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Una nuova pietra d'inciampo per il partigiano Vincenzo Bellino: la cerimonia a Mondovì

MONDOVì

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CUNEO CRONACA - Si terrà sabato 1° febbraio alle 10.30, in via Beccaria 2, a Mondovì, l'inaugurazione della Pietra d’Inciampo dedicata a Vincenzo Bellino, realizzata dall’artista Gunter Demnig.

La posa della pietra, che ricorda la memoria di Bellino e delle vittime della deportazione nazista, rappresenta un momento di riflessione collettiva e un impegno a non dimenticare. In caso di maltempo, la cerimonia sarà spostata nella Sala Scimé, mantenendo lo stesso orario.

L’iniziativa è organizzata con il contributo della Fondazione Fossoli, dell’Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti e dell’Istituto Archè Mondovì - Fondazione Azzoaglio Best Education ETS.

Nato a Mondovì (Cuneo) il 19 luglio 1915, partigiano nella Val Casotto, Vincenzo Bellino venne fucilato nel poligono di tiro di Cibeno di Carpi (Modena) il 12 luglio 1944. Appartenente alle FAM (Formazioni Armate Militari) che diventeranno poi le formazioni “Autonome” del maggiore Enrico Martini “Mauri”, Bellino fu arrestato il 28 aprile 1944, nel corso di una vasta operazione congiunta di Repubblichini e Tedeschi e condivise le peregrinazioni carcerarie degli avvocati monregalesi Eugenio Jemina (che sarà con lui nella lista dei condannati), Guido Garelli e Piero Calleri (più tardi deportati a Mauthausen e lì deceduti).

Catturato a Mondovì - si legge sul sito dell'Anpi - dopo il carcere alle Scuderie e poi alle Nuove di Torino, è inviato a Fossoli il 24 maggio '44, dove è immatricolato col numero 1.097 e rinchiuso nella baracca 17 A. Il suo corpo, contrassegnato all'esumazione con il numero 49, fu riconosciuto dalla matricola del campo e da una lettera rinvenutagli. Per Vincenzo Bellino nessun congiunto; la ricerca anagrafica non ha permesso di individuare parenti stretti.

A Bellino è stato intitolato un vicolo nel centro di Mondovì e il suo nome figura, nella stessa città, sulla lapide commemorativa dei Caduti della Seconda guerra mondiale.

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