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PEVERAGNO/ Tra idee e ricerche di fondi lontana la rinascita del collegio di Madonna dei Boschi

MONDOVì

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ADRIANO TOSELLI - Che si riuscirà mai a ricuperare il grande «collegio», salesiano, di Madonna dei Boschi di Peveragno, la cui sagoma, sempre più simile a quella di un rudere, si staglia tra i boschi, è difficile ipotizzare, date anche le enormi cubature e le aste andate deserte... Pare che tra le ipotesi alternative al recupero vi fosse l’intenzione di acquisire il «Collegio» per poterlo poi demolire, utilizzando bandi previsti per abbattere gli «eco-mostri».

Lo stesso si voleva fare, all’invero, era stato detto, dell’osservatorio del Morteis (uno dei progetti certo «meno riusciti» delle Amministrazioni precedenti), di cui, poi, comunque, è stato pianificato, ora, l’ampliamento, nella speranza di riuscire ad utilizzarlo maggiormente, con locali di servizio.

Problematico par essere, persino, il progetto di intervenire, almeno, sulla chiesa attigua, di Madonna dei Boschi. Se il «Collegio» è rimasto nella memoria di molte persone della zona, che vi han trascorso la giovinezza, nei remoti anni Settanta, la «chiesa» ha particolarità ancora più peculiari...

L’edificio religioso, che si presenta in vesti molto sette-ottocentesche, barocche (le strutture possono richiamare quelle di San Pietro in Vincoli, la «Confraternita», del ricetto, le pitture son ottocentesche, del peveragnese Giuseppe Toselli), come tanti della zona, ha enorme importanza storica, visto che lo si può far risalire alla chiesa del castello di Forfice, il centro abbarbicato intorno al castello (quello in cui la leggenda colloca «Mariabissula», la principessa-serpente), proprio in quel sito, da cui è nato Peveragno, a fine dodicesimo secolo...

Non a caso la festa patronale di Peveragno si chiama «Madonna del Borgato» e la Messa introduttiva è una delle poche in cui tale edificio, ormai, è aperto...  Vi è affresco tardo quattrocentesco staccato. La sottostante chiesa di San Pietro, diventata anche moderno «Sacrario alpino» ha cicli di pittura gotica tutti dedicati alla Madonna, a testimoniare radicato culto mariano nel Peveragnese.

Attiva in questo ultimo periodo, riguardo il recupero della chiesa, è stata la Associazione «La Tenda dell’Incontro Giovanni Giorgis», creata da amici ed ammiratori dello scomparso religioso, persona carismatica e colta, di grande preparazione teologica e spessore umano. Al gruppo si è affiancato quelle de «Il Ricetto», nato lo scorso anno, che proprio ha lo scopo di valorizzare le ricchezze artistiche, architettoniche, storiche e naturali di Peveragno.

Ci spiegano che vi è stato incontro tre anni fa, presenti abitanti della zona e la attuale Amministrazione, allora ai suoi primi mesi... Nuova riunione si è tenuta ad inizio febbraio, nel pomeriggio del 1°, prima dello scoppiare della emergenza del «Coronavirus», con Sindaco, Vicesindaco, frazionisti, Associazioni («Tenda», «Ricetto», «Birùn»).

Di fronte ad una disponibilità subito espressa dai Salesiani di cedere l’edificio, vi era la richiesta comunale che si formasse un Comitato, che si definissero bene i costi di intervento, necessario (basta aver occasione di vedere le condizioni dell’interno, il, progressivo, veloce, degrado) intervento sul tetto (le stime son oscillate su «forbice» molto aperta: da 30.000 a 120.000 euro, con questa ultima che appare, purtroppo, la più attuale ed adeguata)...

L’impressione che sembra di aver avuto, soprattutto nella riunione dello scorso febbraio, è che molte siano le perplessità comunali ad un investimento sull’edificio, avendo altre priorità, spese più «sociali»... Passata l’emergenza sanitaria, le risorse non saranno certo cresciute, a differenza delle richieste, in un contesto di difficoltà economiche che, fatalmente, non potranno mancare, dopo la lunga «pausa produttiva»...

Uno dei compiti della classe politica, a questo eletta dai cittadini, è proprio stabilire come investire le risorse a disposizione... Son tempi in cui gli elettori danno chiari segni di poco apprezzare gli impegni in settori culturali, storici ed artistici, pur in una Nazione che sempre ha avuto nel turismo un settore importante (nei prossimi mesi quello da più rilanciare)...

Alle riunioni erano presenti, ovviamente, i Salesiani, loro referente don Mauro Mergola (che ha preso le consegne del predecessore don Michele Molinar). Si sono detti disponibili a dire le messe nelle festività concordate e ad andare nelle varie Fondazioni (con qualcuno del Comune o della Provincia o di un Comitato, non, par di capire, per loro conto ed iniziativa). Non è certo trasparsa l’intenzione di mettere dei soldi o di trovare delle risorse alternative per uno dei loro tanti beni artistici e storici, che, anche per questo motivo, paion ben lieti di donare al Comune. 

Le idee valutate, forse ancora attuali, portano a cercare fondi da banche, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo...

Vi è stata, anche, prima del «contagio», una raccolta di firme, della Associazione «Ricetto», con lettera (datata 3 febbraio), per sollecitare interesse (che si fa notare come si veda) sulla vicenda (nella quale le difficoltà non sono sottovalutate). È stata sottoscritta già dalla ventina di partecipanti alla riunione e da componenti delle Associazioni, prima di essere interrotta per la sopravvenuta emergenza sanitaria...

Inviata al Sindaco, con loro rincrescimento, i firmatari  non hanno avuto risposta, se non tramite dichiarazioni del Primo Cittadino ai giornali...

Adriano Toselli

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