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Delusi da destra e sinistra, ma pronti a fare il nostro dovere nella piccola Cuneo e per il Paese!

CUNEO

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RICCARDO SARTORIS - Come mai quando viene indetto un referendum alcuni politici invitano gli elettori all’astensionismo (per non far raggiungere il quorum) e poi, quando richiedono il voto per loro, invitano gli elettori alle urne e criticano chi si astiene? Il diritto all’astensionismo è pari al dovere di voto e deve avere pari dignità! Non andare a votare è una forma di espressione del proprio dissenso rispetto alle proposte politiche e non può essere criticato.

Spiegatemi che cosa deve fare chi non si riconosce in nessuna forza o programma elettorale, votare scheda bianca? Annullare la scheda scrivendo frasi ingiuriose? Succede anche questo, ma nessuna saprà mai che lui ha espresso il suo dissenso, perché non risulterà da nessuna parte. Il suo nominativo, infatti, sarà indicato semplicemente come soggetto che si è recato al seggio per votare, ma il risultato non verrà mai esplicitato. L’unica forma di protesta nominativa, perché evidenziata nei registri elettorali, è di chi non va a votare.

Certamente le ragioni dell’astensione non verranno esplicitate, ma è già un buon inizio. Non è mia intenzione fomentare l’astensionismo, per carità, la mia è una forma di protesta strettamente personale che ho avuto la malaugurata idea di rendere nota attraverso un articolo che ha suscitato proteste, ma anche qualche consenso. Il partito dell’astensione esiste ed è forte! Alle ultime elezioni l’astensione ha raggiunto il 25/26% ed è il secondo partito in Italia!

Ho sempre votato, elezioni e referendum, alle volte battendomi in prima persona per invitare la gente ai seggi, ma nell’ultima elezione non ce l’ho più fatta ad ascoltare le grandissime sciocchezze che venivano dette e promesse a destra come a sinistra, ne sono uscito nauseato: la misura è colma e, disgustato, non sono andato a votare. Adesso è tempo di guardare avanti e cercare di rimettere insieme quello che resta dell’Italia, nel piccolo della nostra Cuneo (nella quale i voti a destra sono aumentati considerevolmente), come nel resto del Paese.

Che cosa mi aspetto? Che vengano attuate almeno la metà delle promesse fatte in campagna elettorale: sui trasporti, sul commercio, sul territorio (ambiente e rilancio delle montagne), sulla salute, sulla scuola. C’è tanto da fare e noi saremo in prima linea per controllare e per proporre, stimolare e raccogliere e questa è una promessa, non una fake news!

Si può fare? Si deve fare!

Riccardo Sartoris

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