CUNEO
CUNEO CRONACA - La mostra-mercato "Di filo in filo", "Caravancaraj" e due mostre visitabili da sabato 12 giugno al Filatoio di Caraglio, in provincia di Cuneo. (Leggi anche QUI)
"Mater Materia, nella trama del filo di canapa, l’ordito delle parole" è un progetto espositivo visitabile fino al 12 settembre, voluto e curato da "Inquarto – Studio Creazioni artistiche" in collaborazione con l’Associazione Di filo in filo.
Intorno al filo di canapa riaffiora e prende vita la narrazione del mondo contadino dell’Ottocento e del Novecento, in particolare del mondo femminile. Il filo accompagnava l’esistenza delle donne, poco idilliaca e spesso dura e dolorosa, in tutti i momenti della vita: sul lavoro, negli affetti, nella vita matrimoniale.
La produzione del tessuto nella società dell’epoca impegnava tutta la famiglia contadina, dalla semina, alla coltivazione fino ad arrivare alla lavorazione della fibra con la stigliatura, la filatura, la tessitura. Le donne, con la produzione del tessuto, si dedicavano al confezionamento della biancheria per la famiglia, in un tipo di economia di produzione autonoma, ed erano impiegate nelle Filande.
Ed è proprio attraverso il percorso delle installazioni e degli strumenti che la mostra Mater materia ripercorre le fasi della filatura e le fasi della vita delle donne di filanda, tra fatiche, progetti, sogni, gioie, sofferenze, speranze. La maestria delle dita che creano traspare nelle trame dei vecchi corredi filati e tessuti a mano.
La bellezza dei manufatti di epoche passate viene fuori grazie al perfetto geometrismo dei ricami. Dall’antico parte il lavoro di "Inquarto – Studio Creazioni artistiche" che trasforma e reinterpreta la tela per dar luce a elementi di design contemporaneo.
La bellezza è propria della natura, del corpo umano, della matematica, del funzionamento del cosmo e si esprime in un gioco continuo tra geometrie della sezione aurea e accostamenti apparentemente caotici e casuali. La ricerca del bello è un’esigenza intrinseca e atavica dell’essere umano, che viene fuori con forza nelle opere in mostra.
Durante la mostra vi saranno numerose attività collaterali. Il primo appuntamento è per venerdì 18 giugno alle ore 18. Una conferenza-spettacolo, a cura di Noosoma, dal titolo "Trame di benessere, intelaiatura della vita: la fisiopatologia s’inchina all’arte tessile", conferenza-spettacolo incentrata sulla relazione storica esistente fra sartoria-tessitura verosimilmente comparsa migliaia di anni prima della cosiddetta civiltà, e la conoscenza medico-biologica configurata in maniera scientifica soltanto negli ultimi due secoli; quest’ultima ha mutuato dalla prima molti termini, come "tessuto" e "fibra".
Durante la serata si alterneranno momenti divulgativi e atti teatrali veri e propri.
Partecipano:
Eliana Brizio, Diplomata in Scienze Infermieristiche con formazione in Tecniche manuali e corporee per il riequilibrio fisico ed emotivo, fondatrice del movimento culturale Noosoma
Mario Frusi, Medico, esperto in Medicina Sistemica fondatore del movimento culturale Noosoma
Luca Occelli, artista poliedrico (attore, musicista, scrittore)
Valentina Taricco, danzatrice e insegnante di danza.
Orari di apertura: sabato 14.30|19.00; domenica e festivi 10.00|19.00
Ingresso gratuito
Per info e prenotazione: E-mail info@fondazionefilatoio.it Telefono 0171 610258
La mostra è promossa dalla Fondazione Filatoio Rosso e dal Comune di Caraglio, con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e con il contributo della Fondazione CRC, lo storico sostegno di Fondazione CRT e Banca di Caraglio.
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Gli spazi del Filatoio di Caraglio sono il naturale scenario e interlocutore per Letizia Cariello, artista cui è dedicata una mostra personale visitabile da sabato 12 giugno, curata da Olga Gambari.
