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VERDUNO/ Donate attrezzature al reparto di Pediatria grazie al "Triangolare del Sorriso"

ALBA

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CUNEO CRONACA - Nel Dipartimento Materno Infantile dell’ospedale di Verduno sono state inaugurate due nuove attrezzature acquistate con il ricavato del torneo benefico “Il Triangolare del Sorriso”, ideato da Carmelo Franceschini e Vincenzo Pizzonia in sinergia con il Comune di Alba e il consigliere con delega allo Sport Daniele Sobrero.

L’evento di solidarietà aveva visto sfidarsi, un anno fa, sul campo albese “A. Manzo” la Nazionale Italiana Parlamentari, la Nazionale del Vaticano e la Nazionale del Sorriso CSI. Grazie ai fondi raccolti, alle donazioni del progetto “Regala un sorriso” e al supporto di Banca Intesa San Paolo, del Comune di Alba e della Confraternita della Nocciola di Cortemilia, è stato possibile donare all’ospedale di Verduno due nuove attrezzature per la diagnosi e la cura delle patologie respiratorie pediatriche.

Con il sindaco Carlo Bo e il consigliere Daniele Sobrero alla cerimonia hanno partecipato anche il presidente della Regione Alberto Cirio, il sindaco di Bra Gianni Fogliato, il direttore generale dell’Asl Cn2 Massimo Veglio e il direttore del Dipartimento Materno Infantile e del Reparto di Pediatria Alessandro Vigo.

Il sindaco Carlo Bo: “La solidarietà è un valore molto sentito nel nostro territorio e la Fondazione Ospedale Alba-Bra ne è un esempio concreto. Grazie alla collaborazione di privati e singoli cittadini e all’impegno profuso dal presidente Bruno Ceretto con tutti i membri del sodalizio, sono stati raccolti fondi importanti per rendere il nosocomio un’eccellenza all’avanguardia. Non a caso è intitolato a Michele e Pietro Ferrero, una famiglia che ha fatto del donare un suo caposaldo e che è sempre stata a fianco alla nostra comunità. Come Amministrazione, abbiamo da subito appoggiato il Triangolare del Sorriso ed è una grande soddisfazione sapere che le risorse sono state donate alla nostra Pediatria. Non ci fermiamo qui, però, e stiamo continuando a reperire fondi per poter essere vicini al nostro ospedale e soprattutto ai suoi pazienti”.

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