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Soddisfazione per l'impegno delle Acli nel Cuneese nonostante mille difficoltà ai tempi del Covid

FOSSANO

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CUNEO CRONACA - Riceviamo la relazione fatta dal Presidente Prov.le Elio Lingua al XXXII° Congresso Prov.le  Acli al Giardino dei Tigli a Cussanio e pubblichiamo: "Care amiche, cari amici, porgo il mio più cordiale saluto a voi tutti, delegati eletti in rappresentanza dei Circoli Acli della nostra Provincia, dirigenti provinciali, dirigenti dei Circoli, operatori dei servizi, autorità, forze dell’ordine, fornitori che avete accolto il nostro invito e siete qui con noi per il Congresso delle Acli cuneesi. 

Domenica 4 ottobre, è la festa di San Francesco e, come partecipanti al Congresso Prov.le, porgiamo un caloroso augurio di buon onomastico a Papa Francesco e a tutti i presenti che portano questo nome, e domani Papa Francesco ci presenterà l’enciclica sulla “Fraternità” nella quale descrive un mondo dove nessuno è escluso, nessuno si sente superiore, si vive la dimensione della cura con tutto e tutti. 

Il Congresso è un’occasione di confronto all’interno dell’associazione; un momento in cui si esercita il metodo democratico, lungo un percorso in cui le Acli credono profondamente. 

Da questo Congresso emergeranno indirizzi per il nuovo Consiglio Provinciale e la futura Presidenza, e le coordinate per la rotta da tenere durante il mandato. 

All’apertura di questo nostro appuntamento desidero ringraziare:

-  Le Delegate, i Delegati, i Presidenti dei nostri circoli ACLI e di tutto il sistema ACLI della Provincia di Cuneo.

-  Tutti gli operatori e i volontari che si impegnano nei nostri servizi a favore degli associati, delle persone che si rivolgono a noi.

-  Alla Segreteria Prov.le ACLI per tutto l’aiuto che dà oggi e che oggi è qui presente, con il suo impegno organizzativo che è grande. Grazie a Marco, Maura, Cristina e Danilo e grazie a tutti i nostri Coordinatori dei Servizi agli operatori del Sistema Acli della Provincia, (alcuni presenti oggi, altri impegnati negli uffici).

-  Ai presidenti della Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano, dott. Gianfranco Mondino; della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, dott. Giandomenico Genta, e della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, dott. Giovanni Quaglia, per la loro vicinanza alle nostre Acli Prov.li, ai nostri circoli sul territorio, per la loro sensibilità al Sociale.

-  A tutti gli Invitati, alle Autorità presenti, alle Forze dell’Ordine, a coloro che ci hanno inviato le loro adesioni, i loro messaggi.

- A oltre 75 anni dalla fondazione delle Acli, come non ricordare e ringraziare i nostri Presidenti Prov.li, gli Assistenti e gli Accompagnatori Spirituali che, grazie alla loro presenza e collaborazione, hanno contribuito alla nascita e al radicamento delle Acli:

-  per Fossano: don Giacomo Cavallo, don Giorgio Martina, don Renzo Abrate e Mons. Biagio Mondino;

-  per Alba: don Luigi Barberis, don Carlo Franco e don Lorenzo Castello;

-  per Mondovì: don Giuseppe Bruno, don Riccardo Gardinali, don Pietro Servetti e
don Corrado Avagnina

-  per Cuneo: don Aldo Benevelli, don Attilio Giribaldi, don Eraldo Serra, don
Claudio Mondino e don Flavio Luciano.
E poi tutti i nostri Presidenti Provinciali che dal ’47 ad oggi si sono succeduti nella carica che, con responsabilità e impegno, pur nelle difficoltà, hanno contribuito a mantenere le tre fedeltà al Lavoro, alla Democrazia e alla Chiesa: Bartolomeo Allasia, Giovanni Carlo Giraudo, Mario Martini, Giorgio Longo, Sebastiano Dalmasso, Giuseppe Benedetto, Luigi Lerda, Ermanno Bressy, Andrea Olivero, Sergio Taricco, Giuseppe Andreis, Marco Didier.
Un particolare ringraziamento desidero rivolgerlo alle giovani del Servizio Civile, per il loro impegno quotidiano nella nostra Associazione e, naturalmente al nostro Presidente Reg.le Massimo Tarasco, che presiede questo congresso e che ha guidato e coordinato le nostre Acli Regionali in questi anni, con vera passione popolare.
Infine un ricordo sincero a tutti i dirigenti, come l'indimenticabile Giovanna Martini, direttore del patronato ACLI e poi segretaria Provinciale FAP; a tutti i soci che ci hanno lasciato e che hanno collaborato con noi in questi anni, agli operatori come Antonella Prandi del nostro uffici

o di Alba e Silvano Gianti del Movimento dei Focolarini, già nostro dipendente: era una persona di grande fede e profondità, era sempre disponibile ad aiutare chi si trovava in difficoltà, gli ultimi, i piccoli. Ha rappresentato per noi la generosità, la dedizione, l'intelligenza, il perdono, ma anche il sorriso, la risata, le battute e tutto quello che ci può essere di bello nello stare e nel lavorare insieme. 

Al Congresso vale la pena di riscoprire alcune pagine straordinarie della nostra storia. Le Acli, sono nate a Roma il 26 agosto del 1944, a Cuneo arrivarono dopo il 28 aprile del 1945, da Roma venne inviato un Commissario, l’avvocato Bartolomeo Allasia pupillo di Mons. Montini (futuro Papa Paolo VI); il primo Congresso Prov.le si tenne il 31 ottobre del 1947 con 50 circoli, circa 3700 soci e diversi nuclei aziendali; e fu eletto l’avvocato Bartolomeo Allasia. Ora siamo giunti al 32° appuntamento, i circoli sono 260 e i soci quasi 37.000. 

Abbiamo vissuto i nostri primi 75 anni nelle tre fedeltà fondative: al Lavoro, alla Chiesa, alla Democrazia. Adesso ci pare sia ora di affiancarne una quarta: la fedeltà al futuro, che certamente non cancella le tre precedenti, ma costituisce anzi una nuova stella: quella di chi non ha perso il gusto di guardare lontano, di chi, erede di una bella, grande storia, ha ancora negli occhi il desiderio di sognare, perché, come ci ha detto recentemente il Sindaco di Garessio, l’ex ministro della Sanità Ferruccio Fazio: “Le Acli sono un’associazione storica che ha fatto del bene”. 

