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Slogan, sirene e una lettera per Draghi da Cuneo: "La montagna sia risarcita"

CUNEO

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CUNEO CRONACA - "Ci abbiamo creduto a dicembre, quando è stata spostata l'apertura al 26. È stata spostata poi al 7 gennaio, e ancora al 18 gennaio e infine al 15 febbraio. Dodici ore prima dell'apertura ci è stato detto ancora di no, senza senso di responsabilità, non è stato dato rispetto né a noi né alle nostre famiglie".

La montagna è rimasta appesa all'illusione di poter riaprire gli impianti di risalita dall'inizio della stagione. Il messaggio ora è chiaro e condiviso: il "popolo della montagna", messo in ginocchio dai continui rinvii e dalla mancata riapertura, chiede a gran voce maggiore rispetto, oltre ovviamente ad adeguati ristori.

La protesta a Cuneo, tra slogan e sirene, si concluderà con la consegna al prefetto di Cuneo, Fabrizia Triolo, da parte di una delegazione, di una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Mario Draghi, per chiedere un risarcimento rivolto ad un settore sull'orlo del collasso.

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