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Un libro nel nome di Marielle Franco: la storia dell'attivista brasiliana uccisa arriva a Cuneo

CUNEO

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Il 14 marzo 2018 veniva uccisa a Rio de Janeiro Marielle Franco. Aveva 38 anni e da poco più di un anno era l’unica donna nera tra i 51 consiglieri comunali della città brasiliana, eletta nel Partito Socialismo e Libertà (Psol). Nata e cresciuta in una favela, afrodiscendente, lesbica, femminista, aveva fatto di se stessa la propria bandiera: un "corpo politico" con cui affrontare il mondo e lottare per i diritti delle persone che rappresentava, contro il razzismo, le violenze di genere, le diseguaglianze, la criminalità organizzata e di Stato.

Ora la sua storia rivive in un libro, edito dalla casa editrice Capovolte. Si chiama Marielle, presente! ed è la frase che migliaia di persone in Brasile e nel resto del mondo hanno gridato riversandosi in piazza subito dopo l’omicidio e che continuano a scandire, chiedendo giustizia per il crimine irrisolto. Martedì 5 novembre, alle 18, la storia di Marielle Franco arriva a Cuneo, alla Libreria dell'Acciuga (via Dronero 1), con l'autrice Agnese Gazzera.

Per ricostruire la storia dell'attivista, la giornalista, originaria di Fossano, ha ripercorso i suoi passi nella Maré, la favela dove Marielle Franco è cresciuta, ha intervistato le collaboratrici, i familiari, la compagna di vita Monica Benicio che continua a portare avanti il messaggio di lotta per i diritti umani, cercando una risposta alla domanda su chi l’abbia uccisa. A dialogare con l'autrice Agnese Gazzera, ci sarà Margherita Martini del collettivo di Non Una di Meno Cuneo e le componenti dell'Associazione Noi4You che a Cuneo e provincia gestisce uno sportello di ascolto e antiviolenza.

Sarà un’occasione per parlare delle battaglie femministe e per i diritti umani che hanno caratterizzato l’intera vicenda politica e umana di Marielle Franco, rendendola un simbolo a livello internazionale, ma anche per parlare di Brasile, alla luce degli sviluppi politici degli ultimi mesi.

“Siamo resistenza. Siamo fiori che rompono l’asfalto”, diceva Marielle Franco, che rivendicava in ogni aspetto della propria vita il diritto di essere libera di esistere e di scegliere: nella vita privata, nelle passioni, nella sua storia d’amore, nell’adesione alle religioni di matrice africana. E poi si opponeva con fermezza alla politica “sporca”, ai legami tra la criminalità organizzata e lo Stato, chiedendo politiche di sicurezza pubblica rispettose delle favelas e delle periferie. Battaglie scomode, ma che ha combattuto fino all’ultimo giorno. E che oggi spetta a tante di noi portare avanti.

“Volevano zittirci, ci hanno trasformate in semi di lotta e coraggio”, dicono le sue collaboratrici, coloro che non hanno abbassato la testa. “Che questo libro - scrive nell'introduzione Monica Benicio, compagna di Marielle - sia uno strumento di lotta per tutte le donne, gli uomini negri e le donne negre, le persone Lgbt e socialiste, per ricordarci che il 14 marzo non è stato invano”.

 

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