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Peveragno: "Alla casa di riposo Don Peirone sono positivi i due terzi del personale"

CUNEO

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CUNEO CRONACA - Preoccupazione del sindaco Paolo Renaudi per la continua crescita a Peveragno di casi positivi al Covid-19: "Continua la lenta crescita del numero di positivi, nonostante ogni giorno qualcuno si negativizzi.

Segno quindi che la diffusione del contagio cresce più velocemente di un mese fa, e questo nonostante rispetto a un mese fa non si eseguano più i tamponi su TUTTI  i segnalati e nonostante il tempo di risposta per il risultato sia passato da 24 ore (un mese fa) a 4-5 giorni adesso, o anche di più.

Insomma, il contagio corre. Oggi tocchiamo quota 68 positivi, purtroppo grazie al rilevamento di 12 positivi in una RSA privata. E mancano ancora i dati relativi agli ospiti della casa di riposo comunale.

Il virus non fa sconti: tutte le fasce di età sono colpite, e questo preoccupa molto perchè aumenta il rischio di contagio per soggetti fragili (anziani e persone con altre patologie), quelli che rischiano di più.

Per ora abbiamo avuto una sola persona ospedalizzata, ma solo per motivi precauzionali, ed è rientrata a casa dopo qualche giorno. 

Casa di riposo comunale: ad oggi gli ospiti della "Don G. Peirone" stanno bene, e i pochissimi soggetti che hanno avuto sintomi (costantemente seguiti dai loro medici) se la sono cavata con poche linee di febbre e il ritorno a buone condizioni in 24-48 ore. Quindi oggi la condizione generale degli ospiti non desta preoccupazioni, un piccolo grande sollievo.

Abbiamo invece un problema ENORME sul personale, con due terzi del personale positivo. Abbiamo reclutato in fretta e furia qualche persona per tamponare la situazione, ma è di fatto impossibile nella situazione attuale reperire altri OSS e infermieri, e quindi prevediamo la probabile impossibilità a continuare a dare i servizi essenziali ai nostri ospiti entro 3 - 4 giorni. Abbiamo chiesto aiuto a tutti: Regione, Unità di crisi, ASL, SISP.

Abbiamo proposto di mandare al lavoro le OSS e le infermiere positive asintomatiche che se la sentivano, facendole lavorare solo su ospiti positivi (in questo modo non si aumenta il rischio di contagio).

E' una modalità operativa che va autorizzata dall'ASL (servizio SISP), e che non possiamo adottare in autonomia. Stiamo attendendo risposte, per ora purtoppo non arrivate. Ad onor del vero, solo i vertici Regionali ci hanno risposto e stanno interessandosi al nostro caso.

Ma in concreto, le funzioni deputate sul territorio a risolverci i problemi non ci danno risposte, trincerandosi dietro divieti e formule di rito che a noi non risolvono il problema. Siamo riusciti a spostare di due-tre giorni il momento in cui non potremo più garantire il servizio, grazie al lavoro straordinario del Funzionario Responsabile Germana Dutto, del Responsabile Sanitario dott. Giovanni Milano, al Direttore di struttura Roberto Beltritti, e all'aiuto e appoggio di tanti amici. E probabilmente domani faremo qualche altro piccolo miracolo.

Ma il problema è grave, e se non giungeranno risposte concrete comunque a giorni saremo costretti a evacuare la struttura, segnalando nel contempo a chi di dovere la situazione creatasi e segnalando (temiamo) la mancanza di risposte concrete da chi ne aveva la piena responsabilità.

Domani vi aggiorneremo di nuovo. Noi non molliamo, statene certi.

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