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Poi c'è anche Contrada Mondovì 'spacciata' per via pedonale

CUNEO

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ANDREA BORRI - Ho letto l'intervento su cuneocronaca.it di Piero Arese sul degrado di Piazza Galimberti ((http://www.cuneocronaca.it/notizia.php?nID=7527), ), mi sono sentito chiamato in causa visto che ha citato sia Firenze che Siena, la prima mia città natale e in cui ho vissuto per venticinque anni, la seconda città in cui è nata mia madre e in cui ho passato molto tempo della mia infanzia.

Mi sono ritrovato a vivere a Cuneo per lavoro, ma con gli anni mi ritrovo ad essere un cittadino cuneese per passione.

Passione per una città dalle potenzialità enorm,i ma mancate visto l'uso a cui vengono destinate le piazze e le vie più belle della città. Concordo sul fatto che Piazza Galimberti non possa essere destinata ad un semplice turismo di massa fatto di pizze, birre e luna park ma dovrebbe orientarsi ad un turismo culturale di un certo livello, che intenda assaporare il piacere di immergersi nello stile di vita locale e in tutto ciò che ne costituisce l’identità e il carattere.

Perché non dare a quella piazza l'opportunità di diventare centro culturale e simbolo dell'identità cuneese che trova il suo massimo splendore nelle sue montagne, nella sua storia e nelle proprie tradizioni, senza il bisogno di abbandonarla al suo destino di location destinata ad ospitare feste culinarie dozzinali o tipiche di altri luoghi?

E aggiungo che soffro, abitandoci, nel vedere Contrada Mondovì, una delle vie più belle di Cuneo, 'spacciata' come via pedonale e poi usata come parcheggio da tanti, nella più totale indifferenza dei molti che potrebbero e dovrebbero vigilare.

Perché non renderla realmente pedonale? Perché escluderla dalle principali manifestazioni della città?

Andrea Borri, associazione Cittadini per Passione

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