MONDOVì
CUNEO CRONACA - Il Comune di Rocca de’ Baldi, il Centro Studi Etnografici Museo “Augusto Doro e il Comizio Agrario presentano martedì 9 agosto, alle 21, nell’ambito della manifestazione gratuita Cinema al castello il film "Portavo allora un eskimo innocente. Il ’68 in provincia di Cuneo” di Remo Schellino. La proiezione gratuita del film avverrà nel parco del Castello di Rocca de’ Baldi con la presenza del regista Remo Schellino.
«Il movimento del '68 esplode, in Provincia di Cuneo con proteste studentesche, cortei studenti-operai, critiche all’autoritarismo, manifestazioni a sostegno del Vietnam. Non si può certo parlare di esplosione, né si può paragonare al ‘68 della vicina Torino e di altre grandi città come Milano, Genova, Roma», scrive Remo Schellino. «Certo, in una dimensione meno gridata, forse, certamente più provinciale, qui in provincia le proteste, le agitazioni, talora le lotte, furono innescate dai circoli giovanili dei partiti, dagli studenti delle scuole medie superiori, da una parte del mondo cattolico. Il documentario “Portavo allora un eskimo innocente” nasce da un progetto iniziale dove 25 testimoni hanno raccontato, a me e a Michele Calandri, anima attiva dell’Istituto Storico della Resistenza di Cuneo, quegli anni d’impegno politico, di crescita, di speranze e il forte senso comunitario della lotta. Un percorso di memoria e di vita su cui riflettono e di cui chiedono conto a se stessi. L’intento è di restituire quegli anni in forma di affresco in cui dialogano i materiali raccolti nelle interviste di diversa natura, quali filmini di famiglia, articoli di giornali di provincia, capaci di restituire la realtà provinciale e quotidiana di allora. Il filo conduttore è sottolineato dall’attore Luca Occelli, che a bordo di una storica Renault 4, in un percorso ideale, ci conduce in alcuni luoghi significativi della provincia. Un film che prova a restituirci, attraverso il filtro dei ricordi, alla dimensione politica sociale, quella intima di chi lo ha vissuto; la memoria di una “generazione provinciale” che nella lotta per il cambiamento sociale trovò l’occasione di dare un senso alla propria vita. Proprio per il valore legato alla memoria questo lavoro è dedicato a Franco Bagnis, figura carismatica d’impegno politico e sociale di quegli anni».