Sono stato eletto presidente provinciale delle Acli di Cuneo, il 14 novembre 2019, dal consiglio provinciale, a seguito delle dimissioni rassegnate dal presidente in carica, Marco Didier, e dalla presidenza provinciale, dopo un periodo di difficoltà, in cui non era più stato possibile proseguire la collaborazione nel gruppo dirigente emerso dal Congresso del 2016. 

Erano venuti a mancare il dialogo e la fiducia reciproca e questo aveva provocato incomprensioni e grandi sofferenze in tutti. Questa esperienza di crisi affrontata a viso aperto non da mummie, non chiusa in un sarcofago, ci ha fatto riscoprire la necessità di lavorare insieme, in squadra, per affrontare le sfide, perché ogni difficoltà va vissuta sempre come opportunità. Non è stato facile assumerci la responsabilità di portare a conclusione il mandato, a pochi mesi dal Congresso che, come sapete, avrebbe dovuto svolgersi in marzo, ma che poi è stato rimandato a causa della pandemia da Covid 19. Lo abbiamo fatto ritenendo che fosse un dovere di coerenza anche se, purtroppo, non è stato compreso da alcuni, i quali hanno ritenuto che si trattasse di questioni meramente personali. 

Al Consiglio Prov.le del 5 dicembre 2019 avevamo proposto ai Consiglieri Prov.li di: 

  • camminare: riprendere il cammino nelle nostre attività, nelle presenze nei circoli:
  •  vestirsi: di fiducia, speranza e passione......;
  • preparati: formazione del Consiglio Prov.le, dei Presidenti, dei Collaboratori, dei Promotori Sociali (Volontari....); 

poi trascorsi appena due mesi, in febbraio si è presentata l’emergenza sanitaria, che improvvisamente ci ha costretti a confrontarci con un nemico sconosciuto e insidioso, che ci ha fatti sentire tutti fragili e impotenti. 

L’IMPEGNO DELLE ACLI SUL TERRITORIO DURANTE E DOPO IL COVID 

Ricordiamoci dei medici, infermieri e tutte le persone impegnate in quel periodo: sono stati degli eroi da ringraziare tutti i giorni.
Abbiamo sperimentato l’impossibilità di portare avanti alcuni impegni che avevamo già calendarizzato; i nostri uffici hanno dovuto chiudere le porte al pubblico e organizzarsi per fornire i servizi da remoto. Anche i nostri Circoli, da un giorno all’altro, hanno dovuto chiudere, lasciando a casa tante persone, soprattutto anziane, che, private del loro luogo di ritrovo e della possibilità di incontrarsi, hanno sofferto moltissimo per disorientamento e solitudine. 

A questo punto abbiamo cercato di dare il meglio per collaborare, per impedire la trasmissione del virus, per aiutare chi aveva più bisogno. In tanti, tra i nostri soci e dirigenti, hanno iniziato subito a darsi da fare in tutte le province: chi ha accolto l’invito delle Acli provinciali ad attivarsi per una raccolta fondi da destinare agli ospedali della Granda (raggiungendo la somma di oltre 30.000 euro), chi ha fatto la spesa per gli altri, chi ha raggiunto i soci attraverso internet o il telefono, per farli sentire meno soli. Inoltre, solo per citarne alcune, sono state avviate iniziative di doposcuola via web, di accompagnamento alle donne in gravidanza, di sostegno psicologico ad anziani e persone fragili, di aiuto economico a chi si trovava in difficoltà e tanto altro. 

Occorre ringraziare i tanti volontari, gli operatori e tutti i dirigenti che, a diverso titolo, hanno reso possibile la realizzazione degli interventi. E’ nella natura delle ACLI testimoniare i valori della solidarietà e della promozione umana anche attraverso “le opere” e l’impegno di servizio, senza corrispettivo e senza ostentazioni. 

Come Acli provinciali di Cuneo, con un impegno di risorse importanti, abbiamo deciso di tutelare i presidenti dei Circoli del Sistema Acli, i nostri Promotori Sociali, i nostri Consiglieri Provinciali (tutti volontari), con un'assicurazione contro il Covid 19; inoltre abbiamo sostenuto i circoli con comunicazioni, telefonate e rassicurazioni, perché non si sentissero abbandonati nel momento della difficoltà e abbiamo fornito tutte le indicazioni necessarie per l’apertura sicura, con protocolli e convenzioni, in modo da dare un supporto adeguato alla ripresa delle attività. 

I Circoli avevano e hanno bisogno di un supporto concreto: sono loro che rappresentano le Acli tra la gente, sono loro che, quotidianamente, costruiscono socialità e solidarietà e non possiamo lasciarli soli.

Ricordiamo l’appello - protesta, presentato durante la chiusura, dalle Acli cuneesi sul 

Terzo Settore che va sostenuto, non solo utilizzato quando c'è un'emergenza. 

Crediamo che sia giunto il momento di valorizzare tutto l'impegno del volontariato che sul territorio piemontese opera e organizza tante attività sociali in mezzo alla popolazione e riconoscere il valore della rete associativa diffusa sul territorio e del servizio di prossimità svolto da centinaia di volontari: si tutelano i diritti, si accompagnano le persone, si promuovono solidarietà e sostegno di comunità. Un lavoro prezioso e insostituibile che va riconosciuto e sostenuto dalle istituzioni, in un quadro normativo di promozione e agevolazioni; una battaglia giusta e sacrosanta che occorre condurre con convinzione e insieme a tutto il Terzo Settore. 

A questo proposito diverse realtà associative non hanno ancora ricevuto, o addirittura, per burocrazia, rischiano di non aver diritto ai bonus stanziati dalla Regione Piemonte, alla quale chiediamo di intervenire con urgenza (ad esempio ci devono ancora rispondere alle nostre e_mail di sollecito). 

Solo stando tra la gente le Acli potranno continuare a costituire un veicolo di ideali, a dare un contributo per migliorare la nostra società malata, non solo di Covid. 

Ai Circoli vogliamo dire: non vi lasciamo soli! 

