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Ponte di Genova, viadotto di Fossano, Tenda bis e "caso" Asti-Alba non fanno ben sperare

CUNEO

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PIERCARLO BARALE - Ogni anno, all'andata e al ritorno dalle ferie estive e qualche altra volta per lavoro, percorrevo il ponte sul Polcevera. Mi sembrava una gigantesca farfalla con le ali dispiegate che volava sulla città. Mi impressionavano la leggerezza, l'altezza dei piloni verso il cielo, perchè la parte che sorreggeva il piano stradale era pressochè invisibile. Si vedevano Genova da un lato ed il mare dall'altro, come se ci si trovasse in aereo. Più volte vi erano lavori di manutenzione ai sostegni, che inducevano pensieri preoccupati. Ma era soltanto un attimo, senza sentire il desiderio di accelerare e trovarsi al sicuro.

Come avviene spesso nelle gallerie, che suscitano un senso di angoscia. Stupivano l'uscita dalla galleria e l'immissione sul ponte; così come l'entrata nel viadotto, con l'immensa luce e la visione del golfo. I Romani badavano alla solidità ed alla durata nel tempo. Noi abbiamo privilegiato, con i tanti ponti sospesi costruiti da architetti, ingegneri ed imprese italiane nel mondo, la leggerezza, con la sicurezza, sfidando maree e terremoti. Sapevamo che non si potevano concepire come duraturi nel tempo, senza costante manutenzione. La magistratura cercherà di comprendere perchè vi è stato il crollo del ponte di Genova e ne accerterà le responsabilità, se si potrà arrivare alla certezza dei risultati.

Il crollo della circonvallazione di Fossano, rimasto per il momento carente dei motivi e delle effettive responsabilità, induce preoccupate considerazioni sulle tantissime opere pubbliche di ingegneria civile realizzate dal dopoguerra ad oggi. La sottrazione di quintali di acciaio destinato alla costruzione della galleria del Tenda bis, scoperta - per fortuna - quasi all'inizio dei lavori, ha lasciato basiti. Non avevo mai avuto notizia di fatti del genere, che - se non scoperti - avrebbero portato a carenze di staticità e sicurezza del traforo. Le gallerie non sono sottoposte a prove di carico, come i ponti e le altre costruzioni con piloni e solette. Se non ci fosse stato il blocco dei lavori grazie al tempestivo intervento della magistratura, ci si domanda cosa avrebbe potuto succedere. Pare che gli accertamenti svolti abbiano suggerito solo qualche rafforzamento della parte eseguita. Ciò che indigna è la mancanza di considerazione per la sicurezza, da parte dei responsabili della sottrazione dei materiali dal cantiere. E' noto che l'approvvigionamento è conseguente al computo dei materiali occorrenti, specificamente descritti nel capitolato. Se parte dell'acciaio viene rubata, non se ne può ordinare altro. L'opera procede carente del materiale essenziale nella quantità necessaria per responsabilità anche di chi avrebbe dovuto controllare.

C'è da sperare che quanto avvenuto per il Tenda Bis sia un'eccezione, non la regola. Ricordo anche quanto avvenuto nel controllo della corrispondenza tra lo spessore dell'asfalto dell'autostrada Alba-Asti come realizzata, con il progetto esecutivo. La magistratura era venuta a conoscenza dei punti dove si sarebbe svolto l'accertamento, nei quali - ovviamente - lo spessore pattuito era presente. Si provvide invece a verificare altri punti, nei quali il manto era inferiore. Non so come si sia ovviato a quanto accertato.

E' abitudine, non solo nostrana, di "ungere le ruote" oppure - in talune regioni non solo del meridione - di versare una tangente per la "protezione" delle attrezzature da incendi notturni. Così come si viene indirizzati, per gli acquisti e le forniture, a talune aziende. Preoccupa se, oltre a queste pessime abitudini, vengono accertate carenze strutturali, addirittura crolli, con rischi costanti per la collettività.

Gli episodi che ho ricordato - ponte di Genova, tangenziale di Fossano, Tenda bis ed autostrada Alba-Asti non fanno ben sperare per le migliaia di opere pubbliche costruite dal dopoguerra ad oggi.

Mentre ci lasciano tranquilli quelle realizzate dai Romani di ieri, non le buche di oggi - ancora un servizio, nonostante terremoti ed eventi atmosferici verificatisi nei duemila anni dalla costruzione.

Piercarlo Barale

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