MONDOVì
ALICE MARINI - Una fiaccolata che dal palazzo municipale si snoderà fino alla casa di via Lidia Rolfi 10 a Mondovì (Cuneo), quella in cui oggi abita il figlio di Lidia, Aldo, che nella mattinata di venerdì 24 gennaio ha trovato la porta d’ingresso imbrattata con una scritta antisemita (LEGGI QUI).
L’Amministrazione comunale, con il corteo in programma lunedì 27 gennaio, alle 20, in piazza Martiri della Libertà, "intende rispondere ad un gesto che offende ed indigna Mondovì, Città Medaglia di Bronzo al Valor Militare nella Guerra di Liberazione". Il corteo attraverserà le vie del centro storico cittadino (via Piandellavalle, via Sant’Agostino, piazza San Pietro, via Meridiana, piazza Cesare Battisti, via Beccaria) fino ad arrivare all’abitazione.
"Invitiamo tutti i cittadini a partecipare, come pure le istituzioni e i rappresentanti dei Comuni limitrofi. Il nostro auspicio è che la comunità tutta si metta in cammino e, unita, testimoni la ferma condanna del gesto ed esprima solidarietà alla comunità ebraica, al nostro concittadino Aldo e a alla sua famiglia".
Oltre alla fiaccolata, Mondovì commemorerà il Giorno della Memoria con una serie di iniziative già programmate da tempo.
Di seguito, l’intervento del sindaco Paolo Adriano sull’accaduto: "Un atto gravissimo che, da sindaco e da uomo, condanno fermamente. Un fatto vergognoso che offende ed indigna Mondovì. Ci stiamo organizzando per rispondere con un’apertura straordinaria della sinagoga di Mondovì: invito, quindi, tutti a partecipare per esprimere non solo vicinanza e solidarietà alla comunità ebraica, ma per affermare con forza la nostra appartenenza ad una società civile e democratica e il nostro "No" ad ogni forma di antisemitismo, razzismo, ignoranza.
In attesa che vengano concluse le indagini per individuare e assicurare alla giustizia i responsabili del gesto, esprimo – a nome mio, dell’Amministrazione tutta e della cittadinanza – solidarietà alla comunità ebraica, al nostro concittadino Aldo Rolfi e a tutta la famiglia, da sempre impegnata – in memoria della mamma Lidia Rolfi, a cui è intitolata la scuola primaria di Piazza – nella testimonianza e nella tutela dei valori fondanti della nostra Costituzione. Ricordo, infine, che tra pochi giorni e con ancor più viva partecipazione Mondovì poserà due nuove pietre alla memoria di due concittadini deportati nei campi di concentramento».
Il circolo monregalese "Dante Di Nanni" di Rifondazione Comunista, che da sempre combatte con i suoi piccoli mezzi e le sue forze ogni forma di fascismo e di razzismo e non esita mai a riconoscere le parole, gli atteggiamenti, i fatti che rievocano uno dei periodi più terrificanti della nostra storia, esprime la sua totale vicinanza alla famiglia di Lidia Rolfi colpita da un gesto ignobile, plateale e determinato a offendere. "Vorremmo coprire quella scritta infame sulla porta - dicono - e poter scrivere “Qui ha vissuto una donna straordinaria”".
Scrive Ughetta Biancotto, presidente Anpi provincia di Cuneo: "La frase trovata nella mattina del 24 gennaio a Mondovì, sulla casa di Lidia Rolfi Beccaria, "Juden hier", è una aggressione verbale e scritta ed è di una inaudita vergognosa barbarie. In questi giorni, dove nelle nostre città si stanno svolgendo incontri, fiaccolate, concerti, e tanti momenti per ricordare la Giornata della Memoria, questo fatto di cronaca colpisce e addolora tutti coloro che credono nei valori dell'antifascismo e sono contro ogni forma di razzismo e di antisemitismo. Questi fatti di cronaca non possono essere minimizzati, né cancellati, la violenza ha colpito in modo consapevole agendo nei luoghi simbolo della nostra provincia.
Rimarchiamo che Lidia Rolfi Beccaria era una staffetta partigiana, una politica (non era ebrea) e quindi la stella di David e la scritta non sono riconducibili ad una grande donna che ha pagato i suoi ideali con la deportazione a Ravensbruck. Le sue opere letterarie e le sue testimonianze dovrebbero essere lette e conosciute da coloro che rinnegano e non vogliono riconoscere le nuove derive di odio e di razzismo. Non possiamo dimenticare che la storia si può ripetere. L'abominio delle leggi razziali, dei campi di deportazione e di sterminio, hanno lasciato dei segnali profondi e una delle peggiori pagine del '900. Vogliamo esprimere la nostra vicinanza e la nostra solidarietà ad Aldo Rolfi, alla sua famiglia e siamo vicini alla comunità di Mondovì per l'increscioso episodio".
Alice Marini