Il XXXII Congresso provinciale delle ACLI di Cuneo, come tutti quelli che si sono già svolti e che si svolgeranno, fino a quello nazionale che si terrà a novembre, ha per titolo: “ACLI 2020 Più eguali. Viviamo il presente, costruiamo il domani”. Con queste parole vogliamo richiamare l’attenzione sull’uguaglianza e sulla giustizia sociale, temi fondamentali per il movimento, per concorrere alla definizione di politiche sociali rivolte agli ultimi e a tutti coloro che stanno soffrendo a causa di una crisi che si è acutizzata in questi mesi, ma che è iniziata da anni e che è conseguenza anche di scarsa attenzione da parte della politica. 

Le ACLI, che affondano le loro radici nella cultura del cattolicesimo democratico e sociale del Novecento, sentono la responsabilità di impegnarsi in prima fila, nelle dimensioni a loro più consone: quella ecclesiale, quella del mondo del lavoro e quella sociale e di impegno per la democrazia ed il futuro. 

LA CHIESA 

La Chiesa sta vivendo un momento di difficoltà. Le vocazioni sono calate drasticamente, i sacerdoti sono pochi e ora più che mai è importante l’impegno deciso dei laici cristiani per trasformare la società, come già auspicato dal Concilio Vaticano II, ed esposto in modo organico dall’enciclica “Gaudium et spes” come nuova prospettiva per la Chiesa, che deve cercare di cogliere frammenti di verità nella mentalità e nella cultura laica, anche quando essa appare lontana dal cristianesimo. 

Di qui la necessità di creare profondi legami con la realtà in cui viviamo, nell’impegno comune per concorrere alla realizzazione del regno di Dio attraverso una vita terrena pienamente umana, in cui la giustizia, la dignità della persona umana e l’amore fraterno siano le basi fondanti della società.

Le ACLI hanno coltivato con convinzione, in questi 76 anni, i rapporti con la Chiesa, e nella loro azione sociale, seppure nei diversi momenti storici, hanno mantenuto, in questo ambito, delle costanti che rappresentano un patrimonio culturale e ideale per l’associazione. 

In questa ottica, come ACLI provinciali, abbiamo sempre mantenuto i rapporti con la Chiesa locale, attraverso collaborazioni, incontri, offerta di servizi, possibilità di convenzionare giovani del Servizio Civile da impegnare nelle parrocchie; vogliamo continuare su questa strada, collaborando con tutte le Diocesi, chiedendo espressamente ai Circoli di offrire il loro sostegno alle parrocchie e ai sacerdoti, in tutti i modi possibili, anche in rete con altre associazioni laicali che operano sul territorio e che condividono con noi la finalità del bene comune: punto di riferimento costante per l’azione sociale e politica della nostra associazione. Con loro, cercheremo di organizzare degli incontri informativi, per illustrare a sacerdoti e laici impegnati nelle parrocchie, i servizi e le opportunità che le nostre realtà associative possono dare a loro e a tutti. 

Abbiamo la consapevolezza di appartenere ad una comunità ecclesiale più ampia, caratterizzata dalla comunione, dalla collaborazione e dalla corresponsabilità e per questo, come aclisti, laici associati e impegnati, vogliamo partecipare attivamente alla vita della comunità ecclesiale. 

I tempi non sono facili, ma proprio in questi tempi siamo chiamati a testimoniare l’amore di Dio e annunciare, nella nostra vita, il Vangelo. Abbiamo bisogno di una spiritualità che sappia sostenerci e le parrocchie e le singole realtà diocesane possono diventare luoghi di condivisione della fede, di crescita e di comune ricerca di significato. 

Non possiamo rassegnarci passivamente allo stato delle cose; le ACLI lavorano per la promozione integrale della persona, di tutte le persone, da ogni parte provengano, seguendo il Magistero del Papa, nel quale si riconoscono come parte viva della Chiesa di Francesco, con cui vogliono camminare sulla strada della vera fraternità. 

IL LAVORO: Saper ridare dignità al Lavoro 

L’emergenza sanitaria in atto ha peggiorato una situazione già critica, creando nuove povertà causate anche dalla perdita di lavoro, che hanno colpito le categorie più deboli, che si sono trovate a pagare il prezzo più alto della crisi. 

Una crisi che ci ha sbattuto in faccia la diseguaglianza sociale ed economica che è alla base del nostro sistema, in cui un manager d’azienda o un calciatore percepiscono fino a 1000 volte di più di quanto guadagna un insegnante precario: pensate che Valletta, Amministratore Delegato della Fiat, ai suoi tempi percepiva uno stipendio 12 volte quello di un suo operaio, ora si parla di cifre esorbitanti.... eccessive. 

L’articolo 1 della nostra Costituzione pone il lavoro alla base della cittadinanza; ma per una società che nel momento più difficile non sa che accrescere la disuguaglianza, non c’è futuro: solo nella consapevolezza e nell’impegno comune per l’uguaglianza si può partire per ricostruire meglio, per tutti. 

L’economia va ripensata e rimodulata al servizio della persona e della sua salute, nel rispetto dell’ambiente e delle esigenze fondamentali del bene comune.
Non si può ritornare ad una economia selvaggia ad una finanza incontrollata, senza regole morali, preoccupata solo del profitto. 

La politica deve fare delle scelte economiche e sociali che non possono prescindere dai diritti dei lavoratori, dalla solidarietà, dall’equità, dalla tutela dei deboli e dalla costruzione di un futuro vivibile per le nuove generazioni. Non bastano le politiche passive di sostegno al reddito, ci vogliono politiche attive, capaci di far incontrare realmente domanda e offerta di lavoro: la politica economica e sociale deve mettere al centro la famiglia e la persona, tutte le persone e in tutte le fasi della vita. 

Dobbiamo vigilare, come corpi intermedi, per portare alle istituzioni le esigenze dei cittadini nel contesto in cui viviamo, per tutelare il lavoro e i diritti.
Vogliamo essere vicini ai lavoratori promuovendo e sostenendo azioni concrete che forniscano loro opportunità reali per un futuro meno incerto (formazione, “cantieri di lavoro”): intendiamo proporre, insieme alle Unioni Montane, all'Università e alle Fondazioni Bancarie, dei progetti di riforestazione e di coltivazioni adatte all'ambiente territoriale cuneese, nelle zone meno curate o abbandonate da tempo, per creare posti di lavoro che vadano oltre l’erogazione del reddito di cittadinanza o di altri contributi che non possono creare futuro. 

