permanenza nei lagher libici, euro 15 mila. Le ragioni della pronuncia sono state evidenziate nella illiceità del comportamento dello Stato italiano, che aveva dato d...
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PIERCARLO BARALE - La questione del crollo del ponte Morandi a Genova è stata trattata dal governo in modo troppo semplicistico. La presenza del premier avvocato del popolo - docente universitario di diritto civile - avrebbe dovuto portare a maggiore attenzione la trattazione della posizione della concessionaria Autostrade, gruppo Benetton. Come se un intervento chirurgico al cuore venisse fatto eseguire da un infermiere, così è stata la gestione della questione affidata al ministro delle infras...
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PIERCARLO BARALE - In Argentina vivono milioni di italiani e loro discendenti; il più illustre è Papa Francesco. La prosperità degli anni della immigrazione è scemata non a causa di una natura diventata matrigna, terremoti, inondazioni o carestie. Ma per l'incapacità dei governanti. Ho riletto, con più tempo a disposizione, "Viaggio di un naturalista intorno al mondo" di Charles Darwin. A bordo di un brigantino con 10 cannoni messo a disposizione dal governo inglese - il Beagle - alla guida del...
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PIERCARLO BARALE - Octavio Paz, premio Nobel per la letteratura, riferendosi al legame tra corruzione e società, afferma: "Quando una società si corrompe, la prima cosa che va in cancrena è il linguaggio. La critica della società, di conseguenza, inizia con la grammatica e con la restaurazione dei significati". Nel periodo di maggiore fortuna del regime fascista - 1938 - l'intellettuale Bruno Cicognani, in un elzeviro pubblicato su Il Corriere della Sera, propose l'abolizione dell'uso del "lei" ...