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Quel linguaggio al Senato che non volevo far sentire a mio figlio

BRA

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TERESIO ASOLA Le 8, in auto. Seduto dietro mio figlio, 13 anni, ripassa la lezione. Alla radio il solito notiziario. Passa la notizia di Grasso che valuta irricevibili gli 83 milioni di emendamenti della Lega alle riforme.

Il senatore Roberto Calderoli commenta: 'Valgono le regole del Marchese del Grillo: io so' io e voi non siete un c...'.

I puntini li aggiungo io, non per pudore. Azzero il volume della radio, non per moralismo. Per illudere mio figlio che i nostri rappresentanti siano altra cosa, forse.

Certo per rispetto dell'istituzione. Una volta si dovevano incorniciare, gli interventi al Senato. Oggi può capitare di provare vergogna.

Teresio Asola 

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