Riguardo al territorio provinciale, abbiamo a disposizione gli ottimi studi realizzati nel tempo dal gruppo di lavoro che ruotava intorno al compianto dottor Gian Romolo Bignami, alcuni dei quali sono stati a suo tempo pubblicati come ACLI provinciali di Cuneo e che possono fornire una solida base di partenza per creare nuova occupazione e ripopolamento della montagna, a tutela e presidio del territorio, dando al contempo possibilità di lavoro a giovani o ad immigrati che siano interessati a costruirsi un futuro dignitoso nelle nostre terre. 

Pensiamo alle risorse naturali delle nostre vallate come l’acqua a scopo idroelettrico: si tratta di puntare sul concetto di “energia distribuita” quale mezzo sostenibile per lo sviluppo del territorio, per la sua rinascita, con l’obbligo ai concessionari di fornire annualmente e gratuitamente un certa percentuale di energia, fatto salvo che la politica escluda questa possibilità di sviluppo. 

Anche in questo modo vogliamo rispondere all’appello di Papa Francesco, che nella sua Enciclica “Laudato sì” ci invita a “proteggere la nostra casa comune” e a “unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale”.
Rinnoviamo la proposta di costituire un Fondo di Solidarietà che metta in relazione i giovani, i lavoratori e gli anziani, che possa garantire la protezione sociale e sviluppare politiche di inserimento lavorativo per i giovani. 

LA DEMOCRAZIA 

Si percepisce nella gente scarsa fiducia nelle istituzioni e in molti si allontanano dai partiti, dagli uomini delle istituzioni per insoddisfazione riguardo al funzionamento della politica. Sostenuta da un clima internazionale che sembra dominato da chiusure e neo- nazionalismi e dall’illusione che la democrazia possa funzionare senza i partiti, si fa strada sempre di più, specialmente sui social, anche grazie agli strumenti offerti dalla nuova tecnologia, l’idea che sia preferibile una democrazia diretta, senza mediazioni. 

Crediamo convintamente che la democrazia rappresentativa sia preferibile a qualsiasi altra forma di governo e vogliamo agire per migliorarne la qualità e la funzionalità, rispondendo alla sua vocazione di dare ad ogni uomo e ad ogni donna una possibilità di vivere in forma dignitosa, garantendo un reale servizio alla persona e alla società intera. 

Alla politica chiediamo di moderare i toni, di evitare la violenza verbale e il sarcasmo, che puntano a delegittimare chi la pensa diversamente, che diventa nemico e quindi da eliminare, magari anche fisicamente, e che concorrono ad una deriva di valori sempre più preoccupante: certi politici, alcuni giornali, certe trasmissioni incitano alla violenza, all’odio, e a questo dobbiamo opporci con fermezza, dicendo le cose come stanno. E’ ora di smettere di fare finta. 

C’è un gran bisogno di formazione politica e anche di ritornare alle basi del vivere civile, a partire dalla buona educazione e dal rispetto degli avversari.
In rete con altre organizzazioni, Associazione “NeaPolis”, Azione Cattolica, Cisl, Confcooperative, Pastorale Sociale del lavoro, Pastorale giovanile, Opere diocesane, Associazione Papa Giovanni XXIII, e parrocchie, come Acli cuneesi stiamo contribuendo a gettare le basi per la creazione di una “scuola di formazione” politica e sociale per giovani e non. 

Se vogliamo pensare al futuro, l’elemento centrale deve diventare la formazione, soprattutto dei giovani, per dare loro maggiore consapevolezza dei propri diritti e doveri, dei valori civici e della responsabilità che hanno verso la società, mettendosi in gioco in prima persona. 

Dobbiamo mettere in rilievo la buona politica: abbiamo centinaia, migliaia di amministratori impegnati e la politica non può essere vista solo come un costo come è stata considerata in questi anni. 

Come possiamo dimenticare che le ACLI in tutti questi anni sono state la prima scuola politica per i giovani dirigenti Provinciali delle ACLI: 

 TANCREDI DOTTA ROSSO, uno fra i fondatori delle ACLI, che ha ricoperto la carica di Dirigente Organizzativo e poi è stato impegnato in politica come Sindaco della Città di Cuneo e Assessore Prov.le. 

  •  GIOVANNI CARLO GIRAUDO, presidente prov.le, poi eletto alla Camera dei deputati
  • GIOVANNI MARTINI, presidente prov.le ACLI, eletto poi come Presidente della Provincia e consigliere della Regione
  • GIUSEPPE MANFREDI, Sindaco della città di Fossano, poi eletto alla Camera dei deputati
  • LORENZO BURZIO, sindaco di Saluzzo
  •  SEBASTIANO DALMASSO, il mio primo presidente, eletto Assessore al
    Comune di Cuneo
  • MAURIZIO MARELLO, uno dei primi giovani obbiettori di coscienza che
    abbiamo avuto nelle ACLI Cuneesi, presidente del Circolo di Mussotto d’Alba, eletto nella Direzione Nazionale ACLI, poi Sindaco della Città di Alba e ora consigliere della Regione Piemonte.
  • ANDREA OLIVERO, presidente prov.le delle ACLI, poi Presidente Nazionale ACLI e, al termine del suo mandato, eletto al Senato della Repubblica e nominato Vice-Ministro dell’Agricoltura.
    Senza contare la miriade di associati ACLI impegnati nei nostri comuni nel ruolo di Consiglieri Comunali, Assessori, Sindaci, nelle Unioni Montane e come il Sindaco di Ostana, Giacomo Lombardo, che ha ricordato sul giornale “La Guida” la sua giovinezza a Torino e che ha visto nascere la sua grande passione per la politica frequentando le ACLI con Carlo Carlevaris, prete operaio, e il cardinale Michele Pellegrino.
    Dobbiamo formare animatori politici capaci di dare vita a progetti concreti, perché la politica deve tornare a parlare alle persone e attivarsi per creare legami e curare i territori. 

VIVIAMO IL PRESENTE, COSTRUIAMO IL DOMANI 

E’ il tempo della solidarietà, della ricostruzione di un senso di comunità, del valore delle relazioni che questo terribile virus ha reso ulteriormente difficoltose, ma che ci ha fatto capire quanto siano importanti.
Solidarietà, fraternità, ascolto, cooperazione sono strumenti che, come ha suggerito Papa Francesco, passando attraverso la tragedia della pandemia, possiamo imparare a valorizzare. 

