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Val Grana, scrigno di arte, natura e cultura: i trekking Fai che svelano i suoi segreti tesori

MONTAGNA

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Cosa FAI oggi? Tre trekking con accompagnatore naturalistico per immergersi nella bassa, media e alta valle Grana. 

Fra le vallate cuneesi la Val Grana è probabilmente quella meno frequentata dal turismo.

Un territorio ancora intatto, ricco di sapori e saperi, dove si intrecciano storia antica e cultura incontaminata, tradizioni tipiche e un patrimonio artistico preziosamente celato in spazi montani apparentemente selvaggi, tutti da scoprire, come il suo paesaggio naturale, un grande giardino botanico da cui la capacità dell’uomo trae prodotti di eccellenza gastronomica, come il Castelmagno, re dei formaggi e formaggio dei re, simbolo assoluto della valle. 

Poco meno di venti chilometri di lunghezza, otto comuni e oltre 50 borgate che caratterizzano ambienti vari: dalla ricca pianura alluvionale del fondovalle, alle strette gole percorse da rapidi torrenti, fino alle dolci e maestose praterie delle zone più elevate.

Per scoprire questo patrimonio di cultura e natura la Delegazione FAI di Cuneo propone un’immersione nella vallata, attraverso tre diversi trekking, ognuno focalizzato su aspetti diversi della valle. 

Sabato 1 giugno, Valgrana: natura, agricoltura e storia della media-bassa valle 

Ore 14:00 ritrovo a Valgrana, in piazza Galimberti e formazione gruppo guidato da Marco Rainero, accompagnatore naturalistico (Emotion Alp). Visitando il centro storico del paese, diviso in due dal torrente Grana, si raggiunge l’Ospizio della Trinità, piccolo edificio quattrocentesco su due piani sorto per l’accoglienza dei pellegrini che conserva in facciata un rarissimo affresco databile al 1460-1470 attribuito ai fratelli Biasacci.

Proseguendo su antichi sentieri poderali nella compagna coltivata, fra frutteti di mele e della tipica pera Madernassa lambiti dai boschi, si scopre la natura e l’ambiente di bassa valle fino a giungere ad una originale tartufaia. Dalla parte opposta, verso Montemale, visita della cappella dei SS. Bernardo e Mauro in borgata Ferreri, con origini medievali e pregevoli affreschi attribuiti a Pietro da Saluzzo, noto come Maestro del Villar, datati 1473. 

Durata trekking: 2 ore ca. su sentieri poderali. 

Ore 17:00 trasferimento con mezzi propri presso l’Azienda Agricola “Cascina Rosa” di Bottonasco, Caraglio: visita delle produzioni biologiche di frutta, piccoli frutti, ortaggi e dell’apiario. Degustazione dei prodotti locali a cura dei titolari dell’azienda. 

Si consiglia un abbigliamento sportivo e informale con calzature comode per il trekking in campagna. Percorso adatto a tutti. Confermato anche in caso di pioggia (prevedere abbigliamento impermeabile e ombrelli). 

Contributo minimo a partire da €. 15.00 – Iscritti FAI €. 12.00 – interamente devoluto al FAI per la tutela e salvaguardia del patrimonio artistico e naturalistico italiano. 

Sabato 8 giugno. Le cave di losa di S. Pietro Monterosso 

Ore 14:00 ritrovo a Monterosso Grana, presso il campeggio e formazione gruppo guidato da Marco Rainero, accompagnatore naturalistico (Emotion Alp). Organizzazione trasferimento a San Pietro di Monterosso Grana - borgata Sonvilla - con mezzi propri. 

Trekking su pista forestale per raggiungere l’ingresso delle cave di losa (ardesia): nei valloni erano ben undici le cave attive che utilizzavano manodopera locale, i cosiddetti laouzatìe. Con le lastre in pietra, a partire dal XVII sec., si iniziò a sostituire la paglia utilizzata per la copertura dei tetti. L’attività di estrazione non conosce crisi e raggiunge la massima fioritura negli anni Cinquanta del secolo scorso; poi inizia un’inesorabile decadenza con l’emigrazione dei giovani in pianura fino alla completa chiusura delle cave. 

