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Superbonus, ottima idea per l'edilizia (ma anche un "self-service di truffe")

CUNEO

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PIERCARLO BARALE - La sottrazione di 4400 miliardi di euro - l’equivalente di sei navi come la Costa Concordia - da parte di truffatori autonomi, associati, italiani ed esteri, varie mafie, dal fondo di circa 50 mila euro destinati al bonus fabbricati 110/100 non è cosa da poco. Alcuni abili artefici hanno pure dileggiato il Governo per l’assoluta facilità loro concessa nell’eseguire le truffe, al limite della correità per incoscienza, manifestata nel redigere ed approvare i relativi provvedimenti: legislativi ed attuativi. È stato un self-service miliardario per chi, con estrema facilità e senza alcun rischio ha messo le mani sull’ingentissimo malloppo incustodito. Macellai, panettieri, artigiani, avvocati, commercialisti, hanno acceso posizioni aziendali in edilizia e società nuove di zecca per partecipare in prima persona al ghiotto banchetto. Nessuno ha controllato, né si è preoccupato della sorte della miliardata ora a carico dei nostri figli e nipoti come ulteriore debito. Neppure quando le truffe erano poste in atto dalle stesse persone con più atti, direttamente o da teste di legno, addirittura pregiudicati, da mafiosi conclamati, da professionisti squalificati spesso correi, ideatori e copercettori di somme milionarie.

I quattrini sono arrivati immediatamente a questi personaggi inaffidabili, che con impressionante velocità li hanno trasferiti, al sicuro, in paradisi fiscali irraggiungibili. Il danno per lo Stato è irrecuperabile. Anche qualche sprovveduto, agguantato con le mani nel sacco - digitale - incoscientemente tenuto aperto dallo Stato stesso si farà beffe della giustizia penale. Se saranno condannati non andranno in carcere, poiché le condanne non supereranno i quattro anni. La truffa non costituisce un rischio penale temibile. Rende assai più dei furti e delle rapine. Non c’è neppure il rischio di beccarsi una pallottola - neanche digitale. La dinamica delle truffe è stata semplice a causa della carenza di verifiche, riscontri, nullaosta. Il finanziamento si è svolto a richiesta dei truffatori. Non esistevano cantieri, progetti, nullaosta, verifiche personali, neppure del casellario giudiziale. Lo Stato si è fregato da solo, nonostante il procedimento legislativo, i pareri acquisiti prima di procedere nel Consiglio dei ministri e poi in Parlamento.

Di fatto il 110% è diventato un helicopter money: quattrini buttati a chi li acchiappa per primo e se li porta all’estero, sicuro di non doverli restituire, protetto da eventuali confische, garantito dalla sua stessa incapienza ufficiale. Magari anche fruitore del reddito di cittadinanza, distribuito anch’esso senza verifiche. È di questi giorni la notizia dei parecchi milioni sottratti a Torino, nonostante la moltiplicazione dei fruitori romeni neppure residenti in Piemonte. Anche in tali casi e migliaia di altri, nessun controllo. Nessuno ha avanzato perlomeno sospetti; tanti hanno taciuto, non si sa se per ignoranza, pigrizia o addirittura correità. Sono sconcertanti tutte queste truffe particolarmente per i tanti pensionati con meno di mille euro al mese, che ne devono spendere più della metà per l’affitto e le bollette lievitate. I loro quattrini - sono Stato anch’essi - vengono dilapidati, mentre sono costretti ad accontentarsi di un menù costante e fisso: latte e pane. Qualche volta anche patate.

Nel caso del reddito di cittadinanza, ben si può dire che ogni controllo non è una sorpresa: sono sempre truffe. Lo hanno ottenuto per quasi un terzo persone che non ne avevano diritto, addirittura detenuti, defunti, mafiosi. Quasi nulla è stato recuperato. I requisiti andavano verificati all’atto della corresponsione, nonostante l’utilità generale del provvedimento, più che opportuno. Nei giorni scorsi, il governo si è accorto dei 4400 miliardi sottratti ed ha bloccato tutte le erogazioni: fermi tutti. Ciò ha danneggiato gravemente i costruttori onesti, che protestano con le loro organizzazioni di categoria. Succede quasi sempre così, perché i truffatori agiscono con rapidità. Lo Stato deve controllare che non vengano sottratti contributi di qualunque tipo. Occorrono controllori capaci e in numero adeguato.

Il Governo aveva l’obbligo di prospettarsi anche eventuali truffe. Pare non lo abbia fatto, oppure non con la necessaria attenzione. Si è così erogato - digitalmente - miliardi a domanda. Addirittura, più di quelli previsti. Quando lo Stato finanzia opere private dev’essere attento a non erogare somme senza previa verifica soggettiva ed oggettiva. Dev’essere accertata la titolarità e regolarità del terreno o del fabbricato, del progetto, del cantiere, delle iscrizioni dei lavoratori dipendenti, delle norme di sicurezza dei cantieri, la regolarità edilizia. I truffatori erano carenti di quasi tutte queste condizioni. Hanno acchiappato i quattrini, se li sono ceduti a catena spesso con società cartiera, per rendere impossibile le verifiche non eseguite in precedenza. Si sono fatti anche scorpacciate di risate sui social a danno dei nostri governanti, tecnici, burocrati, controllori. Le norme approvate, che per la loro enorme carenza hanno consentito, se non facilitato, tali truffe definite infantili dagli stessi esecutori, di rilevanza miliardaria, hanno dimostrato la totale incapacità e negligenza di coloro che hanno approvato la normativa in modo inidoneo per superficialità, incapacità di coordinare i vari apparati. Totalmente carente appaiono la preparazione dei provvedimenti, le verifiche ed i controlli.

La leggerezza della distribuzione miliardaria non può essere giustificata dalla pur comprensibile e condivisibile esigenza di dare una scossa all’edilizia, principale motore della ripresa economica. È parso subito inaccettabile offrire addirittura più del totale costo dei lavori, sulla semplice indicazione del privato, senza neppure concordare il prezzo ed il valore di quanto pagato. In alcuni casi si è accertato che il cento dichiarato corrispondeva al cinquanta, in tal modo non solo veniva truffato lo Stato per la restante metà, ma il tutto finiva senza recuperi. Chi è stato più veloce non ha neppure aperto il cantiere. Dichiarate eseguite le opere, ha acchiappato i quattrini, versati immediatamente dallo Stato Pantalone. Se si continuerà così, i miliardi europei finiranno in notevole parte ai truffatori di varia estrazione ed alle mafie, che hanno mosso i loro birilli: teste di legno non controllate e pure pregiudicate.

Lo Stato ha eseguito un paio di donazioni helicopter money, per miliardi, buttati a casaccio. Le responsabilità legislative non sono di ordine penale, ma politico. Una massa di parlamentari e di partiti incapaci di eleggere il presidente della Repubblica ha giocato con il 110% regalando miliardi, pure dileggiati dagli stessi truffatori, divenuti miliardari. Il Governo, dal quale è partita l’iniziativa legislativa, pare non abbia operato bene in ambedue i casi, in cui l’elicotterista statale ha lanciato i quattrini. Nessuna responsabilità amministrativa può essere attribuita ai legislatori. Nessuno pagherà per il danno arrecato, né sotto il profilo penale né amministrativo - erariale -. Così stabilisce la democrazia, che prevede come unico rimedio la sostituzione dei governanti incapaci, superficiali, incompetenti, negligenti. Il popolo li ha eletti e li potrà sostituire, se andrà a votare e così deciderà.

Piercarlo Barale 

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