Ascoltare e accogliere l’altro, il più debole, il più fragile, l’immigrato, che è una persona come noi, non una cosa e come tutti ha il diritto di essere rispettato e di cercare di realizzare i suoi sogni. 

L’emergenza Covid-19 ci ha chiamati anche come associazione, a vivere pienamente il presente per poter continuare a svolgere il nostro ruolo domani. Viviamo tempi nei quali ricorrenti sono gli appelli di maniera alla solidarietà. 

Le ACLI ci sono e hanno saputo dimostrare la differenza che passa fra un solidarismo fatto di demagogia e spreco e la solidarietà vera che non ostenta, non spreca, ma realizza. 

L’impegno dei volontari (i dirigenti dei nostri Circoli, i promotori sociali) ha assunto sempre maggiore importanza, anche perché il Terzo Settore, di cui come ACLI facciamo parte, si trova sempre di più a dover colmare le lacune che il pubblico lascia dietro di sé, in ambito sociale, culturale, ambientale, artistico. 

Ora siamo chiamati a sviluppare e far crescere il nostro modo di operare. Possiamo utilizzare al meglio i nuovi strumenti di comunicazione (videoconferenze ecc) per coinvolgere tutti e specialmente i giovani, per dare opportunità di imparare dai più esperti; nel welfare aziendale possiamo offrire e proporre servizi alle aziende per sostenere i propri lavoratori. Abbiamo sperimentato una piattaforma digitale studiata e curata da Loris Marchisio, nostro presidente del circolo Acli “Uscire insieme Onlus”, per gestire la solidarietà, che ha dato ottimi frutti e potrà proseguire intraprendendo anche altre strade, per combattere lo spreco, per tutelare l’ambiente, per migliorare la vita delle persone. 

C’è da riscrivere la socialità, trovare un modo diverso per l’incontro, per la festa, per l’amicizia, nell’osservanza rigorosa delle normative. Bisogna provare a condividere ancora (e forse di più) le fatiche accumulate, le ansie non smaltite, gli affanni che tormentano. Ci saranno occasioni da coltivare, in famiglia soprattutto, perché i bambini da una parte e gli anziani dall’altra si sentano meno ai margini, meno soli. A questo proposito le ACLI e la FAP-ACLI, in questi giorni, hanno aderito all’appello della Comunità di Sant’Egidio dal titolo: “Senza anziani non c’è futuro”, con l’impegno prioritario di salvare la vita dell’anziano dalla dimenticanza collettiva e quindi dalla irrilevanza umana.IL LIVELLO PROVINCIALE DELLE ACLI CUNEESI 

La nostra provincia rappresenta, senza falsa modestia, una realtà esemplare non solo in Piemonte e lo dicono i fatti: oltre 36.000 associati, 260 circoli presenti sul territorio, che compongono il sistema ACLI della provincia di Cuneo e che comprendono le associazioni specifiche professionali: U.S. ACLI, CT ACLI, FAP-ACLI, ACLI Colf, ACLI Arte e Spettacolo Popolare e l'Associazione di volontariato A.VO.C.A., che abbiamo fatto recentemente riconoscere in Regione Piemonte. Una rete di servizi: patronato ACLI, ACLI Service srl, che pur con difficoltà e di fronte ad una concorrenza agguerrita hanno conquistato fette di mercato significative come il CT ACLI, tra i più importanti a livello nazionale; l’U.S. ACLI con le sue attività sportive: bocce, calcio- balilla, scuola portieri eccetera e soprattutto quelle più prettamente sociali, come le attività sportive per i disabili; la FAP in costante crescita; l’Ipsia che agisce nel promuovere il Servizio Civile Volontario e progetti di cooperazione; le Acli ad oggi sono socie della cooperativa sociale GESAC (Gestione Servizi ACLI Cuneo, in stretta collaborazione con la Confcooperative) con oltre 368 soci lavoratori, di cui 38 soci svantaggiati e numerosi lavoratori immigrati. 

Quella della Ge.S.A.C. (Gestione Servizi Acli Cuneo) è una storia che parte da lontano. Nel 1979, quanto ho iniziato a lavorare nell'associazione, le Acli gestivano già una mensa, che poi nel 1981 si è trasformata in mensa cittadina, un servizio rivolto a tutti e particolarmente alle persone in difficoltà, e che vedeva la compartecipazione e la collaborazione del Comune di Cuneo, dei sindacati cuneesi e della Caritas diocesana. Qualche anno dopo, all'interno delle Acli, è maturata la convinzione, l'idea, di sviluppare questa esperienza in un progetto di impresa, specializzato nella gestione dei pasti e non solo (allora si gestiva anche un asilo nido del comune di Cuneo). Fu così che, verso la fine degli anni 80, è stata costituita la Ge.S.A.C. srl, quale strumento operativo dell'Associazione per la gestione dei servizi.

Infine, nel '90, sempre su iniziativa della Presidenza e del Consiglio provinciale delle Acli, si è voluto trasformare la srl in una cooperativa di produzione e lavoro, perché nel frattempo l'attività si era ampliata ed era emersa la necessità di uno strumento maggiormente caratterizzato sul piano sociale. La forma cooperativa sembrava essere la più idonea per una impresa che dovesse incarnare i valori e le fedeltà acliste: fedeltà ai lavoratori, fedeltà alla democrazia e fedeltà agli insegnamenti della Chiesa. Infine, con l'ultima trasformazione del 2014 in cooperativa sociale, la Ge.S.A.C. - sempre dietro impulso delle Acli - ha voluto diventare anche una opportunità concreta di lavoro e di protagonismo per i soggetti svantaggiati, in particolare per le persone con disabilità. Vorrei però ricordare che le Acli cuneesi fin dalla loro costituzione, nell’anno 1947, hanno avuto esperienze nel settore mense; infatti iniziò fin da allora, nel periodo del dopoguerra, con la collaborazione delle Suore Giuseppine, l’attività in questo settore, come servizio ai lavoratori e alle persone in difficoltà. 

Tutta la storia della Ge.S.A.C. è caratterizzata dall’essere un soggetto economico ad impronta sociale, proprio perché solo attraverso quella caratterizzazione poteva e può raggiungere gli obiettivi e la mission che le Acli le hanno affidato. E’, inoltre, la dimostrazione di come le Acli, mediante questa iniziativa, abbiano voluto e vogliano essere protagoniste e attente ai bisogni che la società cuneese esprime, bisogni ai quali va data una risposta.

