SALUZZO
CUNEO CRONACA - Domenica 2 febbraio alle ore 16:30 al Teatro Civico di Busca per “A Teatro e poi Merenda”, la rassegna dedicata alle famiglie, andrà in scena PRENDERE IL VOLO, della compagnia teatrale Drogheria Rebelot tratto da “Prendere il volo” di Marina Marinelli e Silvia Molinari, edito da Topipittori. Lo spettacolo coniuga teatro di figura e teatro d’attore per raccontare la storia di Zazì e di una casa piena di semplice meraviglia dove, tra magie d’ombra e animazione di figure, prende vita la narrazione dell’incontro tra umano e volatile. PRENDERE IL VOLO è stato prodotto da Fondazione TRG ed è interpretato da Miriam Costamagna, diretto da Enrica Carini e Andrea Lopez Nunes. La Drammaturgia è curata da Erica Carini e le sagome e figure sono costruite da Gabriele Genova che si ispira alle illustrazioni di Silvia Molinari. TRASMUTAZIONI è la stagione teatrale organizzata da Santibriganti Teatro nei tre teatri civici di Caraglio, di Busca e di Dronero.
“Lo trovai sotto le piante di pomodori del nostro orto: una pallina di piumini novelli e irregolari, due occhietti neri e luminosi. Meditai un attimo su quale potesse essere il suo destino imminente, se non l’avessi raccolto: così lo presi e lo portai a casa. Fu subito amore, quel tipo di amore che ti segna per la vita”. PRENDERE IL VOLO, tratto dall’opera di Marina Marinelli e Silvia Molinari edito da Topipittori, nasce con il desiderio di raccontare il rapporto che è possibile costruire sentendosi parte della stessa natura degli uccelli, delle nuvole, degli alberi. Lo spettacolo intende mettere in luce non solo il tema della protezione degli esseri più deboli, ma a partire da questo abbracciare un discorso più ampio in cui la cura di ciò che ci circonda riflette la cura e la crescita di noi stessi. Zazì è una giovane artista immersa tra matite e colori, che per vocazione fin da bambina accoglie gli uccellini caduti dal nido e li aiuta a prendere il volo. Una casa piena di semplice meraviglia dove, tra magie d’ombra e animazione di figure, prende vita la narrazione dell’incontro tra umano e volatile.
Attraverso le storie degli uccellini che via via incontrerà, la protagonista imparerà il significato dell’essere diversi ma anche unici, il saper lasciare andare senza tenere in gabbia e quindi il valore della libertà e della fiducia nell’altro. Quello che Zazì scopre insieme ai bambini e alle bambine è che la liberazione non è mai qualcosa di imposto da qualcuno che decide cosa significa essere libero per te, o cosa è meglio, ma piuttosto è essere messo nelle condizioni naturali e sociali di poter vivere, crescere e scegliere: questo vuol dire essere liberi, questo è essere naturalmente liberi. Durante lo spettacolo sono diversi i voli che vedremo spiccare: non solo di cinciallegre, merli e ghiandaie, ma anche della protagonista stessa che nella sua relazione con il mondo naturale entrerà in contatto con il suo universo più intimo, per arrivare a scoprire potenzialità, limiti e risorse inesplorate di se stessa. Zazì invita il pubblico in una stanza: una finestra che è anche uno schermo per le ombre, un tavolino-valigia che aprendosi diventa una lavagna luminosa, un grande libro pop-up animato, una gabbietta antica in cui le figure dei diversi uccellini si susseguono. Questa è la casa della protagonista, in cui l’osservazione degli uccelli e della natura è rappresentata come in una delicata Wunderkammer, attraverso il teatro delle ombre e l’animazione di oggetti e disegni. “Prendere il volo” per noi è un gesto di cura, un tempo dedicato all’attenzione, all’ascolto, al gioco, alla scoperta di un dialogo con il mondo degli uccelli e con la natura, per raccontare la meraviglia, la potenza e il coraggio di un frullo di ali nuove nel vento.