CUNEO
RICCARDO SARTORIS - Si parla di Servizio Pubblico Locale (SPL) quando un servizio è organizzato per andare incontro alle esigenze della collettività.
Già da tali brevi cenni emerge con chiarezza limportanza del rapporto che intercorre tra lindividuazione del servizio e la sua organizzazione, tantè che secondo taluni si è in presenza di un pubblico servizio locale ogni qualvolta le attività economiche assunte siano la necessaria risultante di un procedimento normativamente disciplinato, avente per finalità di garantire i cittadini attraverso modalità di organizzazione e di gestione tipizzate, volte a perseguire un interesse pubblico che non può essere garantito dallimpresa privata.
Per cercare di rendere semplice il concetto si ritiene che ciò che caratterizza il servizio sotto il profilo oggettivo, non è solo il carattere imprenditoriale della gestione, ma anche il soddisfacimento di bisogni di carattere sociale, senza rilevanza imprenditoriale, ritenuti dalla collettività meritevoli di tutela.
Come più volte confermato dal Consiglio di Stato, (sez. V, 13 dicembre 2006, n. 7369 e da ultimo sez. V, 14 febbraio 2013, n. 911) la nozione di servizio pubblico, si fonda su due elementi: 1) la preordinazione dell´attività a soddisfare in modo diretto esigenze proprie di una platea indifferenziata di utenti; 2) la sottoposizione del gestore ad una serie di obblighi, tra i quali quelli di esercizio e tariffari, volti a conformare l´espletamento dell´attività a regole di continuità, regolarità, capacità tecnico- professionale e qualità.
Perché ho esordito con questa breve dissertazione giuridica? Perché ritengo, e non solamente io, avendo il sostegno del Consiglio di Stato, che il teleriscaldamento debba essere qualificato come Servizio Pubblico con la conseguenza che il Comune possa e debba pretendere che il servizio venga erogato secondo precise regole che tengano conto degli scopi sociali perseguiti e di sviluppo della società civile locale, con la determinazione delle tariffe, dei termini e modi di esecuzione del servizio stesso.
Non si può sostenere, come ha fatto il sindaco di Cuneo, che i rapporti tra la società di gestione e le singole utenze private debbano essere lasciati alla libera determinazione delle parti, anche perché una delle due (quella che eroga il servizio) è un soggetto forte rispetto al consumatore.
Occorre che la convenzione con il privato sia redatta tenendo conto delle esigenze della città e dei cittadini. Tutto ciò dovrebbe avvenire andando a verificare la realtà esistente fatta di analisi dellutenza, stima della domanda di TRL, previsioni di funzionamento; analisi di bilancio energetico e ambientale, bilancio finanziario ed economico.
UnAmministrazione che si rispetti deve poter imporre la propria forza dirigista fatta di tutela della città e di sostegno delle forze economiche e sociali, senza dimenticare il suo ruolo pubblico fatto di responsabilità e condivisione.
Facciamolo, insieme!
Riccardo Sartoris, presidente Movimento Consumatori Sezione di Cuneo