ALBA
ALICE MARINI - C'è una sorta di rompicapo che spopola sul web, in cui l'obiettivo è quello di risolvere un acronimo indovinando il significato di cinque lettere, quelle che compongono la parola "Tabui" che in dialetto piemontese indica il magnifico esemplare di cane che da sempre accompagna il trifolau, il cercatore di tartufi.
Tabui è un progetto ancora non svelato, parla al territorio di Langhe, Roero e Monferrato (provincia di Cuneo) di valorizzazione e si configura come una sfida dell'innovazione lanciata da Giorgio Proglio, Ceo di ZetaBI Srl, società albese di progettazione e realizzazione siti web. Tra mistero e migliaia di followers, Tabui desta l'interesse soprattutto per l'utilizzo a cui si presta.
Immaginiamo di trovarci di fronte ad una chiesa ad Alba e di voler sapere l'epoca a cui risale, lo stile architettonico, scoprire i suoi interni o cos'altro c'è nei dintorni da vedere. Tabui diventa uno strumento essenziale perché, intanto, è un'app gratuita in mobilità, che funziona anche offline e che permette al turista di scaricare i contenuti che gli interessano.
Tra le sue principali funzionalità troveremo il multilingua, le audioguide e la realtà aumentata. Nascerà anche una community di utenti che autoalimenterà l'app, andando ad arricchire i contenuti stessi. Il sistema sarà inoltre integrato con i principali navigatori e app di terze parti.
Sentieristica per bici e moto, ristoranti, spa e attrazioni culturali: Tabui sarà un collettore di indicazioni per aiutare il visitatore a muoversi, a conoscere le ricchezze di un territorio per molti della zona ancora in gran parte da scoprire. Ora sappiamo che la T sta per Territorio, mentre la A è di Arte, ma la B?
Alice Marini