SAVIGLIANO
Riceviamo e pubblichiamo: "E’ stato notevolmente rafforzato il controllo del territorio da parte dei carabinieri della Compagnia di Savigliano, soprattutto a Racconigi e nei comuni vicini alla luce della recente recrudescenza di episodi criminosi (rapine in danno di attività commerciali, delitti su cui sono in corso indagini dei militari) che hanno destato non poco allarme sociale nella popolazione locale.
I militari della Stazione di Racconigi, nel corso di un mirato servizio, arrestavano in flagranza del reato di detenzione e spaccio sostanze stupefacenti in concorso T.M. 45enne e F.F. 48enne, entrambi abitanti in quel comune.
I carabinieri, poco prima, nel centro cittadino, durante un apposito servizio, sorprendevano T.M., marocchino noto alle forze di polizia, mentre cedeva ad un giovane del luogo 2,5 grammi di hashish ricevendo 20 euro in cambio.
La successiva perquisizione domiciliare a carico dell’arrestato e della sua convivente, F.F. 48enne italiana, consentiva di recuperare ulteriori 243 grammi della stessa sostanza ed altri 10 grammi di cocaina.
Inoltre venivano sequestrati due bilancini elettronici di precisione, altro materiale utile al confezionamento delle dosi da smerciare e la somma contante di 215 euro, in biglietti vario taglio, provento dell’attività delittuosa.
Il pusher marocchino, a conclusione degli accertamenti, veniva indagato anche per avere violato la vigente normativa sugli stranieri in quanto permaneva illegalmente sul territorio italiano. Ora si trova ristretto nel carcere di Cuneo e la donna in regine di arresti domiciliari.
Su di loro però le indagini dei carabinieri sono tuttora in corso per chiarire l’esatta portata del giro di spaccio di droga da loro messo in piedi a Racconigi.
I militari della Stazione di Racconigi, in esecuzione di un provvedimento di cattura emesso dalla Procura della Repubblica di Cuneo, hanno arrestato ieri Z.M. 22enne marocchino residente in quel comune, colpevole del reato di rapina in concorso perpetrata a Savigliano a febbraio 2014 in danno del Bar Malibù.
Il giovane venne identificato poco dopo dai carabinieri quando, con un complice, si era rifugiato subito all’estero evitando così la cattura. Grazie alle indagini condotte dai carabinieri, in seguito e in due distinte operazioni, gli autori di quella rapina vennero tutti arrestati da forze di polizia straniere ed estradati in Italia.
La condanna ad anni uno, mesi undici e giorni 13 di reclusione è diventata definitiva ed ora l’arrestato si trova in carcere a Saluzzo.
I militari della Radiomobile di Savigliano hanno eseguito un altro provvedimento di cattura internazionale, emesso dall’Autorità Giudiziaria della Romania, a carico di un romeno, poiché ritenuto colpevole del reato di associazione criminale dedita alla tratta di esseri umani finalizzata allo sfruttamento del lavoro, reati commessi nello stato d’origine.
L’arrestato, M.I. 36enne, è stato tradotto nel carcere di Saluzzo in attesa dell’estradizione in Romania ove dovrà scontare una pena di cinque anni di reclusione".