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Piazza Europa, quando a Cuneo le decisioni sono calate dall'alto non ci restano che i Tribunali

CUNEO

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RICCARDO SARTORIS - Quando i cittadini si sentono abbandonati, inascoltati. Quando chi deve tutelare il bene pubblico non lo fa. Quando le scelte della Pubblica Amministrazione non sono condivise. Che cosa si può fare? Che cosa si deve fare?Resistere, reagire, rispondere. Che alternative hanno coloro che si sono espressi contro il progetto di "riqualificazione" di piazza Europa; contro lo scavo del parcheggio interrato, la distruzione dell’attuale piazza e lo sradicamento degli alberi semi secolari.

In uno stato di diritto, il solo modo di far valere i propri diritti è quello di rivolgersi all’unica autorità che può stabilire i torti e le ragioni: la Giustizia. Dispiace doversi difendere da coloro abbiamo votato e dovrebbero rappresentarci, ma nel momento in cui si rimane inascoltati, nonostante circa tremila cittadini si siano espressi in maniera contraria e nonostante il progetto sia in palese ed evidente contrasto con la logica e la legge, non rimane che il Tribunale.

Noi abbiamo scelto la strada dell’esposto e circa un anno fa abbiamo inviato alla Corte dei Conti ed alla Procura della Repubblica una ricca documentazione nella quale spiegavamo le ragioni per le quali la partecipazione al Bando periferie era già illegittima, in quanto carente delle caratteristiche richieste (definizione di periferia, conformità agli strumenti urbanistici, individuazione del soggetto privato).
Altri cittadini, coordinati da una coraggiosa associazione ("Di Piazza in Piazza"), hanno depositato un ricorso al TAR chiedendo una pronuncia di immediata sospensione della procedura di assegnazione dei lavori.

Attenderemo il giudizio del Tar in questa prima fase della procedura e confidiamo nel suo buon esito. Al di là delle ragioni giuridiche, che condividiamo, occorre avviare una seria riflessione sul rapporto che deve legare la cittadinanza e l’Amministrazione, in quanto troppo spesso assistiamo a decisioni calate dall’altro che non sono state condivise o discusse nelle dovute sedi di partecipazione democratica.

Si può fare?

Si deve fare!

Riccardo Sartoris, presidente Movimento Consumatori Cuneo

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