MONDOVì
SERGIO RIZZO - Presso la Sala Polivalente del Comune di Viola in provincia di Cuneo, promosso dal Comune di Viola e dall’Università degli Studi di Torino e dalla Regione Piemonte, realizzato da Nicola Uberti e interamente dedicato al territorio di Viola, è stato presentato il volume dell’Atlante Toponomastico del Piemonte Montano (Atpm).
Il volume per la cui stesura sono occorsi una decina di anni, è una raccolta sistematica dei nomi di luogo, toponimi, di tradizione orale finalizzati alla salvaguardia di un patrimonio linguistico minacciato con la restituzione di una toponomastica fedele e corrente.
L’area d’indagine è una fascia montana del Piemonte comprendente 22 Unioni di Comuni rappresentanti 553 Comuni dislocati su circa 14 mila km/q. Le caratteristiche linguistiche dell’ area indagata sono state le varietà galloitaliche del piemontese, ligure e lombardo con varietà galloromanze occitane e francoprovenzale. Le varietà germaniche sono state i walser.
La raccolta dei dati si è svolta direttamente sul campo dalla viva voce dei parlanti, con raccoglitori locali per una pluralità di informazioni con l’impiego di una grafia univoca, una trascrizione eseguita secondo il sistema ortografica stabilito per ogni area linguistica. Sono state 157 le inchieste completate o in svolgimento con 78 mila toponimi raccolti con 57 monografie pubblicate.
Al momento sono state pubblicate le monografie dedicate a Gaiola, area occitana 1990 (1999). Borgo San Dalmazzo – area piemontese 2015. Pomaretto area occitana – 2016. Vaie – area francoprovenzale – 2017. Viola – area piemontese 2018. Cères – area francoprovenzale 2018. “ È stato molto bello e interessante – è intervenuto a spiegare l’autore del libro Nicola Uberti – contattare tutti i numerosi informatori, in quanto alcuni mi hanno insegnato cose e parole che proprio non sapevo e ignoravo in violese, raccontandomi inoltre storie legate ai toponimi.
Questo mio libro ha la particolarità che ha molte storie raccontate, molto divertenti da raccogliere. Con tutti questi informatori ci siamo incontrati alcuni una volta sola, con altri più volte.
Molti, nel frattempo sono scomparsi e sono stato molto contento essere riuscito a contattarli in quanto molti di loro mi hanno dato tantissimo. Una scelta che abbiamo fatto con questo volume, è stata quella di mappare anche i toponimi più recenti. Viola ha una storia particolare a partire dagli anni ’60 con la presenza di un turismo particolare che ha lasciato anche i nomi di posti e luoghi, come i condomini che fanno ormai parte dei nomi di posti di questo paese. Vorrei dire un grazie a tutti quanti mi hanno aiutato in questo non facile lavoro che debbo dire è stato bellissimo. In questa mia ricerca ho scoperto tra le altre cose che alla “Panarea” c’è una roccia a coppelle risalente probabilmente a oltre duemila anni or sono.
Probabilmente la usavano gli antichi liguri per alcuni rituali. Si vede distintamente la roccia scavata in cui veniva fatto colare il sangue della vittima sacrificale. Invito tutti a utilizzare cose che voi sapete in quanto molte cose che ho scritto, non le sapevo e non le ho lette nei libri. Me le avete dette voi. E, non si legge in nessun libro se non ho il testo. Anche storie e notizie recenti riguardanti Viola, ora diventano parte integrante della comunità. La lingua locale è fortemente a rischio in quanto sotto una certa età non la parla più nessuno e i nomi dei luoghi in ogni caso si vanno perdendo e con questo mio libro, mi pare il modo giusto per evitare che tutti questi nomi e toponimi vadano a perdersi nel tempo.”
Il consigliere Massimo Gula in rappresentanza della Fondazione Crc, rimarcando l’importanza di mantenere vive le tradizioni e le parlate locali, si è soffermato analizzando il problema dell’ abbandono delle terre alte in quanto oltre le difficoltà intrinseche insite nel territorio, si inseriscono ulteriori e gravi problemi legati ai difficoltosi e sovente mancati collegamenti con la rete.
“Senza connessioni, – ribadito Massimo Gula – non si va da nessuna parte . Per questo è importate riuscire a breve a esser collegati con la banda larga e quindi con il mondo intero.” A seguire, l’autore ha consegnato personalmente a ogni singolo informatore una copia del libro. Preparato dallo chef Andrea Bertolino e dai suoi collaboratori, ai presenti è stato servito un gran rinfresco a base di prodotti tipici locali.
Sergio Rizzo
(Nella foto: informatori e autorità presenti alla serata a Viola)