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Quel pauroso incendio alla Veglia di Cherasco e lo sdegno per i “selfisti dell'orrore”

BRA

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Sandro Canello dell'azienda agricola in frazione la Veglia di Cherasco (Cuneo) dopo il violento incendio subìto ringrazia i soccorritori e si scaglia contro i “selfisti dell'orrore”.

FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Ascolto il racconto di Sandro Canello, proprietario dell'azienda agricola in via Casa Nuova di frazione Veglia a Cherasco. Con voce ancora concitata per lo spavento, mi dà la versione dei fatti riguardo l'incendio che è divampato nell'azienda agricola.

“Era la sera di lunedi 24 luglio quando, all'improvviso, non abbiamo ancora capito come possa essere accaduto, si è scatenato l'inferno. Il fuoco è divampato con forza inaudita a causa delle fortissime raffiche di vento che hanno causato disastri anche in altre zone. E' stato un vero inferno.

Le fiamme, alimentate dalle violente raffiche, si sono velocemente propagate anche all'agriturismo "Buttieri", a pochi passi dalla nostra azienda. La situazione è precipitata. Ancora adesso mi domando: “Cosa avremo mai fatto a Dio, noi famiglia Canello, per meritarci tutto ciò?".

Il fuoco ha continuato a divampare fino al mattino successivo. E' stata una notte da incubo. Non si riusciva a domare le fiamme. Mio padre Tonino è ancora ricoverato all'ospedale di Savigliano per accertamenti. Mio fratello Franco, per mettere in salvo alcuni automezzi, si è lanciato tra le fiamme. Per fortuna è riuscito a uscirne, ma ha riportato ustioni di secondo grado.

E' indescrivibile lo sgomento e il senso di impotenza che si prova di fronte a un nemico così aggressivo e indomabile.

“Chi vi ha aiutato in questo terribile fragente?”

“Ricordare tutto nei dettagli mi è impossibile. Ma con l'occasione voglio ringraziare di cuore i vicini e anche gli amici, moltissimi, che sono immediatamente accorsi, e che ci hanno dimostrato la loro sincera amicizia. E' proprio in momenti come questi che si scopre quali sono i veri amici. Ripeto, non mi stancherò mai di ringraziare tutti coloro che ci hanno soccorso, che si sono dati pena per noi e che ci sono stati vicini e di conforto anche nei giorni successivi. Desidero sottolineare l'efficienza e la tempestività del corpo dei vigili del fuoco di Bra, Alba, Savigliano, Cuneo, e ringrazio tutti, comprese le forze dell'ordine e il personale del 118 che ci ha soccorsi, sia per le ustioni che per lo shock subito. E' stata un'esperienza terribile, sopratutto per i miei genitori, che mai più si aspettavano una così grave disgrazia. Dopo il lavoro di una vita, il momento di godersi la pensione un po' in tranquillità, questa brutta esperienza sarà difficile da dimenticare”.

Sandro ora si tranquillizza e desidera sfogarsi. Con grande amarezza, sottolinea il deplorevole comportamento di un gruppo di curiosi, che nel momento cruciale dell'incendio, presi dalla smania dei social, si facevano i selfie per condividere il “drammatico momento”. Quindi, non solo non si rendevano utili in alcun modo, ma addirittura intralciavano chi stava soccorrendoci. Ormai il senso del macabro ha il sopravvento.

“Fiorella, scusa lo sfogo, ci conosciamo da tanto tempo, sai come la penso. Questo comportamento mi ha indignato, persone prive di sensibilità che non si sono neppure rese conto del pericolo che stavano correndo loro stessi, insieme a noi. Non auguro a nessuno di vivere simili momenti, e spero che quei “personaggi” senza scrupoli leggano e si rendano conto della loro stoltezza e mancanza di sensibilità. Spero che provino almeno un po' di vergogna!”.

Fiorella Avalle Nemolis

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