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Segnalati furti in casa a Rifreddo, il sindaco: "Attenzione anche alle truffe telefoniche"

MONDOVì

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CUNEO CRONACA - Non è certo l’emergenza di alcuni anni fa, ma sono tornati a manifestarsi i furti nelle abitazioni sul territorio di Rifreddo, in provincia di Cuneo. Negli scorsi giorni, infatti, diversi cittadini hanno segnalato intrusioni nelle loro abitazioni sia in Comune che alle forze dell’ordine. Un fatto che ha messo in allarme anche il primo cittadino Cesare Cavallo che ha invitato attraverso i canali social i cittadini a segnalare con immediatezza ogni movimento sospetto, ma ha anche approfittato per rendere adotta la popolazione su un nuovo tipo di truffa che sfrutta il tema delle sanzioni sui rifiuti per sottrarre soldi alle persone.

"Per quanto riguarda i furti - spiega Cavallo - dobbiamo purtroppo prendere atto della recrudescenza degli stessi. Mi sono stati infatti segnalati diversi casi di intrusione nelle abitazioni. Invito quindi tutti a fare molta attenzione e soprattutto a segnalare alle forze dell’ordine eventuali movimenti sospetti come peraltro molti nostri concittadini fanno già. Più nuovo è invece il problema delle truffe legate ai controlli sui rifiuti. Un fatto che riguarda in realtà non solo Rifreddo, ma tutto il territorio del Consorzio, tanto che lo stesso, in collaborazione con i Comuni, ha deciso di sensibilizzare la popolazione dell’intero territorio attraverso un comunicato stampa. Invito tutti a leggerlo con attenzione e a comportarsi di conseguenza”.

Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta. La truffa inizia ricevendo una chiamata da numero anonimo in cui un’operatrice (donna, con lieve accento straniero) del “servizio rifiuti” avverte che l’utente è stato visto effettuare un conferimento anomalo nei cassonetti della raccolta differenziata (vetro nell’organico e errori simili). L’operatrice segnala che i controlli sull’utente continueranno e porteranno ad una denuncia. A nulla valgono le richieste fatte all’operatrice di qualificarsi (cognome e nome, ente da cui sta chiamando) anzi, a fronte di tali richieste, il tono dell’operatrice cambia e diventa fortemente aggressivo e minaccioso (“lei non sa a cosa va incontro se non mi ascolta e fa come dico io”, “vedremo se continuerà a sorridere quando verrà denunciato”, ecc.).

Il consueto epilogo di tali tentativi di truffa è la richiesta di recarsi ad uno sportello bancomat per operare con i propri codici il pagamento di una sanzione che, solitamente, comporta la sottrazione di tutta la disponibilità giornaliera della carta con cui si sta operando. La caratteristica tipica di queste truffe sta inoltre nel chiamare in orario serale (in cui le banche sono chiuse) e di mettere forte pressione all’utente affinché agisca subito, con la minaccia di dover pagare multe molto maggiori qualora non paghi immediatamente.

Il presente comunicato per segnalare che, pur a fronte di eventuali controlli sulla qualità della raccolta differenziata, gli operatori del CSEA operano sempre in presenza di agenti della Polizia Locale e non chiamano a casa né si presentano a domicilio da soli. Eventuali contatti a domicilio a seguito di controlli sono sempre in presenza di un agente della Polizia Locale in divisa. Anche eventuali chiamate per segnalazioni sono fatte esclusivamente dalla Polizia Locale che chiama da un numero dei Municipi (quindi con prefisso del Comune di appartenenza e con numeri “in chiaro”). Si allertano quindi i cittadini che queste chiamate sono dei tentativi di truffa.

A fronte di richieste di questo genere occorre rispondere dicendo che si prenderanno contatti diretti con gli uffici della Polizia Locale e interrompere immediatamente la comunicazione e segnalare l’episodio alle forze dell’ordine. Una truffa ben architettata che dimostra come le menti criminali siano sempre attive e creino costantemente nuovi sistemi per realizzare i propri scopi ma anche che ormai gli episodi di “microcriminalità” riguardino purtroppo anche piccoli centri".

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