Meteo Radio Stereo 5 Euroregion Facebook Twitter Youtube Linkedin

Presentato a Bra "Doppio silenzio", l'ultimo giallo dello scrittore Gianni Farinetti

BRA

Foto
Condividi FB

FIORELLA AVALLE NEMOLIS - E' ai giardini della Rocca di Bra, in provincia di Cuneo, che lo scrittore braidese Gianni Farinetti presenta la sua ultima opera "Doppio silenzio", edito Marsilio Lucciole.

E' una calda serata di luglio, niente di meglio per accoglierlo e ritrovarsi nell'incantevole giardino ottocentesco collinare, ventilato e silenzioso. All'ingresso dei giardini spicca una tenda rossa da palcoscenico che, fermata ai lati del cancello, si apre: un invito ad entrare in un mondo fantastico di narrazione.

L'atmosfera ben si addice a Gianni Farinetti, copywriter, sceneggiatore, regista, abile fascinatore, maestro di penna, che sa coinvolgere il lettore rendendo vivi i protagonisti dei suoi gialli: ben rappresenta stati d'animo, atmosfere, paesaggi, stagioni, colori, profumi, suoni.

Ed è proprio accanto alla suggestiva tenda rossa che lo catturo. "Gianni, solo una foto e due parole. Niente di più!" Lo accompagno e insieme ci incamminiamo verso la cima, dove nello spazio adibito, con palco, riflettori, gazebo con i libri esposti, lo attendono amici di vecchia data, e lettori appassionati dei suoi racconti gialli.

Gianni, il protagonista principale, Sebastiano Guarenti, regista braidese che vive in Alta Langa, sfondo dei suoi racconti, che ci va a fare proprio a Palermo?

"Perché è una città che ama moltissimo, la studia, l'occasione è una situazione mondana, è invitato ad un matrimonio di amici. Si trova in situazioni complesse che lo turbano molto, quindi c'è lui alle prese con una situazione drammatica che lo proietta in un vortice conturbante, in bilico tra splendore e devastazione, fastosità e cupezza. Ed è poi sullo sfondo dell'affascinante Palermo che si consuma il solito delitto".

Durante la chiusura causata dalla pandemia avevi già terminato il libro?

"No, era già imbastito, ma nelle prime due settimane di lokcdown, come tutti, ero molto turbato. Poi sono subentrate la scrittura e la lettura che salvano la vita!”.

La situazione drammatica ha influito sull'opera?

"Sicuramente. Questa situazione così strana di spaesamento, di solitudine, di paura, non può non averci condizionati. L'ho notato in me, l'ho notato in quasi tutte le persone che mi circondano come in questi mesi sia stato difficile concentrarsi. Mancava la fermezza per leggere, per vedere un film fino alla fine, insomma, pervasi da quel senso di incompiutezza, di non riuscire a soffermarsi sulle cose. Poi, ho ritrovato la concentrazione nella scrittura, come sempre mi succede. Di lì in poi è stato entusiasmante, ed ho goduto molto nella stesura di questo romanzo. C'è da considerare che sono molto privilegiato, vivo in campagna, in un posto molto solitario, a differenza di chi vive nelle città non ho sentito questa angoscia delle vie deserte, della solitudine. Si è sentita forte la sensazione di quando la paura bussa ai vetri: quel qualcosa di strano, di sconosciuto, che cercava di penetrarci. Forse la scelta di informarmi su un solo canale, al posto dello zapping, che tutti abbiamo fatto all'inizio, e la scrittura sono stati determinanti per uscire da quello stato di angoscia, per ritrovare quell'equilibrio, quel desiderio di tornare a una vita quasi normale".

Prima di arrivare in cima lascio Gianni al suo pubblico che lo attende per la gioia di ritrovarsi, per i saluti, per le dediche, e per confermare l'affetto con tanti meritati applausi.

Gianni Farinetti, cittadino onorario di Bra, per noi braidesi è anche un po' nostro perché, anche se scrittore di grande successo, mantiene un forte legame con la città. Il suo esordio letterario con "Un delitto fatto in casa", editore Marsilio, giallo che illustra un raffinato e ironico spaccato dell'alta società braidese, sarà l'inizio di una fitta produzione letteraria con importanti editori, spesso con riferimenti alla sua Bra.

Gianni Farinetti (Bra 1953) ha esordito con Marsilio nel 1966 con il romanzo Un delitto fatto in casa ( premio Grinzane Cavour autore esordiente 1997, premio Premier Roman di Chambéry 1997). Con Marsilio ha pubblicato anche L'isola che brucia, (1997, premio Selezione Bancarella 1998); Lampi nella nebbia (2000), Regina di cuori (2011), La verità del serpente (2011), Rebus di mezza estate (2013), Prima di morire (2014), Il segreto tra di noi (2016, premio via Po 2009), Il ballo degli amanti perduti (2016, premio Racalmare Leonardo Sciascia 216, premio La provincia in Giallo 2017, premio Nebbia Gialla 2017) e La bella sconosciuta (2019).

I suoi libri sono tradotti nei maggiori paesi europei. Vive nell'Alta Langa piemontese.

Fiorella Avalle Nemolis

VIDEO