Le Acli sono soci della Cooperativa ed esprimono, all'interno degli organi di indirizzo della stessa, il Presidente. Salvo per un breve periodo, i Presidenti delle Acli sono sempre stati eletti Presidenti della Ge.S.A.C. s.r.l. e poi della Cooperativa e parte del CdA (a questo proposito, vorrei ricordare i Presidenti Acli: Sebastiano Dalmasso, Giuseppe Benedetto, Luigi Lerda, Ermanno Bressy, Sergio Taricco, Giuseppe Andreis e Marco Didier). Nel periodo in cui era Presidente Prov.le delle ACLI Andrea Olivero (che poi fu eletto Presidente Nazionale ACLI e al termine del suo mandato fu eletto al Senato della Repubblica e nominato Vice Ministro all’Agricoltura), ricoprì la carica di Presidente della Cooperativa Ge.S.A.C. Paolo Tallone, che allora era il coordinatore della Segreteria Prov.le Acli e in seguito fu nominato Direttore della Cooperativa stessa. Il logo della Cooperativa riprende il logo dell'associazione, proprio per significare, anche simbolicamente, lo stretto legame che c'è fra le due organizzazioni. La presenza delle Acli nella Cooperativa GE.S.A.C. vuole essere di partecipazione alla vita di una impresa e soprattutto di garanzia che le idealità e le fedeltà acliste siano tuttora il motore che orienta l'operatività. E' un legame stretto, pur nel rispetto dell'autonomia gestionale e decisionale della cooperativa. I tempi e le velocità dell’Associazione e dell’impresa sono differenti. L'associazione, per sua natura, ha bisogno tempi di elaborazione e di sintesi più dilatati nel tempo, mentre la gestione della Cooperativa - specialmente oggi - richiede di essere tempestivi, di prendere decisioni ponderate ma in tempi adeguati. 

La cooperativa GE.S.A.C. ha conosciuto una crescita quantitativa (fatturato, soci) notevole. Contestualmente c’è stata una crescita anche qualitativa nei servizi che propone, nel clima interno, nelle relazioni umane e con i soggetti del territorio. Questo è un tratto particolare che occorre riconoscere alla Cooperativa ed ai suoi dirigenti: sono riusciti a costruire una impresa a dimensione d'uomo. La GE.S.A.C. è una vera cooperativa sociale ed esperienza di integrazione lavorativa per le persone con disabilità, che sono soci e lavoratori come tutti gli altri e con grande soddisfazione da parte delle loro famiglie. I soci svantaggiati sono poi una straordinaria occasione di crescita per i soci abili. 

E' un’impresa attenta all'equilibrio tra costi e ricavi: per poter realizzare il bene comune bisogna che i conti siano in regola, che la Cooperativa abbia un buon patrimonio, altrimenti non è possibile operare investimenti nel sociale.
Credo che la scelta della cooperativa GE.S.A.C. di diversificare negli anni i servizi da offrire alla comunità, e di privilegiare il settore privato abbia consentito un margine operativo per essere solidi e puntuali nei pagamenti degli stipendi e dei fornitori. 

La Cooperativa deve essere attenta e saper cogliere i bisogni e la domanda della società cuneese di oggi. In particolare occorre essere innovativi nel settore dell'assistenza. La GE.S.A.C. ha fatto bene a sperimentare sulla domiciliarità con il progetto “Veniamo a trovarvi”. Siamo una società che invecchia e quindi bisognosa di assistenza, e non per tutti la soluzione della casa di riposo è quella giusta. Per essere competitivi e qualificati occorre però investire molto nella formazione e nella specializzazione del personale, specie in un campo come quello dell'assistenza, molto complesso e faticoso, in cui la relazione è una competenza fondamentale. 

L'ENAIP, (Ente ACLI Istruzione Professionale) che, con i suoi oltre 350 studenti, 94 corsi e più di 985 partecipanti, è il fiore all'occhiello della Formazione Professionale e organizza: corsi per giovani, stranieri, operatori OSS, disoccupati, per aggiornamento professionale eccetera. Con L’ENAIP c’è un rapporto da consolidare con un dialogo costante, perché credo che sarà sempre più importante lavorare insieme per creare nuove opportunità. 

Ultimamente sono stati anche avviati due nuovi servizi: l’AC6 Servizi Integrati, in collaborazione con la Vittoria Assicurazioni e la mutua integrativa MBA. 

Accanto agli aspetti postivi, ne esistono però di negativi, a cominciare dalle difficoltà economiche e soprattutto dall’insufficiente rapporto con i circoli e gli iscritti, un problema che ha radici lontane, ma che ci impone uno sforzo aggiuntivo, perché la qualità si accompagni alla quantità. 

Quali possono essere gli elementi qualificanti di questo processo? Ne evidenziamo i principali.
Il rapporto Circoli, Servizi, FAP-ACLI, CTAcli ecc...
Il nuovo corso dell’US ACLI, come unità nella differenza. 

Il sostegno alle iniziative dei circoli, in particolare nella formazione e nella vita cristiana. 

Il circolo, nella nostra provincia, rappresenta la forma più estesa di volontariato aclista, offre alle istituzioni una presenza che sarà sempre più necessaria per garantire attività e servizi, ma allo stesso tempo è gravato da forti responsabilità e vincoli, che il livello nazionale deve affrontare e su cui deve dare delle risposte. 

IL LIVELLO REGIONALE DELLE ACLI IN PIEMONTE 

Le ACLI cuneesi sostengono con convinzione l'importanza della struttura regionale e apprezzano e valorizzano il lavoro svolto dagli organi regionali e dalla Presidenza guidata da Massimo Tarasco, in modo particolare, per i rapporti tenuti con la Regione Piemonte, con la Pastorale Sociale e del Lavoro Regionale, per la collaborazione e le reti costruite con le province acliste del Piemonte e non solo. 

Esistono però problemi che vanno risolti. A partire dall'attenzione da porsi all’EnAIP (Ente Acli Istruzione Professionale); al tema delle piccole province, a cui si dovrebbero fornire supporti organizzativi; alla ripartizione delle risorse economiche tra livello nazionale e provinciale; al governo dello Sviluppo Associativo, determinato dalla crescente complessità del sistema aclista. 

