CUNEO
Costruire ponti e non muri è l'invito di Papa Francesco a tutti coloro che si barricano dietro la paura di incontrare l'altro. Ma è anche una sollecitazione ad unire ciò che è diviso, o che per qualche ragione sia stato diviso.
La pedancola sul fiume Gesso era un ponte che legava persone. Un modo per tenere assieme le famiglie in modo genuino. La pedancola, ponte pedonale e ciclabile sul torrente Gesso, tra il Santuario degli Angeli di Cuneo e la frazione bovesana di Mellana, consentiva alle famiglie e ai giovani di coniugare le merende e le passeggiate nel verde con l'aspetto più sacro della visita al Santuario di Mellana.
Il ponte fu danneggiato nel 2000 e, dopo essere stato riparato, crollò definitivamente con la piena del 2002. Oltre all'importanza dal punto di vista sociale, culturale e religioso, non si può sottovalutare l'impatto che la ricostruzione del ponte avrebbe dal punto di vista turistico, incentivando lo slow travel e il cicloturismo nel Parco Fluviale.
Come già sottolineato dal Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste Cuneesi, il Comune di Boves deve trovare il modo di entrare a far parte del Parco, anche per far pesare la sua importanza all'interno dello stesso, ma è il Comune di Cuneo che dovrebbe attivarsi maggiormente per la ricostruzione della pedancola, vivendola, non come ha fatto sino ad ora (solo come un problema di spesa), ma come una vera e propria occasione di rilancio del territorio.
Andrea Borri - Associazione Cittadini per passione