BRA
FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Per il braidese Fabio Bailo, sala affollata per la presentazione della sua ultima fatica: “Bra e dintorni. A spasso con Giovanni Arpino”.
E di fatica si può parlare, anche se con la modestia che contraddistingue lo scrittore, nonché assessore alla cultura di Bra, scrive nella prefazione: “Lungi dall'essere una biografia o un saggio critico, il libro che state sfogliando ha l'ambizione di narrare “quei tre vicoli”, cioè le strade (le storie) di Bra, attingendo alle parole dello scrittore stesso.”
Una regia perfetta della serata, alla sala conferenze del Centro polifunzionale “G. Arpino”, condotta dallo stesso autore. Ben coordinata nei tempi e gradevole nei modi.
Lo storico Bailo, pregevole oratore coinvolge i presenti: tratteggia la vita di Arpino a Bra e ne rievoca i punti salienti della formazione affettiva e intellettuale.
E ci conduce per mano, a spasso, con la sua avvincente narrazione, esaustiva e profonda. Ricca di significati. Da bravo regista, intervalla, ravviva e dà vita al suo racconto, lasciando la parola all'attore Nicola Conti, che recita brani illuminanti tratti dalle opere “arpiniane”.
Presenti alla serata la signora Caterina Arpino e il figlio Tommaso, ambedue visibilmente commossi.
Anche il saluto con un caldo abbraccio tra Bailo, e il noto scrittore braidese Pier Luigi Berbotto, a suo tempo collega di penna di Arpino, ha confermato la stima e il reciproco affetto.
E Bailo, chiude, citando un significativo brano tra i racconti arpiniani più celebri, Caffè Comino, : “avevo adorato Bra e ancora moltissimo l'adoro, con quei tre vicoli che si somigliano, pieni di pietre e muschio e zoccole di vecchie nere sulle pietre e il sole che taglia diritto gli angoli a fette precise.”
A fine serata la suggestiva proiezione del documentario di Remo Schellino “Giovanni Arpino, un realista romantico” realizzato in collaborazione con l'istituto Velso Mucci”.
Si è svolto in due tempi, con un' esclusiva intervista, solo la voce, all' Arpino degli anni '80.
A seguire la toccante intervista concessa dalla signora Caterina Arpino a un gruppo di studenti dell'Istituto Velso Mucci di Bra.
Attraverso la sua dolce testimonianza, tratteggia la personalità dello scrittore. Narra del loro amore nato in giovanissima età, e degli inizi della carriera che lo portarono lontano da Bra.
E' tanta la tenerezza e dolcezza che illuminano il volto della signora Caterina, nel ricordare. Lei così giovane, grata al marito, perchè introdotta a poco a poco in un mondo immenso di cultura.
Giovanni Arpino, non era braidese di nascita, ma come dice Bailo: “Eppure braidese Arpino fu e si considerò. Per quanto piegato all'inevitabile nomadismo professionale che lo portò a lungo altrove, la piccola patria braidese fu sempre il porto sicuro ove tornare. Bra, che lo conobbe bambino lo aveva visto e fatto diventare uomo.”
Un grazie a Fabio Bailo che nella serata ci ha condotti nei vicoli di Bra, tratteggiando il rapporto tra Arpino , Bra e i braidesi.
Ma, solo nello sfogliare la sua opera: Bra e i suoi dintorni. A spasso con Giovanni Arpino, gusteremo, pagina per pagina, ognuno, nella propria intimità, i propri ricordi di fatti, luoghi e personaggi.
Fiorella Avalle Nemolis