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Quelle corna velocissime spuntate nel tragitto casa-auto-casa

CUNEO

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PIERCARLO BARALE - A volte dimenticare a casa le chiavi dell'auto può portare sorprese sgradite. Possono spuntare le corna più veloci del mondo, anche se il tragitto casa-auto-casa è breve, dell'ordine di pochi minuti.

Se la compagna non si sente vincolata all'obbligo di fedeltà, a prescindere dall'esistenza di un vincolo matrimoniale o della formalizzazione di una convivenza more uxorio, può accadere. Qualche giorno fa, notizie di cronaca hanno fatto conoscere un episodio boccaccesco, avvenuto in provincia.

Il convivente, qualificato fidanzato, aveva lasciato il domicilio, diretto all'auto parcheggiata nelle vicinanze. Avendo dimenticato le chiavi in casa, con una breve camminata, vi era ritornato. La fidanzata aveva immediatamente sostituito - pare nel letto - il convivente con un vicino di casa.

E' finita ad insulti, minacce e lanci di stoviglie, che non hanno colpito i bersagli - forse perchè i tre lanciatori non avevano praticato - per lo meno a scuola - il lancio del disco. Non ricordavano la splendida statua greca di Mirne "il discobolo" con il posizionamento esatto, nella mano, di piatti e pentole, per un lancio efficace e preciso.

L'insolito trambusto, con l'intervento delle forze dell'ordine richiesto dai condomini e dalla fidanzata infedele, ha posto fine alla sceneggiata. Senza vittime, come avrebbe potuto accadere, se le stoviglie - speriamo non siano state quelle preziose delle fornaci monregalesi - avessero colpito i bersagli.

In altre parti del paese e soprattutto in altri anni, le corna velocissimamente spuntate sarebbero state vendicate subito. Oppure subite, se il cornificatore avesse goduto di una potenza di fuoco superiore - propria o della famiglia. La vicenda ben avrebbe potuto figurare in un "Buongiorno" di Massimo Gramellini, allora ancora "in servizio".

Ho avuto conoscenza, parecchi anni orsono, di corna che spuntavano con frequenza quasi settimanale ad un autista di tir, inviato dal titolare - uomo aitante e dotato di grande simpatia, oltre che di talento imprenditoriale - a consegnare merci in ogni parte d'Europa.

Ricevuta la comunicazione, tramite il "baracchino", precursore degli attuali cellulari - che la destinazione era stata raggiunta, l'imprenditore si dirigeva all'abitazione dell'autista, intrattenendosi in amabile conversazione - forse anche più che amichevole - con la moglie del dipendente.

Aveva infatti la certezza di non essere disturbato e l'approvazione della splendida signora, che probabilmente non era dispiaciuta per le attenzioni del datore di lavoro del marito. La tresca era di quasi pubblica conoscenza. Non ho mai capito se, come talvolta succede, soltanto il marito delle corna che spuntavano ad un migliaio di chilometri da casa, non fosse a conoscenza.

Oppure se venivano subite per "ragioni di lavoro", mentre la cornificante accettava la relazione per "ragioni di lavoro" oppure la gradiva. Venendo a parlare di timore di corna, ho avuto modo di conoscere il comportamento di un giovane, ottimo lavoratore in una impresa manifatturiera della provincia.

Si unì in matrimonio con una splendida ragazza, appena maggiorenne - cerimonia celebrata in Marocco anni orsono. Non le consentiva di uscire di casa, se non accompagnata dalla cognata, già qui residente da qualche anno.

Nacque una bimba, poi un bimbo. La famiglia viveva in un condominio centrale, distante un paio di chilometri dall'impresa che dava lavoro al ragazzo, poco più che ventenne. Si profilò la necessità, per l'amministratore del condominio, di accedere all'alloggio, con il tecnico nominato dall'assemblea, per verifiche all'impianto di riscaldamento centralizzato.

Vane furono le richieste di poter visitare i locali. Con la mediazione della sorella, venne stabilita una data per l'accesso, che avrebbe avuto breve durata. Nella data fissata, alla presenza del marito - che aveva chiesto un giorno di permesso dal lavoro - e della sorella, la sposa, con i bimbi, venne chiusa in camera da letto.

Stupore soprattutto del tecnico, mentre l'amministratore non ne provò, conoscendo la gelosia del ragazzo. Qualche ironica frecciata verso i visitatori arrivò dai condomini, che vennero a conoscenza del fatto.

I destinatari, non più giovanissimi, si fecero una bella risata sulla loro assente veste di temuti attentatori alle grazie della bella sposa, che neppure poterono ammirare.

Piercarlo Barale

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