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Caritas: "Preoccupanti le condizioni degli uomini che giungono nel Saluzzese per lavorare"

SALUZZO

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La Caritas di Saluzzo, in provincia di Cuneo, ha presentato i dati relativi al 2017 del progetto Saluzzo Migrante. Dati raccolti grazie al lavoro degli operatori del Progetto Presidio di Caritas Italiana e frutto delle centinaia di incontri avuti con i migranti che sono arrivati sul territorio saluzzese.

In modo schematico sono presentati i dati generali dell’Infopoint, le specifiche degli interventi dei diversi sportelli, in forte aumento rispetto agli anni scorsi; i dati relativi all’Accoglienza Diffusa che descrivono il lavoro fatto da alcuni Comuni, ma evidenziano la sproporzione rispetto ai numeri di richieste ricevute dalla Caritas.

Le percentuali relative ai diversi permessi di soggiorno narrano un fenomeno in mutamento e sono preoccupanti le condizioni, non dignitose e precarie, in cui vivono la maggior parte degli uomini che giunge sul territorio saluzzese alla ricerca di lavoro.

Sono presenti i primi dati sul “lavoro”, che sottolineano il crescente utilizzo della manodopera di origine africana nelle campagne: la Caritas ad inizio 2018 presenterà una relazione dettagliata sui dati con un approfondimento sul tema del lavoro e dello sfruttamento.

I dati presentati si riferiscono al periodo dal 15 aprile al 15 dicembre: emerge, innanzitutto, che su 23 nazioni di provenienza dei migranti sul territorio, la percentuale più alta è quella del Mali (34%), mentre sulla tipologia dei permessi di soggiorno, il 39% è stato rilasciato per motivi umanitari. 627 persone si sono registrate all’Infopoint di Saluzzo Migrante, la cui età media è di 28 anni (quella più elevata oscilla tra i 50 e i 55 anni): tra i più giovani, anche diversi minorenni.

Quanto ai posti letto gestiti dalla Caritas, insieme a Lagnasco Group e 5 Comuni del territorio, ne sono stati creati 155 (il Comune di Saluzzo ha triplicato i posti rispetto al 2016), per migranti con contratto di lavoro, più 10 per i migranti che necessitano di assistenza sanitaria) attraverso l'Accoglienza Diffusa. L'Accoglienza Diffusa è stata così strutturata: 1 mini campo a Saluzzo di 54 persone, 1 mini campo a Lagnasco di 30 persone, 1 mini campo a Verzuolo di 18 persone, 3 case a Revello per 22 persone, 1 casa a Saluzzo per 20 persone, 1 casa a Costigliole per 11 persone.

387 le richieste di accoglienza domiciliare ricevute all’Infopoint, ma sono 190 uomini ospitati grazie alla rotazione nel periodo autunnale dei 155 letti disponibili. 333 migranti hanno mostrato il loro contratto di lavoro all’Infopoint di Saluzzo Migrante (molti migranti hanno però lavorato con contratto senza mostrarlo agli operatori, mentre alcuni migranti hanno lavorato senza contratto di lavoro). 23 infine i Comuni in cui risiedono le sedi delle aziende che hanno stipulato un contratto con almeno un migrante che ha vissuto, anche solo alcune notti, al Foro Boario.

I dati vengono raccolti per essere inseriti nel database del progetto nazionale della Caritas Italiana Presidio per la mappatura del fenomeno dei lavoratori migranti in Italia e sono presentati sul portale di Saluzzo Migrante per offrire uno strumento concreto di analisi della situazione saluzzese. Alla pagina internet http://www.saluzzomigrante.it/dati-conclusivi-2017/, da cui sono stati tratti i dati riportati nel testo, se ne possono reperire altri in riferimento al 2017, oltre ai "Dati intermedi 2017" e ai "Dati 2016".

(Foto tratta dal sito internet di Saluzzo Migrante http://www.saluzzomigrante.it/)

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