CUNEO
ANGELO BODINO - E' di questi giorni la notizia che Cuneo si è candidata a Capitale italiana della cultura 2020 e quindi "chapeau" al Comitato di cittadini che hanno promosso l’iniziativa e in bocca al lupo al Comune che l’ha fatta sua: aspettiamo l'esito della lunga selezione e vedremo quel che sarà.
Nel frattempo, forse è il caso di far notare che chi aspira a tale primato - a Cuneo come in tutta Italia - dovrebbe “in primis” tutelare l’esistente patrimonio architettonico-culturale ed ambientale di proprietà comunale ma, purtroppo, sovente non è così: è sufficiente vedere a casa nostra in quale stato è mantenuta l'ex chiesa di S. Chiara, in via Savigliano.
Nel libro "Cuneo. Una guida attraverso la città” di Mario Cordero si legge: "Le origini della chiesa, come al solito, ci riportano alla fine del Duecento. Ma è l’impianto barocco che permane, e che ha qui uno degli esempi più significativi ancorchè anonimo (malgrado i doverosi riferimenti stilistici all’architetto Gallo, attestato a Cuneo agli inizi del XVIII secolo). Oggi la chiesa è sbarrata. Il Comune dovrà presto decidere che cosa farne, essendone il proprietario".
Tuttora l’ingresso alla ex-chiesa è sbarrato e anche noi ci poniamo la domanda su cosa intenda fare il Comune per conservarla e rivalutarla e, se tale è l’intenzione, in qualità di proprietario, non dovrebbe permettere che i bidoni dell’immondizia siano disposti a ridosso della struttura, così come non dovrebbe permettere la sosta delle bici, moto, auto e camioncini posteggiati nello spazio antistante all’ingresso.
E' chiedere troppo che i bidoni dell’immondizia siano spostati in altra zona meno impattante e che ogni tanto i vigili urbani appioppino qualche esemplare multa a carico degli inadempienti per evitare che si occupi lo spazio antistante alla ex-chiesa? Per un'Amministrazione che ha candidato Cuneo a Capitale italiana della cultura è il minimo da chiedere.
Angelo Bodino