I temi del legame intimo e profondo con le materie più sottili e invisibili, così come il tema del tempo e quello del confine, del limite sono centrali nella personale di Letizia che da anni lavora con la pratica del ricamo e della tessitura, del filo inteso come una linea continua ideale, che cuce, unisce, cura e ripara, riflette, attraversa il tempo. Temi che sono particolarmente rafforzati dal luogo stesso e dalla sua storia, così come dal suo territorio. Un genius loci che sviluppa un dialogo nelle sale attraverso cui si snoda il percorso espositivo della mostra.
Le opere si susseguono nelle sale, singole o in gruppi. Un’installazione, costituita da due vecchie grate di finestre, intitolata "Cancello", può essere presa a simbolo della straordinaria condizione umana vissuta con il lungo lockdown. L’artista ha recuperato le grate da una cascina nella zona di Casale Monferrato, durante i mesi del “confinamento”, e le ha trasformate in telai. Una trama realizzata in orizzontale, creando un movimento ottico avanti-indietro che ricorda il gesto stesso della pratica della tessitura, pratica richiamata nella sala da un vecchio telaio in legno appartenente alle collezioni del Filatoio.
Caratteristiche espressioni del percorso artistico di Letizia sono poi i Gates e i Calendari dalle diverse sagome geometriche, tondi e ipnotici. Con la loro lunga sequenza di numeri e lettere rappresentano una forma di meditazione sul tempo, un tentativo di dare corporeità alla sua natura intangibile. Un tempo attraverso cui si viaggia mediante i Gate, finestre riempite di un intreccio di lana a formare una grata, porte visionarie e spirituali. Servono a ricostruire delle connessioni perse. Creando passaggi, rimarginano dei legami.
E si viaggia anche attraverso i Velluti (realizzati con i preziosi tessuti della celebre azienda veneziana Rubelli), puri monocromi di pittura astratta, opere vive per la loro superficie sensibile al tatto. I Velluti formano una vera e propria quadreria insieme alle Fotografie Ricamate, un’altra serie di lavori accomunati dalle medesime strutture a cornice in legno naturale, dove la realtà è fissata attraverso punti di ricamo rossi. Lo stesso filo rosso che lega Fratellini & Sorelline e Red thread, porcellane e ceramiche, oggetti che arrivano dal passato.
La mostra accoglie il visitatore, nel primo cortile del Filatoio, con una monumentale gabbia d’oro, un’installazione realizzata in collaborazione con la Galleria Massimo Minini, da Om Project di Torino, dal titolo Thinkerbell, oggetto magico ed enigmatico, da cui proviene una musica (l’Aria iniziale delle Variazioni Goldberg di Bach). Un brano eseguito dalla pianista Gile Bae, che darà anche vita a una speciale performance il giorno del finissage della mostra, domenica 12 settembre.
A chiudere il percorso espositivo c’è invece un video, che dà il titolo alla mostra stessa: Il tuo cielo è verde. È la ripresa di un campo di grano ancora verde, attorno a Casale Monferrato, luogo familiare dell’artista, che l’ha visto crescere durante il lockdown, ogni giorno nelle sue passeggiate. Un mare verdissimo che un pomeriggio si è animato mosso da una folata di vento. Ne è nata una sequenza emozionante che si ricollega ai campi di Caraglio, anch’essi una volta verdissimi perché intensamente coltivati sia con i gelsi sia con la canapa.
Al progetto partecipa il Gestore dei Servizi Energetici - GSE S.p.A. nell’ambito delle attività istituzionali di promozione e diffusione della cultura della sostenibilità.
Orari di apertura: sabato 14.30|19.00; domenica e festivi 10.00|19.00
Biglietto di ingresso: Intero € 7,00, Ridotto € 5,00
Biglietto cumulativo Museo+Mostra: Intero € 12,00 Ridotto €
Per info e prenotazione: E-mail info@fondazionefilatoio.it Telefono 0171 610258
www.filatoiocaraglio.it
La mostra è promossa dalla Fondazione Filatoio Rosso e dal Comune di Caraglio, con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e con il contributo della Fondazione CRC, lo storico sostegno di Fondazione CRT e Banca di Caraglio.
Il Filatoio sostiene la candidatura Saluzzo Monviso 2024.