CUNEO
ALICE MARINI - Ammonimento e convocazione in questura anche senza bisogno di denuncia, braccialetto elettronico, distanza minima di 500 metri dalle potenziali vittime, accanto a un iter più veloce per le misure cautelari (entro 30 giorni) e all'incremento di magistrati specializzati, sono solo alcune delle proposte del disegno di legge che è arrivato in Consiglio dei ministri per rafforzare la lotta contro la violenza sulle donne.
Il caso di Giulia Tramontano, la 29enne incinta di 7 mesi uccisa dal compagno, che ha scosso l'opinione pubblica per l'efferatezza del delitto, è solo l'ennesimo episodio. Ad oggi, l’Osservatorio nazionale femminicidi Lesbicidi Trans-cidi (FLT) di Non Una Di Meno ha registrato 32 femminicidi, 2 suicidi e una morte in fase di accertamento indotti o sospetti indotti da violenza patriarcale e omolesbobiatrans*fobica. Sarebbero almeno 7 i tentati femminicidi e almeno altre 2 le persone coinvolte e uccise perché presenti al momento del femminicidio. La vittima più giovane aveva 13 anni, la più anziana 95. La vittima aveva un’età media di 56 anni. Nella quasi totalità dei casi, l’assassino era conosciuto dalla persona uccisa. Solo in un caso l’assassino rimane ancora sconosciuto.
Giovedì 8 giugno, come ogni 8 del mese, il gruppo di Non una di meno Cuneo sarà in presidio, al parco della Resistenza, dalle ore 16.30, contro femminicidi e trans*cidi. "Saremo in piazza perché non ne possiamo più di leggere narrazioni colpevolizzanti e tossiche e di spettacolarizzazioni morbose della violenza. Saremo in piazza - scrivono - perché si parla delle nostre vite e vogliamo gridare forte che questi non sono episodi, non sono raptus, ma sono il frutto di una violenza sistemica che vogliamo distruggere. Saremo in piazza perché non vogliamo unə sorellə di meno".
Alice Marini
(Nella foto: una passata manifestazione di Non una di meno Cuneo)