Sull'EnAIP Piemonte il giudizio complessivo non può che essere positivo, rimarchiamo però il dato strutturale della tendenza ad una malintesa autonomia, che “ostacola” la realizzazione di un positivo rapporto con il movimento, che si trova di fatto nell’impossibilità di stabilire dei contatti di qualsiasi genere con i giovani, che sono i maggiori utenti dell”EnAIP.
Ma quale messaggio di vita passa attraverso gli operatori della formazione professionale ai giovani? 

Quale presentazione del movimento aclista?
Quale adesione o almeno conoscenza della vita delle ACLI è patrimonio degli operatori stessi? 

Sullo sviluppo associativo, assume sempre più importanza il governo complessivo del sistema anche per l’evoluzione dell’U.S. ACLI, altro importante strumento di incontro con i giovani. 

LA STRUTTURA NAZIONALE E LE NUOVE ESIGENZE DETERMINATE DAI CAMBIAMENTI IN ATTO 

In questi anni le ACLI hanno realizzato strutture operative, tese a rispondere alla gestione del Welfare e alla nuova fiscalità. Ciò ha portato a realizzare servizi di qualità, attualmente messi in difficoltà dalle decisioni politiche. Tutto ciò impone nuovi criteri operativi che non mettano in crisi i conti economici. E' obbligatoria una riflessione seria sulla composizione degli organi politici, sulla loro funzione di guida e di servizio. 

In sostanza, gli organi nazionali, nella loro evoluzione, in alcuni casi, sono diventati ipertrofici e autoreferenziali e hanno rivelato particolare difficoltà a governare i processi in atto. 

E’ emblematico il tema della sviluppo associativo dove è iniziata, anche per effetto degli orientamenti del CONI, una differenziazione tra ACLI e US ACLI certamente inevitabile, ma da governare con attenzione. 

Altrettanto importante la crescita (non a Cuneo) del tesseramento fatto dai servizi, che ha raggiunto il 50% del totale nazionale. In questo caso si è rovesciata la prassi tradizionale, in cui erano le ACLI a governare e a guidare i servizi, mentre oggi sono i servizi a realizzare quote crescenti di tesseramento. 

Abbiamo compiuto il passo decisivo per costruire ACLI più complete e più adatte alle problematiche che incontriamo nella società e nella Chiesa, come quelle relative alla famiglia, alla scuola, ma vogliamo avanzare delle proposte concrete. 

Riteniamo un dovere morale che la sede nazionale delle Acli si impegni a dare un segnale forte di vicinanza ai circoli e ai direttivi, per questo chiediamo, a tutti i dirigenti ad ogni livello e in primis alla dirigenza nazionale, l’impegno a ridurre il costo della tessera alle sedi provinciali (ovviamente non le tessere legate ai servizi) almeno per un anno: questa azione servirà al rilancio del tesseramento e consentirà, successivamente, alle strutture territoriali, il salvataggio dei circoli. 

Se è necessario, bisogna procedere a fare dei tagli, perché la macchina politica nazionale costa troppo e abbiamo troppi dirigenti. 

A seguito della pandemia la sede nazionale si dovrebbe concentrare di più sui servizi, che sono in difficoltà: dal C.T. Acli, al Caf, al Patronato (ad esempio, a seguito del mancato reddito per emergenza Covid 19, si propone di ridurre il prelievo del Patronato ACLI Naz.le sia sulle attività in tabella Fornero, sia su quelle istituzionali a punteggio). 

In questa fase congressuale, sui candidati alla presidenza nazionale chiediamo che chi si propone per assumere la carica, presenti un programma scritto e indichi i tempi e le fasi in cui intende attuarlo. 

Non abbiamo bisogno di un Congresso Nazionale che ci riporti alla litigiosità di questi anni, non vogliano entrare nelle diatribe di parte, ma far sentire la voce di tanti, tantissimi che vivono le ACLI con passione e idealità. 

Chiediamo nuovamente, come abbiamo già fatto nell’assemblea dei servizi nel 2015 e nella Mozione Congressuale del 31° Congresso Prov.le 2016, che si avanzino proposte concrete: sul tesseramento, sull’accorpamento degli organi nazionali, regionali e provinciali (per esempio: il Comitato del Patronato e i Cda dell’ACLI service e del Caf), l’istituzione di una banca dati unica per tessere, patronato e servizi e la trasformazione del CTA in un servizio, per evitare ulteriori “congressi”, se così si possono chiamare (vedere la mozione congressuale allegata). 

Sull’esempio della provincia di Cuneo, dove la norma è in vigore da oltre 30 anni, nessun operatore dei servizi ACLI e delle Imprese promosse dall’Associazione è candidato al Consiglio Prov.le, così si propone che nessun dipendente della sede centrale si candidi al Consiglio Nazionale.

Ai futuri dirigenti Provinciali che saranno eletti in questo 32° Congresso, chiedo, chiediamo, che, come gruppo, come squadra, non si appiattiscano, non perdano la grinta, non si trasformino in burocrati privi di inventiva, di creatività, di fiducia e di speranza per il futuro, e che mettano sempre il “NOI” al di sopra dell’ “IO”. 

Chiedo, chiediamo a loro di collaborare, di confrontarsi, magari sulla stregua dell’esperienza recentemente realizzata nell’ultimo Consiglio provinciale del 7 settembre, dei lavori di gruppo (vedi la scheda riassuntiva in allegato), per mettere a fuoco gli obiettivi da raggiungere, con il contributo di tutti, valorizzando le qualità, le competenze e le conoscenze di ciascuno. 

Facciamo insieme un cammino condiviso di ascolto e di confronto. 

