Meteo Radio Stereo 5 Euroregion Facebook Twitter Youtube Linkedin

Treni: "Ancora troppe criticità, ripristinare il servizio al 100% come prima della pandemia"

CUNEO

Foto
Condividi FB

CUNEO CRONACA - Riceviamo la lettera del Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile inviata alle varie amministrazioni comunali e provinciali e OdG: "Vi scriviamo come Gruppo Pendolari della linea Cuneo-Torino e come Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile (Co.M.I.S.) per porre alla vostra cortese attenzione alcune tematiche che affliggono la nostra provincia. Tali tematiche sono principalmente tre: corse mancanti su servizio attivo; problemi alle infrastrutture (vedi stazioni); linee sospese.

Come sapete a livello regionale il servizio commerciale permane all’80-85% rispetto al periodo pre-pandemia nonostante sia stato siglato un nuovo contratto tra la Regione e il vettore Trenitalia, a differenza delle altre regioni dove invece è stato rispristinato al 100%. I fondi previsti, a detta della Regione, non permetterebbero di reintrodurre in primis due corse fondamentali come il 23,25 da Torino verso Cuneo e quella delle 4,21 in senso inverso per le quali come Gruppo Pendolari e come coordinamento abbiamo ricevuto, e continuiamo a ricevere, domande da parte dei pendolari e dei viaggiatori in genere su quando queste corse potranno essere ripristinate. La loro importanza è dovuta al fatto che esse permetterebbero connessioni con linee verso gli aeroporti di Milano e Torino oltre ad essere indispensabili per chi effettua turni serali o al primo mattino.

Altra situazione disagevole permane sulla linea Cuneo Ventimiglia dove nel fine settimana persiste un’offerta ridotta verso le località turistiche (vedi Limone Piemonte), è stata eliminata una coppia di treni e non è ancora chiaro se verrà ripristinato il servizio navette tra Limone e Tenda a danno dei pendolari transfrontalieri.

Naturalmente il nuovo contratto non prevede neanche il rispristino delle tratte Saluzzo-Savigliano e Cavallermaggiore-Bra, sospese anch’esse a inizio 2020, con il pretesto della mancanza di utenza, cosa assai discutibile, situazione che ha causato diversi disagi a tutto il bacino in quanto il servizio sostitutivo tramite bus non si è rivelato idoneo e sufficiente perché notevolmente ridotto, costringendo la popolazione agli spostamenti tramite i propri mezzi privati con conseguente incremento delle spese, dei rischi dovuti al traffico e anche di quelli ambientali portati da un aumento dell’inquinamento.

Recentemente, vi sono state anche delle proteste da parte di alcune amministrazioni (es. Savigliano e Saluzzo) che hanno fatto rimostranze agli enti preposti sulle condizioni delle loro stazioni ferroviarie, vuoi per le barriere architettoniche o per la situazione della struttura stessa dei fabbricati (es cedimento del tetto). Queste situazioni purtroppo non affliggono solo queste due stazioni ma sono presenti anche in altre della linea a partire da Cuneo che dovrebbe avere, e il condizionale è d’obbligo, un piano di intervento per il 2025 che prevede tra le varie cose l’innalzamento dei marciapiedi e il rifacimento delle coperture delle pensiline (si spera) che ora fanno letteralmente acqua da tutte le parti in caso di pioggia.

In altre località come Savigliano, Racconigi, Cavallermaggiore e Carmagnola, che peraltro non sono neanche citate nel piano che prevede interventi fino al 2026, si segnalano problematiche di barriere architettoniche gravi, ad esempio mancano ascensori o montacarichi e le scale dei sottopassi sono strette costringendo le persone con problemi di deambulazione o anche solo a mamme con passeggini o carrozzelle a delle vere imprese per raggiungere il binario designato. Situazione alquanto assurda che impedisce di fatto un diritto sancito dalla Costituzione.

L’ultimo punto su cui vorremmo porre l’attenzione sono le linee sospese, le tratte Saluzzo-Savigliano e Cavallermaggiore-Bra le abbiamo già citate, queste però a differenza delle altre necessiterebbero solo del ripristino del servizio commerciale in quanto sarebbero già operative, basterebbe metterci i treni che essi siano a gasolio a idrogeno o ibridi; restano però quelle che nel 2012 furono sospese per motivi, teoricamente, essenzialmente di costo, parliamo della Cuneo-Mondovì e della Cuneo–Saluzzo. Il loro ripristino comporta sicuramente dei costi che però riteniamo debbano essere considerati degli investimenti per le persone ed i territori, soprattutto quelli più marginali, e non solo come mera spesa. La Cuneo-Mondovì è entrata sotto la tutela di Fondazione FS che presto interverrà con lavori sulla linea per iniziare un servizio turistico ma con una visione su un possibile servizio commerciale che potrebbe garantire un collegamento veloce tra le due città, l’interconnessione con il bacino e le vallate con servizi bus in adduzione e connessioni da e per Savona e Torino via Cuneo.

Tale ripristino, in concomitanza con quello della Cuneo-Saluzzo, già operativo per il traffico merci, costituirebbe una sorta di metropolitana provinciale che contribuirebbe a ricreare quel sistema di rete, pensato da Cavour, che doterebbe la Regione intera di un sistema di trasporto più capillare e più ecologico rispetto a quello presente oggi. Tale sistema porterebbe vantaggi non solo a chi si sposta per lavoro o per studio ma anche per scopi turistici per visitare la nostra bella Regione ricca di opere d’arte e di attrazioni naturali ed enogastronomiche. 

Per questo affermiamo che si debba parlare di investimenti e non meramente solo di spese. Siamo consapevoli che non si possa fare tutto subito, ma dobbiamo iniziare a lavorarci, è troppo importante per il nostro futuro, e riteniamo che le varie amministrazioni possano fare la loro parte di qualsiasi colore esse siano.

Vi proponiamo quindi di preparare una lettera, volendo lo possiamo predisporre anche noi come Co.M.I.S., che poi venga sottoscritta da tutti i Comuni interessati, dalla Provincia e da altri Enti, finalizzata a:

-  richiedere alla Regione di intervenire e ripristinare il servizio al 100% come previsto in epoca pre-pandemia;

-  richiedere alla Regione di farsi portavoce presso RFI affinché si intervenga quanto prima nelle stazioni con criticità gravi in tempi certi;

-  richiedere che venga preparato un piano di sviluppo per il ripristino delle linee sospese;

Altra proposta, che può essere a supporto della lettera sopra citata: preparazione e lancio di una petizione a livello provinciale per sensibilizzare gli enti ed organi regionali.

Noi come Gruppo pendolari, Co.M.I.S. e le associazioni che vi aderiscono, restiamo disponibili a collaborare per creare questo gruppo di lavoro per lo sviluppo della mobilità integrata e sostenibile, dell’economia e dell’attrattività residenziale dei territori interessati".

Co.M.I.S – Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile Gruppo Pendolari Cuneo-Torino

(Foto di repertorio)

VIDEO