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Quei 49 milioni della Lega dalle aule di giustizia al marasma della politica che ci confonde

CUNEO

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PIERCARLO BARALE - Le autorità di garanzia paiono un ostacolo per la realizzazione del contratto stipulato tra le due componenti del Parlamento uscite vincitrici nelle ultime consultazioni politiche. Se le due maggiori forze si uniscono, raggiungendo un'ampia maggioranza in ambedue i rami del Parlamento, non dovrebbero più esistere controlli ad impedire o difficoltare i provvedimenti attuativi del contratto di governo.

La furia dei nuovi eletti si è anche rivolta contro il presidente Mattarella, con le minacce di procedimento di messa in stato di accusa incautamente pronunciate dal vicepresidente del Consiglio dei ministri Di Maio, incautamente subito seguito dalla Meloni. L'investitura popolare dovrebbe avere valore assoluto, come un'ordalia, che rende ligibus soluti coloro che abbiano ottenuto l'elezione dal popolo sovrano. Come se non esistesse la Costituzione, che non è un susseguirsi di articoli, ma l'espressione dell'anima dello Stato. In piena sintonia con quelle dei paesi democratici e con le espressioni degli organismi internazionali.

Vediamo così Salvini imperversare su tutti i mezzi di informazione, senza pietà per occhi ed orecchie del popolo sovrano, con apparente gioia dei suoi elettori e probabili nuovi elettori. Lo consacreranno uomo forte - secondo i sondaggi - nelle prossime consultazioni europee, politiche ed amministrative. E' a caccia continua di migranti da respingere: siamo stati salvati da navi delle onlus, da quelle militari facenti parte dell'accordo EussaforMed-Sophia o da mercantili. Dovrebbe documentarsi meglio, prima di protestare, non essendo riuscito ad impedire lo sbarco dei 106 scaricati dalla nave irlandese.

Così come dovrebbe sapere che il Capo dello Stato non può ricevere le sue lagnanze per la decisione della Cassazione sul sequestro di quasi 50 milioni a carico della Lega. Ha lamentato la consueta invasione della Magistratura nei confronti della politica, mentre la questione è soltanto di natura penale. Si sono fregati i soldi ottenuti in rimborso di attività non svolte e quindi da restituire, ovunque siano stati nascosti. Quindi, a prescindere se il reato è stato compiuto dalla Lega di Bossi, alla quale è subentrata, senza soluzione di continuità, quella attuale di Salvini. Acquisti di brillanti, spese per la laurea al figlio di Bossi, sono le voci più eclatanti di questo imbroglio milionario.

Troppo semplice evocare complotti, persecuzioni, impossibilità di svolgere attività politica. Come se il consenso elettorale ottenuto e soprattutto le rosee previsioni per il futuro non solo mettessero nel nulla le norme costituzionali, ma anche il codice penale e le sentenze della Cassazione. Il popolo sovrano non può esonerare gli eletti dalle norme costituzionali ed autorizzarli a legiferare quanto abbiano contrattato per amministrare lo Stato.

Piercarlo Barale

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