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Marciapiede impercorribile e difficoltà per i disabili a Cuneo

CUNEO

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ANGELO BODINO - Curiosando, curiosando in "Cuneo si fa bella", percorrendo via Pascal nel tratto adiacente alla caserma Cantore e Seminario vescovile, mi sembrava più che logico usufruire dei marciapiedi che delimitano i due fabbricati. Questo, in teoria, perché i due marciapiedi con pavimentazione mista di ghiaia e pietrame sconnesso di fatto sono impercorribili e perciò mi sono adattato a percorrere la strada viabile cercando di fare attenzione a non essere investito dalle auto (foto 1).

Giunto all’altezza di piazza ex Foro boario, ho cercato di aiutare una persona disabile in carrozzella a porsi in sicurezza ed insieme abbiamo commentato che non è tollerabile sopportare che i pedoni siano costretti a camminare in mezzo al traffico.

Ma possibile che con tutti i milioni di euro a disposizione per riqualificare la piazza con i fondi del PISU, l’Amministrazione comunale non abbia pensato di sistemare in modo adeguato questo tratto di strada e completare i marciapiedi adiacenti a fabbricati di indiscusso valore architettonico ed ambientale? E adesso, che si fa? Lasciamo le cose così e chi s’è visto, s’è visto?

Vale la pena porre in evidenza che le norme comunali che regolano la viabilità e la pedonalizzazione impongono che la pavimentazione dei marciapiedi debba essere eseguita per metà a carico dei fabbricati prospicienti e per l’altra metà a carico del Comune, e quindi per quale motivo gli enti interessati non fanno la loro parte per risolvere in modo decente una situazione indecente?

E poi che dire dell’accesso al ristorante "Il Chiostro Self-Service", posizionato nel Palazzo Vescovile? Possibile che una persona disabile in carrozzella non possa accedere direttamente dall’ingresso del ristorante (foto 3) e che debba fare un giro assurdo di centinaia di metri per entrare dalla porta posteriore del Palazzo Vescovile, così come indicato sulla targa appesa al muro? (foto 2).

Purtroppo è possibile, ma è assurdo ed umiliante, considerato che la portineria del Palazzo Vescovile chiude alle 12.30 e conseguentemente vien da chiedersi: "Ma se una persona disabile in carrozzella volesse andare a mangiare al ristorante alle 12.45, che deve fare? Suonare il campanello del Palazzo Vescovile ed aspettare che qualcuno gli apra? No comment!

Conclusione? Ci sarà la volontà, da parte degli enti interessati, di risolvere in modo soddisfacente l’incresciosa situazione? Lo speriamo vivamente!

Angelo Bodino

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