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"Ferie? Non se ne parla!": l'estate dei parrucchieri aperti e del lavoro ritrovato a Bra

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - E' una bella mattina estiva e mi alzo di buon umore, ma subito mi passa quando mi sbircio davanti allo specchio: cos'è quel cespuglio di capelli che mi trovo in testa? E' ora di tornare a quelle abitudini che prima della chiusura per LA pandemia parevano scontate, mentre ora le assaporiamo nel farle nostre.

Prenoto il parrucchiere e le porte a vetri automatiche si aprono su un mondo ritrovato: è lo spazioso ed elegante ambiente del Tempio del Capello e del Benessere, regno dell'armonia e della bellezza, a Bra, in provincia di Cuneo.

Mi accoglie quel delicato profumo di lacca, di shampoo, di balsami, di oli essenziali, appena percettibili, ma così consolatori dopo mesi bui trascorsi in casa.

Quando la cura per i capelli si riduceva ad uno shampoo frettoloso sotto la doccia, un'asciugatura con il phon alla vigliacca, una fascia nei capelli per nascondere la bruttura della acconciatura, che acconciatura non era. La nota più dolente: la ricrescita, che orrore!

Tonino Spagnuolo, il maestro di taglio, mi accoglie con mascherina nera stilosissima da cui spiccano occhi bruni, profondi, espressivi, che sorridono e manifestano la gioia di ritrovarsi. All'ingresso un cartello ben visibile con tutte le indicazioni per la sicurezza sanitaria, il distributore di gel igienizzante e la gioviale collaboratrice Francesca che mi misura la temperatura.

L'ambiente è luminoso e vasto, non esiste il problema della distanza da una poltrona all'altra. Gli operatori si muovono agevolmente negli spazi ampi, senza neanche sfiorarsi tra loro.

Mi piacciono persino il ritrovato ronzio del phon e le ventate che arrivano carezzevoli mentre mi asciugano i capelli gocciolanti e senza forma che Tonino e le sue collaboratrici, con maestria, dominano così lucenti ed obbedienti alla spazzola per prendere la piega desiderata. Inutile provarci a casa: la spazzola si impiglia nei capelli, se va bene, e il risultato è una testa carciofo con odiosi capelli frisè. Ad ognuno il proprio mestiere.

Tonino canticchia, come suo solito, segue l'umore della cliente, parla solo se è la cliente a dare il La, altrimenti silenzioso si dedica al taglio. Le forbici si muovono veloci, come una danza armoniosa, mentre i capelli cadono sulle spalle, e la scultura, perché quella è, piano piano prende forma.

Tonino sorride soddisfatto ed io più di lui. Provo un senso di leggerezza, come se avessi lasciato sulle spalle quegli odiosi giorni della chiusura, trascorsi uno dopo l'altro, con la paura che ti bussa ai vetri: quel turbamento per un nemico sconosciuto che cercava di penetrarci.

Tonino non accenna al brutto periodo di fermo dell'attività, non si lamenta, non è da lui fare pesare i suoi problemi alla clienti e soprattutto per carattere ha sempre un atteggiamento positivo verso le difficoltà che incontra.

Invece, sono io a fare domande: "Tonino come hai affrontato il periodo di chiusura di circa due mesi e mezzo?".

"Per l'esattezza dal 12 marzo al 18 maggio!" ribatte lui. "Innanzitutto l'adeguamento al sistema di totale sanificazione di tutto il locale, molto vasto, che comprende: all'ingresso la sala d'attesa, la sala per signore, la sala per signori e il salone di bellezza in cui opera mia moglie Claudia e non ultimo i servizi igienici e la zona dove ci sono le prenotazioni e la cassa, insomma richiede tempo e prodotti. La nostra sanificazione è accurata, sicura, usiamo solo prodotti della Golmar, un marchio molto valido, sanifichiamo ogni volta le postazioni, e tutti gli attrezzi, non tralasciamo nulla. In più c'è l'organizzazione per distribuire il lavoro evitando l'assembramento. Inoltre abbiamo dovuto affrontare spese straordinarie causate dal fermo degli impianti che sono andati in blocco perchè si sono ossidati: scambiatori di acqua calda, pompe di calore, pannelli solari, caldaie, tutti da sostituire. Immagina l'esborso!".

"L'affluenza della clientela alla riapertura?"

"Non posso lamentarmi, certo ad un ritmo rallentato per evitare l'assembramento. Tuttavia ho rivisto le mie clienti, anche le più agées che, si sa, sono tra quelle più a rischio, che invece hanno avuto fiducia nella sicurezza sanitaria del locale. Ora c'è un calo, purtroppo! La nostra categoria di artigiani, commercianti, insomma di piccoli imprenditori, fatica ad andare avanti, ma non mi piace lamentarmi. Speriamo si torni presto alla normalità per il bene di tutti: salvaguardia della salute, ma anche salvaguardia dell'economia".

"Vacanze?". Tonino sorride ironico dietro la mascherina.

“Vacanze? No, non se ne parla! I collaboratori usufruiranno, a rotazione, delle ferie che a loro spettano, noi saremo sempre qui, a ricevere la nostra affezionata clientela".

Ho un senso di leggerezza e di ritrovato buon umore.

Le porte automatiche del Tempio del Capello a Bra si chiudono alle mie spalle, insieme a tante brutte senzazioni passate, ora si torna alla vita, senza dimenticare le norme di distanza, di igiene e quando occorre, sempre la mascherina.

Fiorella Avalle Nemolis

 

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