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PEVERAGNO/ Enzo Tassone rinuncia a guidare una lista alle elezioni comunali di settembre

MONDOVì

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ADRIANO TOSELLI - Con ferragosto, come era da attendersi, avvicinandosi le elezioni del 20 e 21 settembre, si sono chiariti alcuni degli ultimi dubbi sulla corsa alla poltrona di Sindaco perveragnese (il Comune, in passato commissariato in una circostanza) è il maggiore del Cuneese a partecipare alla tornata.

Come ormai prevedibile, dati gli ultimi eventi (sua nomina a Vicepresidente del MIAC e dimissioni contestuali da Consigliere comunale e Capogruppo di opposizione), Enzo Tassone non è riuscito a dar vista alla sua annunciata lista, «Alternativa per Peveragno» (nelle ultime settimane le difficoltà erano ben intuibili). Ha affidato la sua amarezza, come si usa ormai sempre, di questi tempi, a post «facebook».

«È davvero a malincuore che decido di non candidarmi alla carica di Sindaco di Peveragno, ma, purtroppo, le dinamiche attuali non mi permettono altra scelta. Per mesi ho cercato di creare un gruppo che rappresentasse un'alternativa unita alla attuale Amministrazione, ma ammetto: non ci sono riuscito. Troppi gli individualismi contro cui mi sono scontrato e con i quali non ho voluto scendere a patti, io che da anni lavoro per il territorio e mai per me stesso; troppe le persone che mi hanno voltato le spalle per dedicarsi alla carriera di qualcuno che probabilmente consideravano più astuto e in odore di vittoria, dopo che per loro avevo speso molto. Lascio la corsa agli altri candidati, augurando ad entrambi buona fortuna e sperando che nei loro intenti vi sia il bene per il paese prima di ogni altra cosa. Ringrazio con tutto il cuore il gruppo che mi ha sostenuto in questo percorso ed i peveragnesi che mi stanno scrivendo in queste ore: non è finita. Non intendo abbandonare la politica/Amministrazione. Ho intenzione di continuare a dedicarmi all'ascolto delle vostre voci ed a capire che cosa fare per migliorare Peveragno».

Sono parole che focalizzano una divisione all’interno della attuale minoranza, che arrivava da una formazione, articolata, che aveva dominato la scena per un ventennio, prima di trovarsi in un inedito ruolo, difficile, di «opposizione», negli attuali meccanismi che garantiscono ampio margine di voti consiliari al Sindaco.

Negli stessi giorni (venerdì 14 agosto) il sindaco uscente (ruolo che lo pone come favorito naturale nella consultazione) Paolo Renaudi, classe 1969, libero professionista, chimico, una settimana dopo l’unico concorrente rimasto, il cugino Adriano, ha ufficializzato ricandidatura (che era certa, comunque, mai messa in dubbio) e lista, «Idee Insieme per Peveragno». Par soddisfatto di un «gruppo» amplio, ormai «rodato», collaudato, che lavora, come successe nella sua vittoria di cinque anni fa, con rappresentanti di tutte le realtà territoriali del Comune e delle categorie produttive (nella lista concorrente ben non si vede un referente possibile, soprattutto, per il mondo agricolo, a livello locale, non solo peveragnese, importante, spesso decisivo, come numeri di voti).

Accanto al lui torna Vilma Ghigo, sessantatreenne, insegnante in pensione, votatissima nel 2015, sua vice. Ricandidati sono gli assessori Laura Gastaldi (infermiera quarantaseienne), Tiziana Viale (casalinga, quarantanovenne) e Simone Marchisio (stimato tecnico agrario trentatreenne), quelli che più strettamente hanno collaborato nel quinquennio con il Primo Cittadino.

Per il resto amplio è il ricambio, con Antonella Arlotto (cinquantasettenne coadiuvante in azienda agricola), Flavio Battifollo (quarantanovenne responsabile di produzione nel settore antincendio), Gloria Gavotto (trentacinquenne impiegata nel settore informatico), Silvia Giordano (appena ventiduenne, operaia metalmeccanica), Fabrizio Pellegrino (trentaquattrenne perito chimico, esperto nel settore caseario), Roberto Rubero (quarantottenne e laureato infermiere, a Cuneo) e Silvano Tosello (cinquantaquattrenne operaio metalmeccanico). Marco Peirone, (sessantottenne pensionato Michelin), detto «Gioia», molto noto a Peveragno, da sempre uno dei cardini del «Gruppo», era già candidato la volta scorsa, non eletto.

Partita stranamente, sarà una campagna elettorale davvero molto strana, «estiva», non primaverile come al solito, partita a ferragosto, nella «emergenza sanitaria COVID», che proibisce «assembramenti», quindi incontri troppo affollati, in cui sempre di più conterà l’aspetto «on line», già tanto decisivo da anni.

Adriano Toselli

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