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Premio Mario Riu a Saluzzo: "Serve una nuova cultura del movimento, dalla sanità alle città"

SALUZZO

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CUNEO CRONACA - Un pubblico numeroso ha partecipato alla consegna del Premio Mario Riu 2024 dedicato allo sport come strumento di inclusione, formazione e accoglienza. Come ha spiegato il presidente dell’associazione nata in ricordo di Mario Riu - Dario Colombano - i progetti premiati sono stati scelti tra quelli segnalati nell’ambito del tema individuato: si tratta del progetto BasknEt di Saluzzo promosso e realizzato dalle associazioni L'Airone, coop. Caracol, coop. In Volo e Asl Pallacanestro Aba Saluzzo - che realizza un’importante attività di inclusione dei ragazzi disabili e il progetto Sport senza Barriere di Fossano, nato nell’ambito dell’associazione Papa Giovanni, particolarmente attivo nell’inclusione dei ragazzi stranieri.

“Mi piace l’abbinamento tra Mario Riu e lo sport - ha detto il sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni portando il saluto del Comune che ha ospitato l’evento; - Mario è stato un bravissimo allenatore; cercava talenti in tutta la provincia e li seguiva, passo passo, motivandoli e spronandoli”. Davide Sannazzaro, portando il saluto della Provincia - di cui Mario Riu è stato amministratore fino all’ultimo, oltre che amato sindaco di Caramagna, ha sottolineato come di molti amministratori, dopo alcuni anni, nessuno si ricorda più, mentre Mario viene citato spesso per la sua umanità, la sua capacità di visione, la sua umiltà, la sua capacità di collaborare con tutti.

Molto interessante l’intervento di Mauro Berruto, già Commissario tecnico della Nazionale di pallavolo, ora parlamentare del Pd, teso soprattutto a sottolineare l’importanza della integrazione introdotta nella Costituzione con l’inserimento dell’articolo che cita “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”. “Con questa modifica della Costituzione - ha detto - è nato il diritto allo sport; ora servono politiche pubbliche che consentano a tutti di fare sport”.

“Lo sport e l’attività motoria sono un vero e proprio investimento - ha proseguito -; restituiscono oltre il quadruplo delle risorse impegnate. Si tratta di un valore misurabile. In questo senso prendersi cura di sé è un diritto ma anche un dovere”. Berruto si è infine soffermato sul suo progetto di “portare in Italia una ‘cultura del movimento’, ovvero di uno sport svincolato da ogni riferimento all’età e al talento. Si devono innescare politiche specifiche. Il sistema sanitario deve prevedere l’attività fisica adattata come terapia; i medici di base devono prescriverla ai pazienti. Occorre trasformare i parchi cittadini in palestre a cielo aperto. Un parco frequentato diventa un presidio per la sicurezza: si innescano circuiti virtuosi”.

L’ex Commissario tecnico della Nazionale di pallavolo ha poi partecipato, insieme alla figlia del compianto Mario Riu, alla premiazione dei due progetti, che in precedenza erano stati presentati dagli stessi responsabili e attraverso le voci degli stessi protagonisti dell’attività sportiva realizzata. Come ulteriore esempio della valore terapeutico, riabilitativo ed educativo dell’attività fisica, nel corso della mattinata è intervenuto anche il responsabile Cai del progetto di Montagna terapia.

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