MONTAGNA
CUNEO CRONACA - Gli itinerari pedonali sulla neve sono presenti da decenni in Svizzera, Austria e in provincia di Bolzano, dove vengono chiamati "winterwanderweg".
Sono assai frequentati perché permettono di camminare nella neve a chi ama i paesaggi invernali ma non sa o non può sciare: anziani, bambini in carrozzina, ma anche ragazzi e adulti in ottima forma, che utilizzano i winterwanderwege per raggiungere luoghi incantevoli o rifugi e ristoranti aperti d'inverno.
In Piemonte i percorsi nella neve sono ancora piuttosto rari. Lo scorso anno, nel febbraio 2020, abbiamo presentato l'itinerario per le ciaspole che si snoda nel Parco naturale Val Troncea fino al Rifugio Troncea.
Un altro piacevole itinerario che conduce a un rifugio aperto d'inverno si snoda tra la Certosa di Pesio e il rifugio Pian delle Gorre, nel Parco naturale del Marguareis.
Viene tracciato dalla cooperativa Proteo, che cura anche la battitura delle piste di fondo della Valle Pesio e gestisce il bar ristorante Marguareis, il centro sportivo e il rifugio Pian delle Gorre.
La prima parte del percorso pedonale si snoda tra la Certosa di Pesio e il Ponte Ardua, su un sentiero indicato da cartelli, mentre altri cartelli invitano gli escursionisti a non camminare sulla pista di fondo, se non nei brevi tratti dove fondisti e camminatori condividono il tracciato. Ma la maggior parte degli escursionisti purtroppo non rispetta le indicazioni e cammina sulla pista, talvolta senza ciaspole, lasciando profonde impronte con gli scarponi, che rendono difficile e pericolosa la discesa dei fondisti. Quindi forniamo una descrizione dettagliata del percorso pedonale e degli incroci con le piste da fondo, per non sbagliare il tracciato e favorire una piacevole fruizione sia dei fondisti, sia dei camminatori.
Nel tratto successivo, dal Ponte Ardua al Pian delle Gorre, non ci sono problemi per trovare il percorso: si cammina infatti su una larga "pista escursionistica" condivisa fra fondisti, scialpinisti, camminatori con o senza ciaspole, che si snoda su una strada nel bosco; è comunque opportuno stare sempre su un lato della pista e utilizzare preferibilmente le racchette da neve, soprattutto se fa caldo e la neve è molle.
Prima di raggiungere il rifugio è consigliabile la digressione all'Osservatorio faunistico del parco: si sale con una stradina quasi sempre battuta dai guardiaparco e facilmente individuabile, che porta a una torre di osservazione in legno, da cui è molto probabile l'avvistamento di alcuni cervi (utili binocolo e teleobiettivo).