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Recovery, lettera da Cuneo: "Quasi 3mila progetti sono un bel sogno, ma serve realismo"

CUNEO

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CUNEO CRONACA - Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio inerente l'utilizzo dei fondi europei ed in particolare al Recovery Plan regionale, che con l'aggiornamento dello scorso 3 maggio vede un aumento dei progetti ideati a quasi 3000 unità.

"Caro presidente Cirio, la Regione, come si legge dallo Statuto, "nel realizzare le proprie finalità, assume il metodo della programmazione" e il percorso partecipato che Lei ha costruito riguardo all’uso dei fondi comunitari, inclusi quelli del Next Generation Eu, assieme agli enti locali va nella direzione auspicata. Tuttavia, con circa 3000 idee presentate, bisogna essere sinceri con i sindaci e gli attori del territorio e ammettere che solo una piccola parte di quanto presentato potrà venire realizzato con questi fondi, sia perché i canoni comunitari, piuttosto rigidi, non consentono particolari giravolte sia perché tali progetti devono tradursi in concretezza, parola spesso avulsa dal vocabolario politico.

Per queste ragioni, La invito, come primo atto concreto inerente il Recovery Plan regionale, a fare una cernita di quanto possa davvero trasformarsi in realtà e che possa essere di utilità non solo per una limitata area, ma per tutti i piemontesi, essendo ormai chiaro che i progetti che verranno finanziati dovranno avere ampio raggio e ricadute in termini occupazionali anche per le generazioni future.

In secondo luogo, potenzi la macchina amministrativa regionale con i tecnici e gli esperti in progettazione, senza i quali c’è il concreto rischio di vedere i progetti impantanarsi alle prime difficoltà. Metta a disposizione dei Comuni tutte le risorse umane possibili e non lasci soli i nostri primi cittadini nel mettere a regime un piano che può risultare molto complesso per tutte quelle realtà comunali che non possono permettersi uffici tecnici e progettuali molto forti.

Infine, per essere certi di non perdersi lungo la strada, crei un comitato di monitoraggio ed auditing che si occupi di seguire la realizzazione del programma e che possa controllare che i lavori procedano a regola d’arte. Tante volte in politica si è visto esultare troppo presto, specie in una terra come quella cuneese, e per questo solo mantenendo costante l’attenzione si potrà arrivare al traguardo finale.

Lei ha lavorato cinque anni al Parlamento europeo e sa bene come questa opportunità del settenato 2021/2027 sia cruciale per il futuro dei giovani piemontesi e se si dovesse sprecare anche questa occasione, la classe dirigente vivrà per rimpiangere di aver fallito in un momento in cui bisognava marciare compatti per tirare su il Paese come si fece nel secondo dopoguerra con la ricostruzione post bellica".

Lorenzo Pallavicini, Cuneo

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