Dò la mia disponibilità a candidarmi per il prossimo mandato e propongo che: 

  • La Presidenza Prov.le possa essere allargata in base alle proposte e alle valutazioni del Presidente
  • Il Presidente come responsabile di tutti i Servizi possa assegnare le deleghe operative
  • Si nomini un Direttore Prov.le dell’Associazione
  •  L’Amministrazione sia unica per tutto il Sistema ACLI
  • I Consigli Prov.li possano essere aperti
  •  Ci sia maggior partecipazione alla vita associativa
    Ho la consapevolezza dell’importanza dell’avere vicino persone positive con la voglia di fare e soprattutto di collaborare. Le difficoltà non spaventano ma stimolano ad andare avanti.
    Papa Giovanni XXIII disse: “Non preoccupatevi per ciò che avete provato e fallito, ma di ciò che vi è ancora possibile fare”.
    Vogliamo impegnarci, consapevoli dei nostri limiti, ma fiduciosi nell’aiuto di Chi ci guida nel cammino e a cui affidiamo il nostro futuro e la nostra speranza.
    “Dio, che ci chiama alla dedizione generosa e a dare tutto, ci offre le forze e la luce di cui abbiamo bisogno per andare avanti - scrive Papa Francesco a conclusione dell’Enciclica Laudato Sì -. Nel cuore di questo mondo rimane sempre presente il Signore della vita che ci ama tanto. Egli non ci abbandona, non ci lascia soli, perché si è unito definitivamente con la nostra terra, e il suo amore ci conduce sempre a trovare nuove strade”.
    Non stanchiamoci di tessere relazioni per essere “sentinelle sul territorio”, perché solo così le ACLI future potranno continuare a svolgere quel grande compito per il quale 76 anni fa sono nate.
    A tutti Voi, Grazie per la stima e la collaborazione e buon lavoro con amicizia.

Ringraziamenti Finali 

Un ringraziamento lo rivolgo prima di tutto a mia moglie Vilma, alla mia famiglia a tutte le persone che ci sono state vicine in questo periodo. 

A tutti voi, a tutti noi per la partecipazione e l’impegno di questi anni per le nostre Acli Grazie a MASSIMO TARASCO, nostro Presidente Regionale, per tutto il lavoro svolto in questi 8 anni, per l’impegno e la passione popolare che hai profuso e che ti auguriamo che tu possa ancora darci, rivestendo altri ruoli nelle Acli Regionali e Nazionali: il mio sostegno e quello delle Acli Cuneesi non può mancarti. 

Desidero porgere un sincero ringraziamento a tutti i Consiglieri Prov.li, in particolare ad Angelo Bianco di Caraglio, che per problemi di salute ha dovuto rinunciare alla sua candidatura, ai Presidenti Zonali - Giovanni Zavattero (zona di Cuneo), Roberto Brutto (zona di Alba/Bra), Mario Saettone (zona di Fossano), Melchiorre Veglia (zona di Mondovì), Domenico Botto (zona di Saluzzo), Renato Origlia (zona di Savigliano) - che, appena eletti, hanno subito dato la disponibilità a partire e verificare le necessità dei nostri circoli nel dopo covid. 

Ringrazio di cuore, i Componenti della Presidenza Prov.le, per tutta la collaborazione ricevuta in questi mesi, hanno dimostrato spirito di squadra, passione, impegno e confronto costruttivo: 

MARIA ANGELA TALLONE Vice Presidente per la sua competenza e disponibilità nel seguire il settore comunicazione e il Coordinamento Donne; 

  • PAOLO GIORDANO, Vice Presidente Vicario e nostro amministratore, per la precisione nell’analizzare, controllare e dare indicazioni sui nostri bilanci, e per l’attenzione nel seguire tutto il sistema delle Acli Prov.li; per il suo impegno a livello nazionale, come membro nel C.d.A. del CAF Nazionale.
  • BRUNO MASSA Presidente del C.T. ACLI e di Acli Service, con la tua voglia la tua passione hai contribuito a rifondare il servizio dei viaggi e pellegrinaggi creando uno dei C.T.Acli più importanti a livello nazionale mentre con il Servizio Fiscale ti sei assunto l’onere e la responsabilità di uno dei ser vizi più delicati.
  • ATTILIO DEGIOANNI Presidente Prov.le U.S. ACLI, che ci ha portato e organizzato nuove iniziative, nuovi sport insieme all’amico Franco Via, della Presidenza Nazionale U.S. ACLI.
    FRANCESCO RIBERO, Segretario Prov.le della FAP ACLI, per il suo entusiasmo nel seguire e coordinare i nostri Promotori Sociali
  • RENATO ORIGLIA, che, come Vice Presidente Delegato al Patronato ACLI, sta transitando il nostro servizio verso una maggiore competenza e qualità del lavoro
  • FRANCO RAVAZZANI E MARIO SAETTONE, per aver accolto la sfida nell’accettare l’incarico e l’onere di coordinare i rapporti e le assemblee zonali dei Circoli, per condurli al nostro Congresso Prov.le.
  • A te, caro don FLAVIO, nostro accompagnatore spirituale e direttore regionale della Pastorale Sociale del Lavoro, grazie, per aver dedicato il tuo poco tempo a disposizione alle ACLI; le tue riflessioni sulla parola di Dio, calate nel nostro mondo con profonda umanità, sono state di grande stimolo
  • MARIO TRETOLA, Presidente IPSIA, ci hai aiutato a capire, affrontare alcuni problemi dei cittadini immigrati: non sono delle “bestie”: l’accoglienza è dovuta nelle forme che vanno affrontate e risolte insieme a tanti soggetti; con il tuo impegno, come garante dei carcerati e nel seguire il Servizio Civile e i giovani a livello interregionale, hai dato tantissimo alla loro formazione. Ora, come Vice Presidente Reg.le, le Acli Cuneesi sono orgogliose di averti candidato come Presidente Reg.le. Te lo meriti per competenza e capacità a tessere reti fra tanti soggetti. Di cuore ti auguriamo buon lavoro. Come ACLI di Cuneo ci impegniamo ad aiutarti e tu aiuterai noi.
  • E infine all’amico BEPPE ANDREIS.
    Cosa dire di lui: nel suo sangue scorre il simbolo delle ACLI dalla nascita. Amico sincero delle nostre ACLI è stato il nostro Presidente Prov.le dal 2012 al 2016, ma è anche stato dirigente Naz.le con diversi e gravosi incarichi per parecchi anni.
    Ci hai aiutato tanto in questi ultimi mesi con la tua passione, competenza e determinazione, a superare le difficoltà e a ricostituire una squadra per guidare l’Associazione.
    Per questo vi propongo, anche a nome di tutta la Presidenza Prov.le e di tutto il Consiglio Prov.le uscente, di nominare Beppe Andreis, Presidente Onorario delle Acli della Provincia di Cuneo. 

Elio Filippo Lingua 

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