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Sempre più distanti sul ruolo di Giunta e Consiglio

MONTAGNA

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ELISA AUDINO - Un Consiglio comunale difficile a Paesana quello di mercoledì 27 aprile, difficile prima di tutto perché ha in qualche modo riguardato chi scrive - in qualità di collaboratrice per questa testata, essendo stata citata palesemente in uno dei suoi punti più forti. Difficile perché si è parlato di bilancio, ma anche di democrazia e dei suoi significati. Si sono scontrate due visioni differenti sul modo di affrontare il dibattito politico. Ma andiamo per gradi e con la promessa di sviscerare la questione e il contenuto del Consiglio nei prossimi articoli.

Più volte si era fatto riferimento, su questo giornale, alla recente abitudine di collocare i Consigli in fascia pomeridiana o preserale, contravvenendo a quella che era una prassi consolidata che li vedeva, da anni se non da sempre, di sera e attorno alle 21.

Più volte si era fatto riferimento anche alla diminuzione del numero dei Consigli e al succedersi di delibere di giunta, quindi di provvedimenti presi dalla maggioranza a porte chiuse e non a seguito di un dibattito in luogo pubblico con l'opposizione presente.

Peraltro, si era detto, nel primo caso la decisione era frutto delle limitazioni di orario motivate, proprio durante uno dei Consigli, dalla nuova Segretaria Anna Negri - una sorta di notaio, quel funzionario pubblico che ha il titolo e la professionalità per verbalizzare quanto discusso e deciso -  e nel secondo caso, le delibere di giunta, similarmente a quanto iniziava ad avvenire anche in altre Amministrazioni, come quella enviese.

Si era detto anche delle difficoltà motivate dalla minoranza a essere presenti il mercoledì [da segnalare, peraltro, che anche la maggioranza ha registrato un calo delle presenze dopo la modifica dell'orario], della necessità di trovare punti di incontro, alla luce del fatto che la stessa Segretaria Negri aveva dato la propria disponibilità a lavorare anche nei propri giorni di ferie. Si era detto anche della difficoltà da parte di chi scrive, essendosi occupata a lungo di conciliazione famiglia e lavoro e di femminismo, ad affrontare argomenti di questo tipo in un'ottica, diciamo, non in accordo con le esigenze del lavoratore - dirigente, in questo caso, ma pur sempre un lavoratore. Lo si era detto in un articolo in cui si citava anche l'Uncem e una certa osservanza dell'Amministrazione paesanese alle sue richieste.

La seduta del 27 aprile, nuovamente un mercoledì e nuovamente alle 18, si è aperta e si è chiusa proprio su questi tre punti. Il consigliere di minoranza Gottero ha voluto leggere e far mettere a verbale una lunga dichiarazione in cui ha ricordato che, per legge, è proprio il Consiglio comunale l'organo preposto al controllo politico e amministrativo e non la giunta, che ha, invece, ruolo collaborativo e propositivo, pertanto, 'l'orario deve essere il più adatto a garantire l'effettiva partecipazione dei cittadini e della minoranza, con un preavviso tale da permettere alla stessa di organizzarsi. Ancora una volta, invece, il preavviso è stato di appena cinque giorni, festivi compresi. Il Consiglio Comunale ad oggi privilegia le esigenze della burocrazia e non della democrazia. È rappresentativo di un consigliere o di un funzionario?? Il Consiglio è un ente rappresentativo della Comunità e della minoranza, minoranza che, peraltro, è stata votata da quasi la metà dell'elettorato. Oggi si discute di Bilancio e, anche qui, trionfa la burocrazia [qui il riferimento al fatto che sia stato discusso da un tecnico e non presentato dal Sindaco nelle sue scelte politiche]: è di nuovo un funzionario e non l'amministrazione a parlarne. Il sospetto che la minoranza sia stata interpellata solo perché il Bilancio è una di quelle cose che non si può approvare in Giunta è forte'.

Infine, l'enumerazione delle decisioni di Giunta considerate di fondamentale valenza politica e che, quindi, avrebbero necessitato di una discussione in Consiglio e un avvertimento: 'In caso di mancanza di riscontri, darò le dimissioni'. Come dire: avrete dei verbali perfetti, ma non la minoranza che, ricordiamo, è composta da tre persone e che, non potendo Rudari essere presente il mercoledì, rischierebbe veramente il collasso.

Tra le delibere di Giunta anche quella citata dal nostro giornale relativa a misure e finanziamenti a favore delle stazioni sciistiche, in modo da garantirne il sistema di innevamento artificiale e conferendo, quindi, alle Unioni montane 'la funzione relativa al rilascio delle concessioni per gli impianti idroelettrici di piccola potenza funzionali' allo stesso.

La dichiarazione di Gottero viene messa agli atti, ma la risposta del Sindaco Anselmo, a termine di un Consiglio tecnico e tutto incentrato sulla presentazione del piano finanziario del 2016, tariffe Imu, Tasi e Tari, arriva: 'Pensare che la Giunta ogni volta che delibera vi convochi, questo è fuori da ogni logica. Alcune cose da sottolineare: non siamo dipendenti dell'Uncem. Abbiamo aderito al discorso dell'innevamento, il resto è un di più [a cui è, comunque, stata data l'adesione ndr]. Altre volte l'Uncem ha fatto proposte a cui non abbiamo aderito', e vengono citate più o meno esplicitamente sia parti del nostro articolo, sia chi scrive come 'espressione e cassa di risonanza della minoranza'.

Beccio interviene, poi, nel dibattito a calmare gli animi che si fanno, nel frattempo, decisamente accesi, andando, però, a puntare su un'altra questione delicata: 'Non abbiamo bisogno di casse di risonanza. Paesana non ha progetti per il futuro. L'unico motivo per cui sono qui è perché credo che questo territorio debba essere valorizzato e che, oggi, avete un'unica possibilità: salvaguardare un'agricoltura seria, dopodiché saremo morti. Saremo morti. Abbiamo fatte delle sollecitazioni in questi mesi, presentato dei progetti, organizzato dei convegni. Ci sono dei bandi in arrivo, bisogna essere preparati. Questo non è un problema politico: Castellar è stupefacente sia quando è orientato a destra sia quando è a sinistra'.

Ma il punto di incontro non si trova, se non sul fatto che entrambi, il Sindaco e la minoranza presente, hanno visioni differenti e ne difendono la liceità.

Quanto a noi, che siamo stati citati più volte a dire il vero e non solo nei termini riportati, se il giornalismo - anche quello locale, fatto per lo più di un po' di passione - dovesse consistere nel produrre semplicemente i fatti, allora dovremmo iniziare a chiederci seriamente quali sono i fatti, eliminare i titoli, le foto - che prevedono, comunque, un'angolazione, gli argomenti. Questo articolo dovrebbe essere sì e no tale e quale a una registrazione audio e, forse, solo allora si potrebbe eliminare il rischio di far risuonare una parola più di un'altra. Ma la realtà dei fatti è che l'oggettività pura non esiste, esistono al suo posto, l'onestà intellettuale, la capacitò argomentativa e il senso critico. Per lo meno dell'ultimo, ci si deve dare atto, non manchiamo.

Elisa Audino

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