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Lo Stabat Mater chiude la stagione di Suoni delle Terre del Monviso a Saluzzo e Cherasco

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CUNEO CRONACA - Sabato 25 novembre si chiude la ricca stagione 2023 di Suoni dalle Terre del Monviso. La rassegna, iniziata il 4 giugno, giunge al suo epilogo e lo fa offrendo un concerto di rara emozione. Alle ore 21 la Chiesa Cattedrale di Saluzzo ospiterà l’esecuzione dello Stabat Mater di Karl Jenkins. Sul palco i padroni di casa dei Polifonici del Marchesato, registi del festival Suoni dal Monviso, insieme al coro MusicaNova di Savigliano (diretto da Rinaldo Tallone) e accompagnati dall’Orchestra Bruni della Città di Cuneo. Le voci soliste sono affidate a Daniela Quaglia (soprano) ed Elisa Di Dio (contralto), con la suggestiva parte affidata al duduk, interpretata da Franco Olivero. Sul podio il M° Enrico Miolano.

 

Saranno 120 gli artisti ad esibirsi sul palco per un concerto maestoso, denso di significati profondi e straordinariamente attuali. L’atmosfera di tutta la composizione è intensa, caratterizzata da una continua, esasperante, esplorazione della sofferenza umana. La scelta del luogo non è casuale: la Chiesa Cattedrale è da sempre il luogo dei saluzzesi, non solo di fede, ma anche istituzionale e di identità. La sede perfetta, dunque, per interpretare e comunicare il messaggio di questo significativo concerto, organizzato in stretta collaborazione con il Comune di Saluzzo, la Fondazione Bertoni e la Diocesi di Saluzzo. Il concerto verrà replicato domenica 26 novembre (sempre alle ore 21), nella chiesa di Santa Maria del Popolo a Cherasco. (Info e prenotazioni: demusica_clarascum@hotmail.com, 3397889466)

Stabat Mater è una preghiera del XIII secolo attribuita a Jacopone da Todi. Il testo medita sulle sofferenze di Maria, madre di Gesù durante la passione e crocifissione di Cristo. Quella di Jacopone da Todi è una melodia gregoriana strutturata in sequenze. Più di 400 compositori hanno messo in musica questa preghiera, dai più conosciuti come Rossini, Verdi, Pergolesi, Scarlatti, Vivaldi, Poulenc, Dvorak, Schubert, Haydn Penderecki ai più sconosciuti. Il cantico ha ispirato anche gruppi moderni e rock come il gruppo black metal Anorexia Nervosa e recentemente anche l’irlandese Karl Jenkins la cui ambientazione estende lo Stabat Mater Dolorosa a una rappresentazione universale del dolore utilizzando un testo antico della Terra Santa cantato in ebraico, greco e aramaico. La prima mondiale dello Stata Mater si è svolta a Liverpool il 15 marzo 2008, con un successo davvero eclatante.  

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