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Sbandieratori e musici a Bra, tra rulli di tamburi e fastosi costumi

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Tra rulli di tamburo e note di chiarina col caratteristico timbro chiaro e morbido, sfilano i gruppi di sbandieratori e musici. Colori smaglianti di bellissimi e fastosi costumi feudali, e delle bandiere. Tanto spettacolo con la sfilata suggestiva per le vie di Bra con la cerimonia di apertura.

Ma non c'era solo lo spettacolo nelle esibizioni: evoluzioni fantastiche, bandiere volteggiare attorno e avvolgere gli atleti e poi spiccare il volo. Dritte in cielo e tornare precise nella presa sicura dello sbandieratore. E la suggestione, al massimo, amplificata dalla musica. Lo spettacolo era anche dietro le quinte.

Gruppi abbigliati nei particolarissimi costumi confezionati da sartorie prestigiose. Tessuti preziosi, fantasie con accostamenti di colore contrastanti ma straordinariamente armoniosi. Già questo uno spettacolo nello spettacolo. Un gran bel vedere. Ma ancora di più percepire l'emozione sui volti tesi dei giovani atleti. Avvertire quel velo di gioia, mista all'ombra di timore per la competizione. Sentimenti contrastanti tra loro. Chi terminata la gara, fuori delle transenne, esplode in un pianto liberatorio tra le braccia degli amici.

Chi invece esulta, grida, sventola la bandiera in segno di vittoria. Di soddisfazione. Ripagato per i tanti sacrifici.

Gruppi seduti sui bordi della piazza, al riparo, sotto l'ombra ristoratrice di un albero. Volti arrossati dal calore. Il sole caldo settembrino, gli abiti in velluto pesante e il movimento mettono a dura prova le forze. Ecco, questa è stata l'invasione pacifica, a Bra, di sbandieratori e musici, per il massimo campionato italiano, organizzato dal Gruppo Sbandieratori e Musici delle Terre Sabaude, in collaborazione con il comune di Bra.

Tre giorni di tradizione, agonismo, folklore, un ricco programma coreografico che ha coinvolto la città con la presenza di 800 atleti in gara, selezionati tra precedenti campionati. Venti i gruppi, da Piemonte, Toscana, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Lazio, Puglia e Sicilia. A confermare il successo dell'evento di cinque anni fa, svoltosi già a Bra.

Per saperne di più incontro i fondatori del Gruppo Sbandieratori e Musici di Terre Sabaude di Alba, nonché organizzatori della manifestazione, composto dal presidente Massimo Lampugnani, il vice Franco Derustici, il consigliere Roberto Negro.

"Come si accede a questo, ormai divenuto, sport?"

“Infatti, gli sbandieratori e musici, durante i conflitti erano i portatori dei vessilli e segnalavano i movimenti delle truppe nemiche. In seguito è diventato una manifestazione folkloristica. Si sono creati vari gruppi in quasi tutte le città d'Italia. Siamo tornati a Bra per il campionato e speriamo di continuare la collaborazione con la città".

"Cosa vi spinge a gareggiare?"

"Solo passione. Non c'è nessun ritorno economico".

"Che tipo di persone si avvicinano a questo sport?"

"Sono atleti, veri e propri. Basta vedere cosa riescono a fare con quattro bandiere. Sono persone determinate, mosse dalla passione. E' uno sport che richiede molto allenamento, quindi sacrificio. Tanti tra loro si allenano in palestra. L'esibizione in sé dura circa tre minuti. Ma intensi. Occorre concentrazione per eseguire i movimenti giusti nel tirare su le bandiere. Sopratutto, calcolare il momento in cui arriva l'aria, per non lanciare troppo in alto, col pericolo che si sposti la traiettoria e che la bandiera cada per terra. In questo caso, ci sono penalità. Mille i fattori da tenere presente. A vedere l'abilità con cui volteggiano le bandiere non si percepisce la difficoltà.”

"I requisiti principali?"

"Equilibrio, agilità, ma anche molta forza fisica e resistenza”

"Quanto pesa una bandiera?"

"Sugli 800 grammi. L'asta ora è in carbonio. La tela è più fine. C'è stata una evoluzione che facilita la performance"

"Cosa le piace di più di queste manifestazioni?"

"E' fondamentale l'affiatamento, l'aggregazione tra gruppi. Un'esperienza che fa crescere: è il fare tutti meglio. Facciamo anche gemellaggi"

"Chi, nel gruppo, decide la coreografia?"

"C'è un regolamento ben preciso. In quasi ogni gruppo ci sono ben 37 elementi che si esibiscono con la capacità di coordinarsi. E' un bello spettacolo."

"Avete un obbiettivo?"

"Intanto, desideriamo ringraziare il Comune di Bra per la disponibilità e l'efficienza. Anche con la speranza di coinvolgere qualche giovane braidese per portare avanti questa tradizione. A Bra, manca un gruppo. Noi siamo a disposizione. Chi volesse basta ci contatti. Ma mi dicono che ci sia stato già un gruppo anni fa. Infatti, durante una delle competizione serale svoltasi in Piazza Giolitti, avevo accanto a me Mariarosa Cappelletti, nota anche come presidente dell'associazione “Sei di Bra se...” che dava evidenti segni di emozione durante lo spettacolo. Ho provato tanta nostalgia nel sentire il motivo di una marcia. La stessa che marciavo tanti anni fa! Sono tornata indietro di quasi 40 anni. Quando il professore Edoardo Mosca delle scuole medie di Bra, mi chiese di fare parte del gruppo braidese majorettes delle scuole medie “Craveri”, di cui fu il fondatore. Era il 1971 e ci rimasi fino al 1977.”

E' una bella storia da raccontare.

La prossima volta...

Fiorella Avalle Nemolis

 

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