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Trasformare le alluvioni da catastrofi in "risorse": nel Cebano occorrono quasi 11 milioni

MONDOVì

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SERGIO RIZZO - Quasi 11 milioni di euro, questa è la stima dei costi per sostenere i lavori di messa in sicurezza dei fiumi Tanaro e Cevetta, grandi risorse per il territorio, ai quali però, deve essere data un’attenzione costante e professionale, al fine di non trasformare il loro grande valore per le comunità, in una furia devastante durante gli eventi alluvionali che, purtroppo, non sono sempre più numerosi e anche più potenti.

A stabilire importo e opere è stato lo studio commissionato oltre un anno fa dall’Unione Montana valli Mongia Cevetta Langa Cebana Alta valle Bormida, allo studio dell’ingegner Pasquale Cosco che, attraverso sopralluoghi, perizie e verifiche - ha realizzato una documentazione dettagliata su come mettere in sicurezza il territorio del Cebano dalle piene dei fiumi e consentire, allo stesso tempo, di creare bacini idrici utili per combattere i periodi di siccità e fornire energia elettrica.

L’analisi è stata realizzata grazie al contributo straordinario erogato da Fondazione Crc di Cuneo, per il tramite di Lvia Servizio di Pace, per un valore di 75mila euro. Combinazione il progetto è stato presentato proprio nel giorno in cui nella Fondazione cuneese sono stati rinnovati i vertici, ma all’incontro non ha voluto mancare, per portare il saluto di Fondazione Crc, sottolineando l'importanza del progetto, il consigliere cebano uscente Davide Merlino che ha detto: “Lasciamo una Fondazione in ottima salute, con un bilancio che è il migliore di sempre, e che permette al nuovo Consiglio di guardare al futuro con serenità per nuovi progetti utili al territorio”.

Il presidente dell’Unione montana Vincenzo Bezzone e sindaco di Ceva ha iniziato il suo intervento ringraziando per il lavoro svolto e l’attenzione verso il Cebano dei due consiglieri uscenti della Crc, Davide Merlino e Massimo Gula. A loro, la platea di amministratori e funzionari ha decretato un lungo applauso. “Lo studio idrogeologico della Valle Tanaro costituisce un progetto molto importante, – ha spiegato Bezzone , – perché è il primo tassello di un percorso articolato ma fondamentale per trovare le migliori soluzioni tecniche e le risorse necessarie per la realizzazione di opere che il nostro territorio attende da molto tempo, indispensabili per la sicurezza. Il progetto preliminare, – ha precisato Bezzone, – prima dovrà essere valutato e approvato da tutti i sindaci dei comuni dell'Unione Montana”.

L’ingegner Cosco, con una relazione breve ma molto incisiva, ha illustrato la situazione del Cebano, ripercorrendone la storia, la morfologia e i tre maggiori eventi calamitosi che l’hanno colpita, ossia le alluvioni del 1994, del 2016 e del 2020.

Il progetto, ritenuto la sintesi delle migliori soluzioni per la messa in sicurezza senza gravare eccessivamente sui costi, non modificare strade e viabilità e avere un impatto ambientale limitato, prevede la creazione di una o più vasche di laminazione da collocarsi a monte del territorio, in grado di attutire l’onda di piena e quindi contenere la portata dell’acqua. Inoltre queste vasche sarebbero utilissime per immagazzinare l’acqua che potrebbe venire utilizzata nei periodi di siccità e usata in agricoltura, senza dispersioni inutili e dannose.

“Da queste vasche di protezione, – ha proseguito il presidente Bezzone, – si potrebbe anche ricavare un sistema per produrre energia elettrica e trasformare così una criticità come sono gli eventi alluvionali, in una grande risorsa del territorio. Per ora non è possibile stabilire il numero e quindi il costo delle vasche di contenimento necessarie perché è fondamentale la condivisione da parte dei Comuni limitrofi. Un conto è costruire una vasca a Priola, un altro è realizzarla a Ceva perché durante l’evento alluvionale, è a monte che bisogna metter in sicurezza il territorio, affinché la piena di acqua non arrivi a valle”.

Lo studio dell’ingegner Cosco ha riprodotto gli eventuali pericoli in caso di piena e quindi le opere di messa in sicurezza delle zone vicine a Tanaro e Cevetta. Per “blindare” la città di Ceva, tra lavori sugli argini di rifacimento e consolidamento, possibili nuovi attraversamento stradali e la realizzazione di una vasca di espansione, la spesa è di 10 milioni 530 mila euro.

“Una cifra importante – ha concluso il presidente dell’Unione Montana del Cebano, sindaco di Ceva Vincenzo Bezzone – ma niente in confronto soprattutto alla perdita di vite umane e poi alla distruzione di immobili e infrastrutture. Si tratta di un’opera indispensabile per mettere in sicurezza l’intera vallata, il cui progetto potrà modificarsi a seconda di quanti e quali Comuni vorranno partecipare alla realizzazione di un sistema idrogeologico sicuro per la Valle Tanaro”.

Sergio Rizzo

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