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Tre mostre fotografiche sul neogotico a Dogliani per ricordare l'architetto Schellino

MONDOVì

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Saranno visitabili fino al 5 gennaio le tre mostre fotografiche realizzate in occasione del bicentenario della nascita dell'architetto G.B. Schellino a Dogliani, in provincia di Cuneo, presso il Ritiro Sacra Famiglia. Il "tesoro" neogotico custodito dal territorio cuneese è un patrimonio forte non solo dei beni più noti al pubblico, per la loro importanza architettonica e storica, ma anche di tante realtà minori che costellano la provincia.

L'atlante fotografico in rigoroso bianco e nero ad opera di Daniele Regis segue la trama dell’Atlas pubblicato nel ”Neo-Gothic Cuneo”. Organizzato per capitoli: “Paesaggi e giardini”, “Spazi del sacro”, “Guglie, pinnacoli e torri”, “Villas and Castle”. Tra le opere: Racconigi con la sua Margaria e le serre, i castelli di Pollenzo, Busca, Novello, Envie, Marene, il cimitero di Dogliani, ed ancora chiese, ville, parchi e giardini che hanno il genio di misteri e romanzi romantici e oscuri.

Un fitto intreccio d’immagini, di presenze e scenografie che segnano il passaggio dell’architettura e della cultura tra il Sette e l’Ottocento e oltre. Alcune delle immagini esposte hanno vinto o sono state selezionate in prestigiosi premi internazionali come il Contest della rivista Black and White Magazine (USA) per la sezione Architecture/Interiors, pubblicata nel numero speciale 2018: Daniele Regis. “Hypergothic, Castello del Roccolo, Busca, Italy 2016”, in: Black & White Magazine, Collectors of Fine Art, Special Isuue 2018 Contest Winners, Febbraio 2018, pag. 92.

Sempre di Daniele Regis l'allestimento concepito espressamente per gli spazi della Chiesa del Ritiro della Sacra Famiglia di Giovanni Battista Schellino a Dogliani. Stampe di grande formato (110 x140 cm) da negativi 10x12 cm di Daniele Regis, virate sepia, tra le superfici delle paraste della chiesa neogotica in una iconografia di gusto ottocentesco. A confronto le declinazioni neoclassiche e neogotiche delle opere di Giovanni Battista Schellino: colonne, guglie e pinnacoli come “facce di un medesimo atteggiamento, all’apparenza ambivalente, in realtà fortemente univoco in senso romantico” (Andreina Griseri).

Nella sala adiacente all'ambulacro del Ritiro Sacra Famiglia, tre campagne fotografiche condotte negli stessi luoghi a distanza di 25 anni. Le fotografie di Ugo Mulas (1928-73) aprono il libro “Architettura dell’eclettismo, un saggio su G.B. Schellino” di A. Griseri e R. Gabetti in modo deciso: un’introduzione diretta ad una visione dal vero, che privilegia l’itinerario geografico, da Novello a Dogliani.
Le fotografie di Roberto Gabetti ci offrono una sorprendente serie di sequenze delle architetture di Schellino, nella linea di una “fotografia come conoscenza”, con una particolare attenzione a dettagli rivelatori dell’architettura schelliniana.

Gli scatti di Daniele Regis pubblicati nel volume “Giovanni Battista Schellino a Dogliani”, costituisce “una ricerca personale per aggiungere ancora una possibile interpretazione dell’architettura di Schellino – scriveva Carla Bartolozzi - con la capacità nuova di far emergere con grande efficacia i due registri formali sui quali amava confrontarsi lo stesso Schellino: un’architettura fortemente ispirata alla tradizione gotica popolare ed una rivisitazione di temi neoclassici.

Orari: sabato e domenica, 10-12; 15-18. Su prenotazione: 017370210.

 

 

 

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