Durata trekking: 1h. 30’ ca. su sentieri forestali. 

Trasferimento a San Pietro di Monterosso G. e passeggiata nel centro per osservare i “babaciu”, pupazzi di paglia a grandezza naturale abbigliati come nel tardo ‘800 che trasformano il paese in un museo a cielo aperto, ridando vita a luoghi spesso abbandonati. 

Rientro a Monterosso G. e visita dell’oratorio campestre di S. Sebastiano, il cui nucleo originario venne ampliato nel XVIII sec. modificandone l’aspetto. L’interno è decorato con affreschi di Pietro da Saluzzo (1468) 

Ore 17:00 trasferimento con mezzi propri presso l’Azienda Agricola “L’Ostal” di Cavaliggi: visita delle coltivazioni biologiche di frutta, e del laboratorio di trasformazione. Degustazione dei prodotti locali a cura dei titolari dell’azienda. 

Si consiglia un abbigliamento sportivo e informale con calzature comode per il trekking in montagna. Percorso adatto a tutti. Confermato anche in caso di pioggia (prevedere abbigliamento impermeabile e ombrelli). 

Contributo minimo a partire da €. 15.00 – Iscritti FAI €. 12.00 – interamente devoluto al FAI per la tutela e salvaguardia del patrimonio artistico e naturalistico italiano. 

Sabato 22 giugno. I borghi dell’alta valle: Narbona e i dintorni di Castelmagno 

Ore 9:30 ritrovo a Campomolino, di fronte al Comune e formazione gruppo guidato da Marco Rainero, accompagnatore naturalistico (Emotion Alp). Organizzazione trasferimento alla frazione Colletto con mezzi propri. 

Trekking su sentiero di alta montagna in un territorio abitato già in epoca imperiale da pastori gallo- liguri sottomessi ai Romani, immerso nella natura selvaggia, fra boschi e dirupi. Visita della frazione di Narbona, dalle origini romane, abitata forse da una comunità di catari fuggiti dalla omonima località del Languedoc, che qui trovarono rifugio nel XII-XIII sec.

Il nucleo è stato completamente abbandonato dal 1962 ed appare ai visitatori come un borgo fantasma, con arredi, suppellettili ed oggetti abbandonati come se una catastrofe improvvisa avesse colto i suoi residenti, fermando il tempo, divenendo il simbolo dello spopolamento della montagna. Prosecuzione delle borgate Batoira e Valliera che nel 1897 contava ben 152 abitanti ed oggi, dopo anni di abbandono è stata completamente rimessa in vita grazie al progetto ambizioso di un gruppo di amici imprenditori che l’hanno trasformata in un insediamento produttivo-turistico per garantirne la sostenibilità con la creazione di un caseificio per il Castelmagno d’alpeggio e di un albergo diffuso. Discesa e ritorno in frazione Colletto su pista forestale. 

Pranzo al sacco (non compreso). Durata trekking incluse soste: 5 h. 

Ore 15:00 trasferimento con mezzi propri a Campomolino per la visita al museo “Casa Narbona” e alla “Bottega Occitana”, unico negozio del paese, specializzato nella stagionatura e distribuzione del Castelmagno. Da alcuni anni ha iniziato anche la produzione di pane e dei caratteristici biscotti a marchio registrato, le pastes douses di Castelmagno. Un’attività che è testimone dell’attaccamento alla cultura montanara e che sfida l’isolamento e l’abbandono che dagli anni ’50 ha spopolato questa valle. 

Si consiglia un abbigliamento sportivo e informale con calzature comode per il trekking in montagna.
Percorso con punti di difficoltà dovuti a passaggi stretti e scoscesi. In caso di pioggia il trekking sarà annullato. 

Contributo minimo a partire da €. 20.00 – Iscritti FAI €. 16.00 – interamente devoluto al FAI per la tutela e salvaguardia del patrimonio artistico e naturalistico italiano. 

Info e prenotazioni: www.faiprenotazioni.it Delegazione FAI Cuneo, piazza Galimberti, 12 Cuneo 

C. 351 5556443 – cuneo@delegazionefai.fondoambiente.it

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