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Lunga storia mineraria nascosta in quel "piccolo massiccio cristallino di Pradleves"

MONTAGNA

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LUCIO ALCIATI - Che la Valle Grana (provincia di Cuneo) sia uno scrigno ricco di ghiotte tipicità, è ormai risaputo; ma, forse, è meno nota la sua peculiarità geologica. Caratteristica che la rende particolare e curiosa. Infatti, nel cuore di questa terra, esiste una zona, un’isola definita "piccolo massiccio cristallino di Pradleves" che si trova nel mezzo di un mare di rocce calcaro-dolomitiche. E questa condizione naturale ha fatto sì che si sviluppasse, sin dai secoli più antichi, una costante e intensa attività mineraria nella ricerca e sfruttamento di vari tipi di metallo (rame, ferro, argento, uranio, manganese e anche oro) proprio per il contatto geologico di queste due tipologie di rocce. Ma anche di cavature di rocce ornamentali (alabastro, marmo bianco e cipollino, travertino) ed edilizie (lose, calce, argilla).

Quindi, ancora adesso, si possono notare tracce di questi antichi scavi: pareti con tonalità azzurrine, antri e buchi oscuri che emanano umidi sentori di muschio e sentire narrazioni o leggere di leggendari cercatori d’oro che hanno trascorso una buona parte della loro esistenza nella ricerca del nobile metallo. Come la lunga storia di una famiglia di Monterosso Grana che pare un romanzo, con successi e delusioni, tragedie ed euforia, e dal finale irrisolto. Avevano scoperto l’agognato filone d’oro? Toponimi come "la meno" (la miniera), citata in più posti nel territorio di Pradleves, o il vallone miniera di Castelmagno, o fusine (fucina) in Monterosso Grana e altri ancora, restituiscono fama ad una valle ricca di storia mineraria.

Una valle studiata già agli inizi del ‘900 dall’illustre Franchi della Reale Ufficio di Geologia Italiana, che svelò l’origine delle rocce locali dal ritrovamento di tracce di fossili marini a Narbona e a Valgrana, e dal francese Michard, che ha svolto interessantissimi studi geologici proprio sul piccolo massiccio di Pradleves e della Valle Grana. Una fortunata e ottima opportunità per lo sviluppo di un turismo sempre più ricercato, sostenibile, didattico, talvolta immaginario, certe volte favoloso e legato da una miriade di storici e intriganti sentieri. Luoghi che hanno caratterizzato buona parte della vita quotidiana di questa speciale valle: così vicina alla rumorosa e frenetica città, ma sorprendentemente selvatica e affascinante.

Lucio Alciati

 

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