MONTAGNA
CUNEO CRONACA - Il Premio Sergio Arneodo, giunto alla sua seconda edizione, premia ex aequo un lavoro cinematografico e un libro dedicato alle terre del Bitto – Alpi Orobie. Istituito in memoria del Magistre di Coumboscuro e nato dall’esperienza quarantennale del concorso letterario “Uno lengo, uno terro”, il Premio riconosce quest’anno due opere di grande valore: il film Vermiglio della regista Maura Delpero e il libro Una montagna di fotografie del valtellinese Giampiero Mazzoni (nella foto).
Il cinema e la fotografia sono tecniche assai simili, utilizzate con maestria dagli autori per narrare lo stesso mondo: la civiltà delle Alpi. Maura Delpero, nata a Bolzano con origini nel paese di Vermiglio in alta Val di Sole, seppur giovane, non è una regista sconosciuta nel panorama cinematografico, avendo già visto le sue opere notate e premiate in importanti festival europei. Scoperta al Film Festival di Torino, la giovane regista ha vinto per il suo film d’esordio Maternal al 72° Festival di Locarno, e successivamente ha ricevuto il Kering Women Motion Young Talent Award al 73° Festival di Cannes. Vermiglio è il suo secondo film, che le ha conferito notorietà internazionale, vincendo al Film Festival di Venezia il Leone d’Argento 2024 e ottenendo la candidatura agli Oscar, come rappresentante dell’Italia.
La giuria del Premio Sergio Arneodo ha selezionato Vermiglio, motivando la scelta con “l’aderenza al contesto ancestrale della civiltà alpina, con una totale aderenza espressiva nella scelta di utilizzare la parlata naturale solandra, ponendola quale elemento linguistico e letterario universale”. L’opera è ambientata nel Trentino, nel comune di Vermiglio, che ne prende il nome, un luogo vivo, ancora ricco di tradizioni e vitalità culturale, espressione autentica della montagna trentina.
Gianpiero Mazzoni, originario di Albaredo per San Marco in Valtellina, ha sempre vissuto in profonda connessione con la propria terra, dedicandosi a difenderne e celebrarne la cultura. La sua ultima opera, Una montagna di fotografie, è il risultato di oltre sessant’anni di documentazione della vita quotidiana nella sua valle. La motivazione del Premio Sergio Arneodo sottolinea che “il titolo del libro potrebbe sviare dal contenuto che l’autore propone, poiché la valle di Albaredo è raccontata, sì, attraverso sessant’anni di straordinarie immagini, ma soprattutto tramite i testi prodotti dalla popolazione stessa. Un racconto emotivo e ancestrale che svela nel profondo l’anima delle comunità delle Alpi”.
L’evento del 15 marzo prossimo, con la consegna del Premio Sergio Arneodo, trasformerà per un giorno Coumboscuro nella capitale culturale delle Alpi. Subito dopo la proclamazione del palmares, avrà luogo la serata Festin Trentino, promossa in collaborazione con il Comune di Vermiglio, che prevede una cena con portate tipiche, formaggi, salumi e vini della Val di Sole. A queste si aggiungeranno le specialità della Valtellina, tra cui il celebre formaggio Bitto nella sua forma nobile d’alpeggio. La presenza del coro I cantori di Vermei renderà l’incontro ancora più speciale, celebrando la cultura autentica delle Alpi. Un’osmosi di uomini e tradizioni, che Sergio Arneodo ha sempre difeso e promosso durante una vita dedicata a battaglie e ideali.
Per info e prenotazioni (costo cena 30 euro): Coumboscuro Centre Prouvençal – 0171.98707 – 328.6039251 – whatsApp – tel 377.4184624.