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Tra i finalisti di "Architettura Arco Alpino" 4 progetti cuneesi

MONTAGNA

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246 progetti partecipanti, provenienti da professionisti di tutte le province italiane dell’arco alpino, 22 finalisti individuati da una giuria d’eccezione composta da Bernardo Bader (Austria), Sebastiano Brandolini (Italia) e Quintus Miller (Svizzera).

Tra questi, quattro progetti sono cuneesi: Wood and Dog dello Studio Errante Architetture, presso la frazione Ghisola di Paesana, Campofei tra tradizione e innovazione degli architetti Valeria Cottino, Dario Castellino e del professor Daniele Regis, a Campofei in Alta Valle Grana, Centro Culturale Lou Pourtoun degli architetti Massimo Crotti, Antonio De Rossi, Marie - Pierre Forsans e dello Studio Associato GSP, ad Ostana e Recupero della Borgata Paraloup degli Architetti Valeria Cottino, Dario Castellino, Giovanni Barberis e del Professor Daniele Regis, a Rittana in Valle Stura.

La prima rassegna Architettura Arco Alpino è giunta ormai al suo epilogo e si concluderà ufficialmente venerdì 17 marzo, con la cerimonia di premiazione dei 4 progetti vincitori e con l’inaugurazione della mostra diffusa in contemporanea in nove diverse sedi dislocate su tutto l’arco alpino. La sede del cuneese sarà il Rifugio Paraloup di Rittana dove, a partire dalle 18, si potrà assistere alla proclamazione dei vincitori da parte dell’Ordine degli Architetti di Cuneo e al taglio del nastro della mostra che resterà nel rifugio fino al 25 aprile 2017, ogni sabato e domenica dalle 10 alle 17.

La rassegna Architettura Arco Alpino nasce dall’iniziativa dell’associazione Architetti Arco Alpino, che raccoglie sotto le proprie insegne (‘AAA’) ben 9 Ordini di Architetti (con 14.000 iscritti) che, da Cuneo a Udine, vedono nell’alta quota italiana un tratto comune, quotidiano, decisivo e perentorio dei propri territori.

Obiettivo dell’associazione – presieduta da Alberto Winterle - è valorizzare le specificità di una progettazione culturalmente e morfologicamente sfidante e dare vita a percorsi condivisi di confronto, conoscenza, partecipazione, chiamando a raccolta gli architetti dell’arco alpino italiano per trovare temi comuni di dialogo, individuare le migliori soluzioni progettuali, valorizzare la buona architettura in quota.

Da questa filosofia ha preso forma l’idea di una rassegna, capace di mettere in luce realizzazioni attente al patrimonio morfologico, culturale e identitario delle aree alpine e, nello stesso tempo, in grado di dare risposte dalle forme contemporanee.

Le 22 opere in rassegna, completate tra il 2010 e il 2016, rappresentano per la giuria il meglio delle progettazioni alpine italiane, e diventano terreno di riflessione sulle attuali pratiche progettuali in ambito alpino. Un tema molto caro all’Ordine degli Architetti di Cuneo, che il dicembre scorso aveva organizzato il convegno Abitare le Alpi in un clima che cambia, e che sta portando avanti il progetto transfrontaliero Habit.A in collaborazione con Ordre des Architectes de la Région Provence Alpes Côte d’Azur, finalizzato ad offrire una nuova prospettiva per l’abitare nelle Alpi del Sud.

 

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