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Quando il tango guarisce e unisce: verso un nuovo approccio alla terapia per il Parkinson

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Una serata che ha smosso gli animi dei presenti: protagonisti sul palco Claudio e Ivana Rabbia, una coppia che sulle note del tango muove passi armoniosi, sicuri e "insieme", fiduciosi, affrontano il Parkinson. Non è cosa da poco! Prima ancora dell'inizio, avvicino Claudio Rabbia, lo sottraggo per un momento agli amici mentre ripassa la scaletta della serata.

Com'è venuto a conoscenza di questa particolare terapia?

"E' la terapia che è venuta a conoscenza di me", la risposta già svela il personaggio. "Mi sono accorto che, ballando il tango, il giorno successivo la mia gestualità era cambiata. In meglio! Riuscivo di nuovo a radermi con lametta con la mano destra. E anche la calligrafia era migliorata. E tante altre cose. Le dico sinceramente che quando ho compreso che la ragione di questo benessere era collegata al tango, sono uscito fuori di testa!"

Nel senso: di gioia o spavento?

"Di entrambe le cose. Mi sono detto: e adesso, chi mi crede? Già sono di Cuneo, si immagini! Intendiamoci: ne sono orgoglioso. Come posso essere credibile se affermo che quando lavoro sto male, mentre se ballo sto bene? Non è facile essere presi sul serio. Finchè non lessi un articolo dal titolo: “Se balli il tango campi 100 anni”, spiegava che in America gli esperimenti con la terapia del tango davano ottimi risultati. Immagini come mi sono sentito".

Quando è successo?

"Sono 16 anni fa. In seguito ho incontrato il prof. Mauro Alessandro e il dott Giovanni Albani, sono stato ricoverato al Piancavallo dove hanno affiancato una terapia farmacologica a quella del tango. Constatata l'efficacia della tango-terapia, è nata in me la voglia di divulgarla".

Claudio ora sale sul palco, con lui la moglie Ivana, il prof. Mauro Alessandro, con l'attenta regia di Luca Bosio, presidente dell'Aps il Melograno. Conduce abilmente, dando la parola a Claudio e Ivana, che commuovono nel raccontarsi: emerge, prorompente, l'amorevole complicità della coppia. Intanto, coi tempi giusti, Bosio intervalla leggendo alcuni brani significativi di “La mia vita con il Parkinson sulle note del tango” scritto da Claudio, spinto a farlo dal prof. Mauro Alessandro.

Sui temi del Parkinson e della tango-terapia, prende la parola il luminare (docente universitaro, direttore del dipartimento di Neuroscienze “Rita Levi Montalcini” Università di Torino, direttore della Divisione di Neurologia e neuro Riabiliazione Irccs) che fornisce una relazione nitida e comprensibile a tutti. In sintesi, il prof. Mauro Alessandro sostiene che la tango-terapia è utile, non disgiunta però dalla terapia farmacologica.

Ciò che più conta, sostiene, è l'attegiamento del paziente verso la patologia. Ognuno deve trovare un proprio modo per affrontarla, non deve rifiutarla né combatterla con esasperazione. E questo vale per ogni tipo di malattia. Quindi, ritiene importante la testimonianza di Claudio Rabbia, per chiunque la legga, anche per chi è sano.

Claudio spicca per simpatia ed autoironia, soprattutto riguardo al tragico momento della diagnosi: “Mi rimboccai le maniche cercando di dimenticare la frase: 'Non si guarisce, è una malattia degenerativa'. Non volevo limitarmi a cercare stratagemmi per sopravvivere. Così decisi di dividermi in Claudio Rabbia, la mia parte sana, e in Claudio Parkinson, la mia parte ammalata. Non ero tutto da buttare, metà di me era normale! Difficile la convivenza dei due Claudio: il primo, sempre attivo e allegro, il secondo ogni volta più lento e malinconico. Questo era il mio nuovo mondo".

La coppia, nel tempo, ha creato attorno a sé una magia: quella di non arrendersi mai. Claudio fonda nel 2006 l'Associazione Parkinson Lago Maggiore con sede a Pallanza; nel 2011 apre una seconda sede a Cuneo, diventando “Associazione Parkinson Lago maggiore, Cuneo e le sue valli” meglio conosciuta come "La Parki-maca" al fine di divulgare la tango-terapia.

Per chiudere si aprono le danze: sul palco i bravissimi maestri di ballo Nadia Cappello e Umberto Buonadonna, ma Claudio ed Ivana sono i veri protagonisti. Seducenti, inebriati dal tango, volteggiano fieri e uniti per dimostrare a tutti, e soprattutto a loro stessi, che il Parkinson non è riuscito a dividerli, anzi!

La serata si conclude con l'annuncio della regista Erica Rifreddo, sull'uscita prossima del film “Il Tango della vita” che racconta la toccante storia di Claudio e Ivana Rabbia e del loro amatissimo tango argentino. L'incontro è stato organizzato dalla Consulta per le Pari Opportunità, all'Auditorium della Crb di Bra e immortalato dal fotografo Pietro Giunipero.

Fiorella Avalle Nemolis

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