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Una nuova "Scultura da vivere" per la città di Cuneo: è di una studentessa di Belle Arti di Catania

CUNEO

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CUNEO CRONACA - Si è svolta online la cerimonia di premiazione del 27° Concorso Scultura da Vivere, premio storico della Fondazione Peano di Cuneo dedicato agli studenti delle Accademie di Belle Arti. 

Il tema per la ventisettesima edizione “LA TERRA – madre della biodiversità e del paesaggio” prendeva l’avvio da un anniversario. Quest’anno, infatti, cade il trentennale della nascita della Fondazione per volontà di Roberto Peano che ha posto la sua sede su una parte dei terreni della famiglia, dove il padre Giuseppe aveva svolto l’attività di vivaista, attività della quale è stata conservata memoria nel giardino museale della Fondazione in cui numerose opere artistiche dialogano con oltre 65 specie botaniche classificate.

Proprio per ricordare questo legame della Fondazione con l’arte e con la terra, e della terra con la biodiversità, che si è pensato di riproporre per il Concorso Scultura il tema che era già stato del concorso del 2000 “La Terra” in una chiave rinnovata e attuale, intendendo la terra come generatrice del mondo vegetale e della sua biodiversità. La biodiversità vegetale non è solo tema fondamentale alla salvaguardia del nostro pianeta ma anche importante nella formazione del paesaggio naturale. E proprio il paesaggio, i grandi parchi e la loro conservazione è stato campo di studio e di azione accademica e professionale importante per Attilia Peano, presidente della Fondazione dopo Roberto fino alla sua scomparsa di cui quest’anno ricorre il decennale. 

La commissione - composta da Cristina Clerico, Assessora alla Cultura del Comune di Cuneo; Ivana Mulatero, Curatrice del Museo Civico Luigi Mallé di Dronero; Cristina Saimandi, docente di discipline plastiche del Liceo Artistico Ego Bianchi di Cuneo; Manuela Vico, Direttrice Alliance Française di Cuneo ed Ezio Ingaramo, Vicepresidente della Fondazione Peano - ha stabilito innanzitutto i criteri di valutazione dei progetti arrivati e, sulla base di questi individuato poi i tre progetti da premiare.

In riferimento alla traccia formulata per introdurre la tematica del bando di concorso, la priorità iniziale di valutazione ha riguardato la pertinenza con il tema indicato, a cui hanno fatto seguito la modalità di inserimento nel contesto ambientale (urbano e/o paesaggistico), la soluzione ideativa e progettuale e la scelta espressiva mediante la forma e i materiali.

Il terzo premio è andato a Cecilia Damiani e Ilaria Pennoni, studentesse dell'Accademia di Belle Arti di Perugia seguite dal Prof. Nicola Renzi con il progetto DEPOSITI. Il secondo premio è andato a Anna Multone, studentessa dell'Accademia di Belle Arti di Carrara seguita dal Prof. Fabio Graziani, con il progetto ORTO DI ANNA. Vince il 27° Concorso Scultura da Vivere Alisia Atturio, studentessa dell'Accademia di Belle Arti di Catania seguita dal Prof. Riccardo Cristina, con il progetto DONNA E TERRA.

La commissione ha ritenuto l’opera “DONNA E TERRA” vincitrice del 27° Concorso Scultura da Vivere” in quanto rappresenta in maniera sinteticamente eloquente il legame esistente tra due entità intese nei valori di assoluto - la Donna e la Terra - entrambe madri supreme della rinascita. È stato, altresì, apprezzato il nucleo germinativo dì idee da cui si è sviluppata la proposta, con l’interessante bozzetto grafico nel quale si coglie nella sua pienezza il senso dell’opera.

Si tratta di un corpo femminile inarcato verso il cielo le cui estremità sono unite da un fascio di corde che, fuoriuscite dalla terra, si raggruppano al centro e attraversano il ventre, sul quale è posata una sfera irregolare avvolta e trattenuta dai molti “cordoni ombelicali”. La composizione, da un primigenio impeto maggiormente didascalico, è stata in seguito depurata e semplificata attraverso una sintesi degli elementi coinvolti, al fine di offrire un maggiore risalto al solo corpo modellato come un arco/ponte che unisce nella essenzialità formale ledue entità.

L’accento al simbolismo della figura scolpita nel marmo e nella pietra bianca è dato, inoltre, dall’essere collocata direttamente a terra, in modo che il binomio dell’opera - Donna e Terra - possa agire nella sua completezza semantica e formale. Per quanto riguarda la realizzazione operativa dell’opera nella sua condizione ottimale, la commissione ritiene importante approfondire la scelta del materiale, ipotizzando la vetroresina e polvere di marmo come soluzione più sostenibile e di optare per una collocazione direttamente a terra, senza alcun basamento, all’interno di un’area erbosa che meglio esprima e completi il messaggio del legame/ponte tra “Donna e Terra”.

L'opera verrà realizzata e posta in area verde della città di Cuneo grazie alla collaborazione dell’amministrazione comunale che da sempre promuove la creazione di un parco scultoreo urbano e il contributo di Fondazione di CRT e Fondazione CRC che da sempre sostengono l’iniziativa. 

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